14.

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Pov Lando

Stavo uscendo da camera di Lucia quando mi imbattetti in Charles. Erano vicini di camera, fantastico! Sentivo la rabbia che iniziava a ribollire.

<Che ci facevi lì?> mi chiese Leclerc

<Non sono affari tuoi> lo liquidai secco

<Si che lo sono invece! Che diavolo stavi facendo nella camera di Lucia?> alzò il tono della voce il monegasco

<Che sei geloso? Non ti scaldare troppo, Lucia non sarà mai tua> affermai spavaldo

<Credi che ti aspetterà per sempre? Io ho il dono della pazienza, gocciolina dopo gocciolina la farò innamorare di me> mi provocò Charles

<Se provi anche solo a sfiorarla ti stacco le mani a morsi> ringhiai

<Accomodati, perché non ho intenzione di andarci piano> insistette il monegasco.

Buio. Ogni piccola briciola di razionalità era andata a farsi fottere. Caricai un pugno e lo scaraventai in faccia a Leclerc, dritto, secco, deciso. Charles barcollò all'indietro cercando di mantenere l'equilibrio e non cadere. Come si stabilizzò, si toccò il naso e la guancia a causa del dolore che gli avevo provocato, poi mi corse incontro e mi scaraventò a terra. Iniziammo a fare a botte, sul serio. Era la mia prima rissa, per una ragazza poi, ma per Lucia, non mi sarei risparmiato.
A dividerci fu Carlos, il quale afferrò il compagno di squadra che si trovava sopra di me e lo alzò di peso per allontanarlo. Balzai in piedi pronto a non arrendermi ma tra noi due si interpose lo spagnolo.

<Datevi una calmata! Adesso!> ci urlò lui

Nessuno dei due parlò. Calò il silenzio.

<Cos'è successo?> iniziò ad indagare Sainz

<Chiedilo al tuo amico> affermò indignato Leclerc

Carlos mi guardò duramente, nel suo sguardo lessi anche delusione.

<Ho dormito con Lucia. Il tutto consenzientemente> affermai tutto d'un fiato

<Tu cosa!?> strabuzzò gli occhi lo spagnolo

<È una lunga storia> farfugliai indolenzito

<Hai fatto la tua scelta, Lando. Stai lontano da lei> affermò minacciosamente Sainz

<Tu sei il mio migliore amico Carlos! Dovresti essere dalla mia parte> lo rimproverai

<Proprio perché sono dalla tua parte, non ti ho ancora tirato un pugno> mi rispose a tono lui

<Che succede qui?> chiese con un filo di voce, una figura femminile alle nostre spalle

<Lucia..> sussurrammo in coro

<Ma che diavolo avete combinato?!> ci venne incontro preoccupata

<Meglio se non fai altre domande> intervenne Carlos

<Vieni andiamo a disinfettare le ferite> disse lei rivolgendosi a me

<Posso fare da solo> provai a fare il macho

<Come vuoi.. Vieni Charles andiamo> disse, allora al monegasco

Lucia si voltò e si diresse verso la camera, Leclerc fece per seguirla, ma io gli bloccai la strada con un braccio e mi diressi io verso di lei.

<Vedo che hai cambiato idea presto> non tardò a commentare lei sarcastica

Non risposi, entrai in camera in silenzio e a testa bassa a causa della vergogna. Mi sedetti sul divanetto presente in stanza e rimasi in silenzio. Lucia tirò fuori il kit del primo soccorso dall'armadio, lo poggiò delicatamente sul tavolino e ci si sedette accanto. Bagnò un batuffolo di cotone con l'acqua ossigenata e iniziò a tamponarlo sulle mie ferite, delicatamente.
Mi uscirono spontanei gemiti di dolore, sentivo bruciare tutto.

Just for You // Lando NorrisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora