party

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rimasi tutto il pomeriggio a sfogarmi su sacco da box che non alleviava il dolore nulla l'avrebbe fatto ma non avrei demorso avrei provato fino all'ultimo di trovare la pace in un mondo senza liberta perché anche non arrendersi era meglio di rimanere a non far nulla. la mia vita era andata completamente a puttane. le amicizie a puttane. la famiglia a puttane. l'amore a puttane e non mi era rimasto niente a parte qualche effetto personale e la collana di mio fratello mio padre era morto quando era piccola e mia madre dopo la morte di mio fratello dando tutta la colpa a me dell'accaduto a provato a uccidermi molteplici volte a causa di scatti di rabbia e cosi sono finita dai miei zii stronzi ma almeno ricchi e ho iniziato a frequentare questa sorta di scuola privata in cui ti danno il triplo dei compiti per creare menti formidabili e io mi ero lasciata tutto alle spalle trasferendomi qui. lasciai da parte i pensieri esistenziali per mantenere un briciolo di sanità mentale prima di andare alla festa. decisi di indossare un tubino nero semplice che mi fasciava i fianchi dei tacchi neri e delle calze incastrate in esse misi un coltellino che prima affilai visto che mi resi conto che era vero il fatto che non erano abbastanza affilati avrei potuto mettere il mio preferito con l'impugnatura d'ebano che avevo rubato da piccola dalla collezione di mio padre invece dovetti prenderne uno semplice perché l'altro me lo aveva sequestrato il diavolo se quello era un degno nome per il ragazzo di quella mattina. decisi di andare a piedi alla festa visto che la casa era abbastanza vicina ma decisi di portarmi dietro i tacchi prima di metterli per non massacrarmi i piedi per quanto ne fossi abbituata non amavo indossarli per un periodo prolungato. appena arrivai davanti alla casa mi sorpresi era molto moderna con ampie finestre al piano di sopra che lasciavano intravedere la festa che si stava svolgendo all'interno la musica che all'interno doveva essere fortissima era attutita dai muri spessi il giardino davanti casa curato in modo cosi minuzioso che sembrava ossessivo era ricco di impronte di varie scarpe anche troppe simbolo che dentro la casa c'erano almeno 60 persone che ballavano cantavano ma soprattutto si ubriacavano mi dispiacque per i proprietari della casa che avrebbero pulito tutto il bordello che gli studenti stavano facendo li dentro. allora decisi di entrare la casa all'interno era come me l'aspettavo almeno per quanto riguarda la quantità di persone ammassate a ballare e bere e l'odore di ormoni a mille per quanto riguarda l'arredamento melo aspettavo moderno ma invece era in stile antico anche se si vedeva che mancava un tocco femminile per rendere più accogliente lo spazio. mi diressi verso il tavolo delle bevande quasi tutte alcoliche avevo bisogno di bere qualcosa per sopportare una festa del genere ma poi m ricordai di dover rimanere sempre vigile allora decisi di lasciar stare e uscire dopo aver attraversato il salone dando spallate a destre e manca ero finalmente arrivata a una finestra che portava a un portico che affacciava su un altro tranquillo uscii in fretta benedicendo l'aria fresca della note e iniziai a contemplare gli alberi del giardino come se mi interessassero

"ciao"

"ciao" ricambiai il saluto prima di voltarmi Andras era accanto a me non mi ero accorta molto di lui durante la breve conoscenza durante l'ora di pranzo ma ora mi resi conto che non era un brutto ragazzo gli occhi verdi molto chiari incorniciati da folte ciglia i capelli marrone scurissimo tenuti in modo ordinato l'altezza notevole che sembrava normale in quella scuola, erano tutti parecchio alti. mi ricordavano un attore

"contempli gli alberi?" si avvicino alla staccionata e si mise a osservare il punto in cui i miei occhi erano ancora fissi

"e anche se fosse"

"non sono qui per giudicare ma se vuoi Katrin ti aspetta dentro"

perfetto i ragazzi non mi parlavano neanche più di loro spontanea volontà ma forse raggiungere Katrin era la cosa migliore alla fine era l'unica persona che conoscevo e dovevo chiederli di occhi d'inferno appena entrai rimasi un attimo sconcertata dalla musica forte ma mi ripresi subito con l'aiuto di un bicchiere di qualsiasi bibita alcholica dessero alle feste degli adolescente e poi scorsi la ragazza bionda che il primo giorno di scuola mi aveva fatto fare un piccolo tour era sempre lei ma potevo vedere la solitudine nei suoi occhi allora mi diressi da lei

light of hellDove le storie prendono vita. Scoprilo ora