22.

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Non ero tornata sui miei passi, anzi. Avevo preso le ferie che mi aspettavano visto il licenziamento e mi sono dimessa prima del previsto. Non ho seguito Lando in questo tempo perché non mi sembrava il caso, soprattutto visto la presenza della persona che ha preso il mio posto.
Nel frattempo, Norris mi aveva proposto di appoggiarmi da lui, visto che avevo perso l'appartamento in cui stavo a Woking, e così ho fatto.

Proprio mentre stavo sistemando le mie cose, il mio telefono iniziò a squillare.

<Pronto?> chiesi distrattamente convinta fosse un call center

<Ciao Lucia sono Fred, Vasseur> mi risposero dall'altro capo del telefono

<Fred? Ciao! Scusa ma non ti avevo riconosciuto> provai a giustificarmi e nascondere l'imbarazzo

<Non ti preoccupare. Senti, ti posso invitare al prossimo gran premio? Vorrei parlare con te ma è da un pò che non ti vedo gironzolare maldestramente nel paddock> scherzò lui

<Beh non hai proprio tutto i torti> ridacchiai.
<Va bene comunque, avevo intenzione di venire il prossimo weekend. Fred, se Carlos..> continuai

<Carlos non c'entra niente, non sa che ti sto chiamando e vorrei non ne parlassi con nessuno fino ad allora> mi informò

<D'accordo. A presto>lo salutai

Una volta chiusa la chiamata restai un po' perplessa, ero quasi sicura che ci fosse lo zampino di uno dei due piloti, non escluderei nemmeno un terzo, Charles, ma non lo avrebbe mai fatto alle mie spalle.

Le prestazioni delle McLaren continuavano ad essere buone ma altalenanti, un vero mistero e la comunicazione con le testate giornalistiche e quelle televisive non stava aiutando, creava ancora più confusione.

Quando Lando tornò dal Brasile, lo andai a prendere all'aeroporto. Cercai di mettermi il più nascosta possibile ma visibile, non volevo dare troppo nell'occhio. Alcune ragazze e ragazzi si fermarono e mi chiesero delle foto, furono molto garbati e da un lato mi aveva fatto piacere anche se per loro ero solo la "fidanzata di...".
Quando l'inglese varcò la soglia, ci mise molto poco a notarmi, mi corse incontro senza considerare nessuno, mi abbracciò forte e mi baciò.

<Mi sei mancata> mi disse con gli occhi felici nel vedermi

<Anche tu. Stare a casa tua senza di te è strano> affermai

Uscimmo un po' a fatica a causa dei fan, ma Lando non lasciò mai la mia mano, come se avesse paura di premermi tra la folla. Lo accompagnai alla macchina e, per deformazione professionale, si avviò verso il posto del guidatore.
Richiamai la sua attenzione con un colpo di tosse, tanto che si bloccò.

<Guido io> dichiarai

<Credo di voler vivere ancora per un po'> si prese gioco di me

<Allora avviati a piedi! Macchina mia, comando io.> affermai perentoria avvicinandomi a lui

<Mi piace quando comandi> affermò malizioso lui, incastrandomi tra l'auto e il suo corpo

<Allora eseguili> ridacchiai lasciandogli un casto bacio, per poi aprire la portiera e salire.

Lando fece il giro della macchina e si sedette al lato passeggero.

<Contenta?> mi chiese stizzito

<Si! Sei la mia princess passenger oggi> scherzai

Norris roteò gli occhi al cielo per poi ridere anche lui.
Nel tragitto verso casa, cantammo alcune canzoni che passarono per radio e che ci piacevano; una volta arrivati, prima che Norris potesse aprire la portiera e scendere, gli feci la fatidica domanda che da alcuni giorni mi pesava.

Just for You // Lando NorrisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora