mi svegliai di colpo gli incubi non cessavano mai vedevo sempre le stesse cose la paura era ormai parte di me tutto era rumore a parte la mia voce che era silenzio. mi alzai velocemente dal mio letto un leggera nausea mi aveva intorpidito il corpo i sogni mi ricordavano quale era la realtà difficile da dimenticare nei meandri più remoti del cervello esisteva ancora. mi guardai allo specchio i capelli erano leggermente gonfi e gli occhi sgranati
DUE GIORNI DOPO
finalmente la lezione di biologia era finita era sempre stata una delle mie materie preferite ma ero troppo stanca per seguirla dormivo due ore a notte se mi andava bene. Katrin mi aveva promesso che per il pranzo si sarebbe procurata gli orari ma soprattutto la lista degli sport. quindi mi diressi alla sala pranzo e male dii il fatto che la scuola era il labirinto del minotauro e anche seguendo la cartina mi ritrovai poco dopo nei corridoi delle camerate senza trovare via di uscita per arrivare alla mensa. perché succedevano tutte a me destino stronzo non potevo vivere in uno di quei libri in cui la protagonista ha una vita perfetta a parte qualche trauma infantile e poi incontra un ragazzo e si innamorano follemente e in questi casi arriva lui e la accompagna in mensa.
"ti sei persa angioletto?" una voce mi sopraggiunse da dietro cantilenando il sopra nome senza senso che mi aveva dato
"non mi sono persa" mi girai verso di lui ed era molto più vicino del previsto un paio di passa e sarebbe stato a pochi centimetri dal mio volto
"allora perché sei qui a girovagare tutta sola"
"perché? credi una donna non possa girovagare tutta sola" fece un passo avanti alla mia provocazione quasi per ricordarmi che lui mi avrebbe potuto spezzare il collo solo avvicinandosi di un altro po'
"no credo che stavi cercando la mensa"
"come fai a saperlo?" la domanda sorgeva spontanea visto che non gli avevo detto dove ero diretta
"vuol dire che stavi cercando la mensa" sentenziò
mi avvicinai furtivamente alla sua figura troppo bella per essere umana presi il coltellino che avevo in tasca e glielo puntai alla gola alzo le mani in alto come a arresa ma nel suo sguardo che tagliava più della lama che avevo in mano scorgevo solo puro divertimento sembrava giocasse con la morte ogni giorno
"ti ha mandato qualcuno?"
era successo cosi anche per la morte di mio fratello un ragazzo ci seguiva era diventato nostro amico sembrava sapere troppo ma noi inconsciamente non lo avevamo notato poi una sera ci aveva preso alla sprovista insieme al suo gruppo. non avrei rifatto quell'errore.
"no piccoletta non mi ha mandato qualcuno"
la pressione del coltellino sul suo collo continuava ad aumentare anche se credevo che quelle parole erano vere non avrei abbassato la guardia
"tu hai paura angioletto"
si sporse in avanti quasi si inchinasse davanti alla lama del mio coltello come se volesse a tutti i costi vedermi tagliarli la gola.
"non ho paura" sapevamo entrambi che non era vero.
con una mossa veloce mi sposto la mano che teneva i coltellino gli tirai un calcio sull'addome ma lui lo blocco mi strappo dalle mani il coltellino e mi fece indietreggiare fino a quando le mie spalle non toccarono il muro freddo mi prese i polsi e con una mano li blocco sopra la mia testa mentre con l'altra teneva il coltellino che osservava con attenzione il suo odore mi distrasse e per un attimo mi persi nel blu dei suoi occhi che potevano sembrare simili ma che erano talmente diversi da distinguere l'inferno dal paradiso tutto in un solo uomo.
"1 non sono mandato da nessuno anche se è interessante il fatto che tu lo creda 2 si vedi dai tuoi occhioni verdi da cerbiatta che hai paura, ma saresti anche disposta a sgozzarmi il collo se fossi uno di quelle persone che hai paura ti seguino 3 non minacciare mai una persona con un coltellino non abbastanza affilato"
dopo aver narrato l'ultimo punto una leggera risatina gli usci dalla bocca, era fredda come la notte senza stelle e bollente come il fuoco dell'inferno. Mi lascio andare e si allontano dal corridoio intento a farsi una sigaretta anche se dubito sia legale fumare a scuola ma prima di uscire si volto
"per andare in mensa devi andare a dritto poi girare a sinistra per trovarti davanti all'aula di scienze e poi andare a destra, cerca di non perderti il tuo coltellino c'è l'ho ancora io" e mi accorsi che addoso non avevo più il mio fidato coltello quel grandissimo bastardo me l'ho aveva rubato gli corsi dietro ma lui era svanito nel nulla
"sei uno stronzo" urlai ma la mia voce fece eco nei corridoi senza una risposta io quel ragazzo lo odiavo già.
per fortuna le indicazioni per la mensa erano giuste se no stavolta l'avrei trovato e non ci avrei ripensato prima di mozzarli la testa. appena entrai nella mensa che era più la sala da pranzo della regina che sala da pranzo di un liceo scorsi in mezzo a tutta quella gente il sorriso di Katrin mi avvicinai al suo tavole indugiando sui i dettagli scolpiti a mano sui tavoli di legno di ebano oppure sulla gente che mi guardava come carne fresca ero la prima arrivata ma non c'era bisogno che le persone mi fissassero in quel modo.
"ciao Leyla spero che trovare la mensa sia stato facile questa scuola e enorme" mi fece segno di sedermi in un posto vuoto accanto a lei un ragazzo accanto a lei mi fece segno di un saluto era molto bello aveva capelli marroni ordinati una mascella abbastanza scolpita e labbra carnose la sua altezza anche solo da seduto era notevole e vidi Katrin dalla coda degli occhi fargli per un momento gli occhi dolci
"ciao mi chiamo Nicholas" la sua voce era di una calma pacata e osservai Katrin ascoltare ogni parola che pronunciava con molta attenzione anche troppa per rapporto solo di amicizia
"questi sono tutti i miei amici più stretti Nicholas, Andres, Elena e Kaila tutti mi fecero un sorriso a parte Elena che continuava a guardarmi dall'alto al basso ma feci un respiro e non dissi niente. l'incontro con il ragazzo di oggi mi aveva prosciugato tutta la pazienza di cui disponevo
"stasera c'è una festa tu dovresti venire" la voce di Katrin mi riporto nel mondo umano
"okk a che ora inizia"
tutti mi guardarono sbalorditi come se si aspettassero che io non accettassi l'invito o almeno non subito continuarono a fissarmi fiche Nicholas non rispose alla mia domanda
"inizia alle 9:00, Katrin ti manda la posizione della casa"
"perfetto" e me ne andai non avevo più fame l'incontro di quella mattina mi aveva prosciugato tutte le forze e questo era dovuto pure al fatto che non dormivo più di 2 ore a notte ormai da troppi mesi ma Katrin mi rincorse e mi porse gli orari e la lista degli sport
"Layla stai bene?" la sua voce nel porre quella domanda era premurosa come se sapesse quello che sto passando
"benissimo" e mi allontana
la vita è una corda sottilissima come la verità e la menzogna quando qualcuno ti chiede come stai non vuole la vera risposta tutti dicono che fa male crollare ma non sanno quanto fa male non poterlo fare distruggersi cosi tanto che la maschera che hai creato e cosi brava che la linea tra verità e menzogna non esiste più
ciao spero che questo capitolo vi sia piaciuto e perdonatemi per gli errori grammaticali che sa se nei prossimi capitoli capiremo chi e questo ragazzo misterioso?
ci vediamo al prossimo capitolo, ciaoo
STAI LEGGENDO
light of hell
RomanceMA SE IL RAGAZZO HO FATTO TANTE ESPERIENZE FOSSE IL RE DEGLI INFERI E LA RAGAZZA NON HO MAI DATO IL PRIMO BACIO UNA STRONZA CHE MINACCIA LA GENTE E NON SI FA METTERE I PIEDI IN TESTA DA NESSUNO? Layla non ha una vita facile dopo la morte del fratell...