21.

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La sera appena trascorsa fu un incubo, non ho chiuso occhio a causa degli incubi, tanto che andai a dormire sul divano per lasciare riposare Lando in santa pace. Non era stata una giornata facile nemmeno per lui, anzi. Mi dispiaceva veramente da morire per tutto quello che aveva dovuto passare a causa mia che volevo solo scappare il più lontano possibile per non causargli altri problemi. Carlos mi aveva confessato di non averlo mai visto così distrutto e questo non aveva fatto altro che peggiorare il mio sentimento.

Ormai si era fatta l'alba, mi alzai dal divano e mi infilai nuovamente nel letto, cercando di non fare troppo rumore, per evitare di svegliare Lando. Lo guardai dormire per non so quanto tempo, lo accarezzavo di tanto in tanto, altre volte mi veniva da sorridere perché mi sentivo così grata e fortunata di aver incontrato una persona bella e buona come lui. Mi avvicinai lentamente al lato delle sue labbra e gli lasciai un dolce bacio, leggero. Sussultai quando il suo braccio mi afferrò e mi tirò a sé, tenendomi salda, incollata a lui.

<Chiudi gli occhi e riposa. Sei al sicuro> biascicò in preda al sonno

<Dormi, non ti preoccupare> risposi a bassa voce

<Se non dormi tu, non dormo nemmeno io> mi bacchettò

Così chiusi gli occhi e senza rendermene conto, tra le sue braccia, con il calore del suo corpo, mi addormentai.

Quando riaprì gli occhi, Lando era sveglio, non so da quanto tempo, ma non si era mosso di un millimetro.

<Che ore sono?> domandai ancora assonnata

<É presto. Shh riposa> mi rincuorò lui

<Mi giro, ti lascio spazio> gli dissi

Ma come provai a muovermi, Norris mi riportò nella medesima posizione di prima.

<Non muoverti, resta qui. Riposa> mi disse, facendomi poggiare il viso contro il suo petto e allora mi rannicchiai di più.

Avevo capito che non era presto e che nonostante lui fosse stanco di stare fermo nella stessa posizione, solo tra le sue braccia ero riuscita a trovare pace dopo tutto il frastuono di ieri. La dolcezza di questo ragazzo era sconfinata, una premura tale nei miei confronti non l'avevo mai vissuta prima.

<Lando?> lo richiamai

<Dimmi> sibilò lui

<Sei speciale. Grazie> sospirai leggera per poi riaddormentarmi.

Al mio risveglio, questa volta, però non c'era Lando al mio fianco. Quando ho aperto gli occhi il letto era vuoto e quando lo chiamai per capire se fosse in camera, non rispose nessuno. Feci per alzarmi, ma poi sentì la porta aprirsi e pochi secondi dopo vedi comparire Norris con un vassoio tra le mani.

<Ben svegliata> mi sorrise divertito

<Dov'eri finito?> gli chiesi

<Sono andato a recuperare il pranzo, che per te è più una merenda> rise divertito

<Perché che ore sono??> chiesi sgranando gli occhi

<Le 15> rise nel vedere la mia espressione

<OH MAMMA!> esclamai completamente basita

Feci il mio pranzo/merenda nel letto e poi, con non troppa calma, feci la valigia per tornare a Woking. Durante il tragitto dall'hotel al jet, né io né Lando proferimmo parola, le nostre dita erano intrecciate tra loro ma eravamo entrambi pensierosi. Con molta calma salimmo sull'aereo e la prima parte del volo, la continuammo a passare in silenzio, ogni tanto ci guardavamo e sorridevamo ma nessuno dei due sapeva bene cosa dire. Alla fine, sopraffatta dalla tensione e imbarazzo del momento, decisi di rompere il ghiaccio.

<Puoi dirmelo> affermai

L'inglese mi guardò accigliato, non capendo dove volessi arrivare.

<Se ci hai ripensato> specificai

<Ma che stai dicendo? Non capisco> mi domandò confuso

<Lo capirei se dopo ieri, beh, ecco...> provai a spiegare

<ALT! Fermati. Non devo ripensare a niente. Ti ho detto che ti amo, Lucia. E lo sento, lo provo, ogni cellula del mio corpo ti vuole> iniziò a spiegare lui

Avvampai tutto d'un tratto. Lui aveva quest'effetto su di me, non riuscivo a mantenere un briciolo delle mie emozioni

<Non sapevo solo cosa dire, non volevo dire una parola sbagliata. Stavo pensando a mille freddure o modi di dire per strapparti almeno un sorriso, alleggerire il tuo umore, ma non ne ho trovavo nessuna all'altezza> confessò grattandosi la nuca imbarazzato

<A me dispiace per te Lando. Mi sento così in colpa per quello che è successo...> dissi sospirando

<Shh> bloccò il continuo del mio discorso Norris, posizionando due dita sulle mie labbra.

Con le stesse iniziò a disegnarne il contorno, osservando ogni sua mossa, in modo famelico, poi tornò in sè, si contenne e guardandomi dritto negli occhi, disse

<Non è colpa tua. Anche se capisco cosa significhi essere dipendente da te> abbozzò un sorriso lui

<Se capisci cosa significa, perché non mi baci?> lo provocai

<Perché non mi potrei mai limitare solo a quello in questo momento> mi rispose a tono

La sua mano scese lenta, accarezzando il mio collo, passando sul mio seno, fino ad arrivare alla mia coscia, dove risalì, sfiorando la mia intimità.

<Non ti ho mai chiesto di fermarti> continuai maliziosa

<Non mi provocare piccola peste, potresti pentirtene> soffiò al mio orecchio per poi lasciami un umido bacio sul collo

<Fammi stare buono, perché il mio autocontrollo è sul punto di precipitare> disse lui risistemandosi in maniera composta sul sedile

Gli montai a cavalcioni,sopra le sue gambe, le sue mani strizzarono leggermente le mie natiche.

<Se fai così è la fine per me> mi informò con voce roca

<Voglio parlarti prima di una cosa importante> gli dissi

<Ecco questa non è la posizione proprio ideale in questo momento> disse con tono malizioso ma sincero

<Vorrei che tu me lo dicessi per tempo>iniziai

<Cosa?> mi chiese confuso Norris

<Se i tuoi sentimenti per me dovessero cambiare. Se non mi volessi più,,> abbassai gradualmente il tono della voce

<Baby.. io ti amo. Ti ho sempre amato. C'ero, ci sono e ci sarò sempre, in qualunque momento e forma possibile. Sono tuo, completamente> affermò dolcemente Lando, allineando il suo viso al mio.

<Anche se sono un disastro?> domandai

<Non sei assolutamente un disastro. Tu sei il mio fiore raro, farò di tutto per prendermi cura di te> mi sorrise

<Non so che ho fatto per meritarti> sorrisi

<Non lo so nemmeno io> rise lui
<Però ora abbiamo parlato abbastanza> aggiunse  prima di prendermi il viso e congiungere le nostre labbra.

Lando era famelico, si prese subito l'accesso alla mia bocca per intrecciare le nostre lingue. Ad ogni mio,anche piccolo, movimento sentivo il desiderio crescere in lui, insieme alla sul pene che chiedeva di essere liberato da quella prigione.

<Ora dovrai essere brava a non farti sentire principessa e ti avviso, non sarò indulgente> mi avvisò Lando, il quale nel mentre affondò due dita nella mia intimità, facendomi sussultare e ansimare.

Dopo varie torture, in cui era difficile trattenere i gemiti di piacere, mi portò nel bagno del jet e mi fece sua, come mai aveva fatto, dando sfogo alla pura passione.

Just for You // Lando NorrisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora