12. Duello

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📍 Circuito di Misano | Italia

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📍 Circuito di Misano | Italia

Le spiagge di Torvaianica erano proprio come le ricordava: un'immensa distesa di mare piatto di ogni sfumatura di blu esistente. Di notte poi assumevano un'aurea quasi magica, come se fossero potute comparire piccole lucciole e sirene incantevoli tra le onde in lontananza.

Era strano essere di nuovo lì, dopo tanto tempo, eppure Valerio non poteva che sentirsi rilassato e in pace col mondo, come se sapesse esattamente che quello fosse l'unico posto in cui sarebbe potuto essere.

Inarcò la schiena all'indietro e si stiracchiò, le mani infilate nella sabbia fredda che gli solleticava le dita. Osservò la luna splendere fiera in cielo.

«È bello qui, non è vero?» disse, socchiudendo gli occhi, un sorriso a increspargli le labbra. «Dovremmo venirci più spesso, mi riporta alla mente tanti bei ricordi.» Sollevò nuovamente le palpebre e guardò la silenziosa ragazza seduta accanto a lui.

Caterina gli sembrava ancora più bella del solito, con il viso baciato dai raggi di luna, le lunghe ciglia a sfiorare gli zigomi alti quando le sbatteva, il sorriso dolce ad atteggiarle le labbra piene.

«A te non manca tutto questo?» le domandò, tornando a fissare lo sguardo sull'orizzonte.

Cat non rispose, si limitò ad annuire, ma Valerio poteva sentire i suoi occhi ambrati fissare il suo volto, così si girò e le regalò un sorriso che parve illuminarla di una gioia che non vedeva sul suo viso da tanto... troppo tempo.

«A me manca» ammise con un soffio, avvicinandosi a lei, piano, come avesse paura che un movimento più brusco avrebbe potuto farla allontanare e spezzare la magia di quel momento. La sua mano scivolò verso di lei, accanto alla sua, abbandonata vicino alle cosce. «A essere del tutto onesti, mi manchi tu» sussurrò alla fine.

Erano a pochi centimetri l'uno dall'altra, i loro nasi si sfioravano, le loro bocche si desideravano.

Ora come sei mesi prima... come sempre.

Valerio decise di smetterla di pensare per un istante soltanto.

Chi se ne fregava delle conseguenze, chi se ne fregava del passato o del futuro.

Tutto quello che contava era lì e in quel momento.

Tutto quello che contava... era Caterina.

Chiuse gli occhi e lei fece lo stesso. I loro visi si avvicinarono a una lentezza esasperante. Le loro labbra stavano per sfiorarsi, quando un rumore improvviso costrinse Valerio a spalancare gli occhi.

Caterina era svanita e di fronte a sé aveva solo il soffitto asettico del suo motorhome.

Un sogno... era stato solo un maledettissimo sogno.

Valerio si passò una mano sulla faccia, neanche troppo sorpreso di trovarla madida di sudore. Prese un profondo respiro, poi rilasciò l'aria lentamente e riaprì gli occhi, gettando uno sguardo alla sveglia che aveva sul comodino: erano le nove e trenta. Sospirò e si mise a sedere, ben consapevole del fatto che non sarebbe più riuscito a chiudere occhio.

𝐓𝐮𝐭𝐭𝐚 𝐂𝐨𝐥𝐩𝐚 𝐝𝐢 𝐮𝐧𝐚 𝐒𝐜𝐨𝐦𝐦𝐞𝐬𝐬𝐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora