📍 Circuito di Motegi | Giappone
Alla fine, le tre settimane erano passate e neanche troppo lentamente. Come aveva pronosticato, non si era vista con Lucas in quei ventuno giorni di lontananza (anzi, diciassette, se si voleva proprio essere precisi), però si erano sentiti quotidianamente tramite WhatsApp e, un paio di volte, lui l'aveva persino chiamata, la sera, dopo che lei aveva staccato da lavoro, per tenerle compagnia durante il suo ritorno a casa.
Questo comunicare virtualmente, senza sosta, aveva portato la loro relazione a un gradino superiore, a cui lei non sapeva ancora ben dare una definizione, però era ben conscia di trovarsi un passo avanti rispetto al punto di partenza... rispetto a quando si erano visti l'ultima volta ad Alcañiz.
E questo le piaceva.
Stessa cosa non poteva dire di Toscano, che era sparito dalla faccia della terra (per lo meno nei suoi confronti) e non le aveva mandato neanche un misero messaggio di scuse per come si era comportato quella sera in albergo. Con buone probabilità, neanche ricordava cosa fosse successo, cosa avesse detto e quanto male avesse fatto, ma Caterina non se l'era nemmeno presa più di tanto: ormai ci era abituata e questo suo essere tanto arrendevole e accomodante nei confronti dell'amico dava un'idea piuttosto precisa del fatto che, nonostante il biglietto lasciato più a mo' di sfida che altro, non volesse avere più niente a che fare con lui, per lo meno dal punto di vista sentimentale.
Per ricostruire la loro amicizia invece... beh, per quello c'era tempo.
Quello che invece l'aveva sorpresa e insospettita era stata la totale assenza di comunicazione da parte di Tiziano Lai, che non perdeva mai l'occasione per impicciarsi degli affari altrui: si era aspettata che si mettesse in mezzo un giorno sì e l'altro pure, giusto così per il gusto di innervosirla e distogliere la sua attenzione da Moya, ma questo non era successo, il che era piuttosto strano. Lui e Valerio (insieme alla piccola partecipazione di Alessio, che era sempre trascinato controvoglia nei loro piani malvagi, ma che per questo non era meno colpevole) dovevano star architettando qualcosa.
E, se anche avesse voluto dare loro il beneficio del dubbio, vederli tutti e tre seduti ad un tavolo dell'Hospitality Suzuki, a parlare fitto fitto tra di loro, le diede la conferma che no, non si era sbagliata.
Checché Joel Vazquez ne dicesse, il suo istinto aveva sempre ragione.
D'accordo, non con Lucas... ma quella era tutt'altra storia.
Nessuno dei tre si girò a considerarla, quando mise piede all'interno della struttura, e lei, dopo averli occhieggiati e aver alzato lo sguardo al cielo, si era limitata a riservare loro lo stesso trattamento. Si era voltata verso il buffet e aveva seguito Lucas, riempiendosi il piatto di frutta fresca e verdura cruda: la sua nuova dieta da ombrellina, fornitale da Ettore Mirabelli in persona, non permetteva sgarri. Non che se ne potessero fare, comunque: tutto ciò che era servito a tavola rispettava la dieta drastica dei piloti. Sia Vazquez che Moya presero infatti del petto di pollo e del riso bollito.
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𝐓𝐮𝐭𝐭𝐚 𝐂𝐨𝐥𝐩𝐚 𝐝𝐢 𝐮𝐧𝐚 𝐒𝐜𝐨𝐦𝐦𝐞𝐬𝐬𝐚
ChickLitCaterina (Cat per gli amici) vive una vita tranquilla e ordinaria a Milano. Dopo aver abbandonato l'università, sbarca il lunario lavorando in una pizzeria vicino al centro. La sua vita scorre senza intoppi, con un'unica eccezione: il suo migliore a...