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-Pronto?

<HEYYY! Posso farti una domanda?> domandai biascicante

- Sei ubriaca?

< Forse.. Indovina dove sono?> lo provocai

- No Lucia, non devo indovinare. Dimmelo. Dove sei?

< Vedi, tu sei arrogante. Comandi. Ma di me non ti importa.> affermai con un velo di tristezza

- Non farmi perdere la pazienza e dimmi dove cazzo sei, ora!

<Non lo so, in un pub> singhiozzai e poi risi

- Lucia, dimmi il fottutissimo nome del pub

<Si, sei proprio prepotente.. Nu Longe pub> confessai scocciata

- Arrivo

<No! Non ti voglio qui... qui sono gentili con me non come te!> dichiarai

- Rimani lì e informa i gentil uomini intorno a te che se allungano le mani, anche solo per sbaglio, gliele stacco. 10 minuti e sono lì.

Lando chiuse la chiamata ed arrivò al locale esattamente dopo dieci minuti, come mi aveva detto. Non fece fatica a trovarmi, ero seduta o per meglio dire accasciata al bancone del bar, con davanti l'ennesimo bicchiere mezzo vuoto; non so dirvi quanto io abbia bevuto e perché l'ho fatto, so solo che da quando la mia vita si è intrecciata con quella di Norris, non sono mai scesa dalle montagne russe.


Per farvi capire cosa intendo, partiamo dall'inizio.

Era la notte di capodanno, mi trovavo in un bellissimo locale sulla spiaggia a Bali, insieme alle mie amiche, pronte ad accogliere e festeggiare l'anno nuovo. Ero appena uscita da un periodo non troppo felice: avevo scoperto che il mio fidanzato mi tradiva con la mia migliore amica, che consideravo una sorella, nel letto di casa nostra, o meglio, ormai sua, loro? Dopo quella volta non li ho più visti e sentiti, se non per le trattative della casa, Josh (il mio ex) ha comprato la mia parte e dopo avermi liquidata, ho deciso di cambiare vita. Attualmente ho depositato tutti gli scatoloni a casa dei miei genitori a Londra, poi vedrò che fare e dove andare, fatto sta che con Monaco, il mio ex e la mia migliore amica ho chiuso definitivamente.
Venire pugnalati alle spalle fa male, ma il dolore vero arriva quando ti volti e constati chi è stato.

Accolgo il nuovo anno con la voglia di farmi sorprendere, sono pronta a tutto e non ho intenzione di precludermi niente. Non mi sono mai strappata i capelli per nessuno, figuriamoci per un ometto come lui e una traditrice come lei; aveva ragione mia madre quando mi ripeteva che fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio, bisogna sempre ascoltare i campanellini d'allarme che risuonano nelle nostre teste, l'ho imparato a mie spese.

Stasera, ho deciso di brillare, prepararmi al meglio per lasciare questo anno così... difficile? Infelice? e accogliere quello nuovo come se fossi una stella, una fenice che rinasce dalle ceneri, in questo caso dalle spiagge di Bali.

Ho indossato uno dei miei vestiti migliori, un mini dress ricoperto di paillettes sui toni del blu, a maniche lunghe e con le piume al termine delle maniche e dell'orlo della gonna. L'ho abbinato a dei sandali gioiello argento con borsetta abbinata. Ho raccolto i capelli in uno chignon morbido lasciando liberi dei piccoli ciuffetti abboccolati per dare movimento, un leggero trucco sfumato sui toni nude ed ero pronta.

Le mie amiche ed io avevamo preso i biglietti per una festa sulla spiaggia in cui, una volta terminata la cena, avremmo ballato a piedi nudi sulla sabbia, accompagnati dalla musica di uno dei più grandi dj del momento, Martin Garrix. Quando ormai la mezzanotte era agli sgoccioli, hanno iniziato a distribuirci bicchierini di champagne per il brindisi e non chiedetemi come, ma ci siamo ritrovate praticamente sotto palco e solo allora, i miei occhi si sono posati su un ragazzo misterioso, riccio, occhi chiari che cercava di restare nella penombra, alle spalle del dj. Non gli diedi molta importanza, mi sembrava carino ma non lo vedevo bene e poi non avevo intenzione di buttarmi in niente, il nuovo anno sarebbe stato l'anno della mia rinascita in cui avrei pensato solo a me stessa.

3..2..1.. Buon Anno! Urlammo ed alzammo i bicchieri al cielo, nell'augurio di essere sempre così, felici e spensierate! Eravamo così prese che non ci eravamo nemmeno accorte che sia Martin che il ragazzo misterioso, erano scesi dal palco per brindare con le prime file. Come l'uomo del mistero si avvicinò a me, prima di far scontrare i nostri calici, ci fu un momento che per me sembrò un'eternità, durante il quale ci siamo solamente guardati. Le nostre iridi sembravano magnetiche, non volevano staccarsi, si tiravano l'una all'altra, in balia di questa attrazione inspiegabile.

<Cin> mi disse lui

<Cin> sorrisi a mia volta

<Come ti chiami?> mi domandò lui

<Lucia. Tu?> chiesi di rimando

<Lando> rispose alzando leggermente il bicchiere in segno di approvazione

Era come se non volesse andare via, ma fu costretto, trascinato e tirato via dal dj che devo ammettere era in formissima visto che ha suonato fino alle cinque di mattina.

Ogni tanto mi è capitato di lanciare qualche occhiata al ragazzo ricciolino, scoprendo con sorpresa che non mi ha levato quasi mai gli occhi da dosso, ma oltre a quello, non abbiamo più avuto alcun tipo di rapporto.

Una volta rientrata a Londra, ho trascorso l'epifania con i miei genitori e poi mi sono trasferita a Woking perché a breve avrei iniziato a lavorare come receptionist nell'azienda più grande dell'intero territorio, la Mclaren. Non sarà il mio lavoro definitivo, ovviamente, sono laureata in comunicazione digitale e Marketing e voglio trovare qualcosa di più appropriato, che si avvicini ai miei studi e in un ambiente che mi piaccia perché odio le macchine, i motori e tutte quelle cose che rincitrulliscono gli uomini, perché senza questo non hanno argomenti di cui parlare.

Credevo fosse la scelta migliore fino a quando, a varcare la soglia dell'azienda, non comparve un volto a me familiare. Il ragazzo passò dritto senza neanche salutare e se c'è cosa che proprio non sopporto è la maleducazione.

<Buongiorno anche a lei mister Educazione> affermai con tono risentito

Il ragazzo si bloccò sul posto, si voltò lentamente verso di me e piantò i suoi occhi nei miei.

<Come scusa?> chiese confuso

<Nessuno ti ha mai insegnato a salutare?> continuai imperterrita

<E tu saresti?> domandò con strafottenza lui

<Tu chi sei per non salutare> risposi a tono

Il ragazzo rise, quasi come se pensasse che lo stessi prendendo in giro, ma io davvero non sapevo chi fosse. Lo vidi avvinarsi a me, leggere il nome sul mio cartellino e poi fissò i suoi occhi nei miei.

<Piacere di rivederti Lucia> affermò lui compiaciuto

<Ci.. ci conosciamo?> balbettai confusa e imbarazzata

<Lando> soffiò quasi offeso per la mia defaiance

Lo guardai confuso e quando capì che non lo avevo riconosciuto, girò i tacchi e se ne andò, senza dire una parola.

<Beh poteva almeno farmi capire chi fosse..> bofonchiai tra me e me e poi mi misi a lavoro.

Odiavo questo posto, questo lavoro e le persone. Un tempo adoravo la Formula 1, così tanto che tutti gli anni con Josh andavo a vedere il gran premio di Monaco e quando avevamo la possibilità anche quello di Italia, adoro Monza. Quando ho chiuso con il mio ex ho chiuso anche con questo mondo, ma ora eccomi qui, più incasinata di prima, pronta a ricostruirmi, proprio da dove avevo lasciato, il motor sport.

Just for You // Lando NorrisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora