20.2. La festa di Vazquez | Soffiata

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Caterina trovò Lucas ancora in compagnia di Joel, ma Rufio era andato via ed era stato sostituito invece dai fratelli Castillo

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Caterina trovò Lucas ancora in compagnia di Joel, ma Rufio era andato via ed era stato sostituito invece dai fratelli Castillo. Fortunatamente qualcuno doveva aver messo loro davanti degli stuzzichini, tra patatine, salatini e rustici, perché se avessero continuato a bere alcolici con quel ritmo, senza mettere qualcosa nello stomaco, non sarebbe finita bene per nessuno – specialmente per Joel, che sembrava star prendendo il suo festeggiamento molto sul serio.

Non appena la vide, Lucas l'attirò a sé e le lasciò un bacio leggero sulla guancia, sotto gli occhi divertiti e maliziosi dei suoi compagni spagnoli. Lui non sembrò comunque darvi peso e strinse Caterina, mostrandola fieramente come sua ragazza.

Anche qui si parlava del più e del meno, discorsi di scarsa importanza, alcune considerazioni sulle moto, un po' di spagnolo, poco italiano. Cat rimase semplicemente ad ascoltare, senza capire molto, e si appropriò di uno sgabello per poter continuare a sgraffignare gli stuzzichini disposti sul bancone.

Il rumore prodotto da un microfono che veniva acceso troppo vicino a una cassa interruppe la musica e le fece rizzare i capelli dietro la nuca. Cat quasi si strozzò con una nocciolina e Paz Castillo le porse un bicchiere con un drink non meglio identificabile, che però dovette accettare di buon grado e trangugiare per evitare di morire soffocata.

«Cough... cough... non ditemelo...!» pigolò, con voce strozzata.

Vazquez si girò verso di lei con un sorriso enorme e gli occhi scintillanti. «Karaoke!» esclamò, entusiasta come solo un ragazzino della sua età avrebbe potuto essere.

Una voce dalla cadenza spagnola, calda e accogliente, cominciò a spiegare in lingua inglese le regole per iscriversi al karaoke. Cat le ignorò, incupendosi e dando le spalle al palco. Si fece servire un nuovo shottino, questa volta di Tequila "bum bum".

Lucas comprese il suo umore, perché sorrise tra sé e sé e prese posto accanto a lei. «Uno para mi también» ordinò.

Cat aspettò che venisse servito anche lui, poi entrambi batterono due volte il bicchierino sul tavolo e bevvero alla goccia, mentre i primi iscritti al karaoke cominciavano a prendere possesso di palco e microfono.

«Vuoi fare un giro?» la stuzzicò Lucas, dandole una leggera botta sulla spalla con la propria.

Cat ricambiò il gesto. «No, grazie» rispose, fulminandolo con un'occhiata di traverso. «Se dai il mio nome anche qui, giuro che ti ammazzo.»

«E poi come fai senza di me?»

«Sono sopravvissuta finora, troverò un modo.»

Lucas rise di cuore e lei si incantò nel guardare il suo viso illuminato di quella luce gioiosa.

Sapere che fosse lei la causa di quell'espressione le scaldò il cuore.

«Mi sentite tutti?» La voce di Valerio Toscano, un po' strascicata e un po' cantilenante, la costrinse a prestare la sua completa attenzione al palco.

𝐓𝐮𝐭𝐭𝐚 𝐂𝐨𝐥𝐩𝐚 𝐝𝐢 𝐮𝐧𝐚 𝐒𝐜𝐨𝐦𝐦𝐞𝐬𝐬𝐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora