16.

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Pov Lando

Una volta rientrato a Woking ero più confuso che mai, avevo capito che non volevo Luisinha ma non sapevo come porre fine a questa relazione, noi avevamo condiviso davvero tanto e prima di scontrare i calici, quella sera a capodanno con Lucia, io ero pazzo di lei. Solo che ora mi sembra tutto così distante, così finto, come se me lo fossi immaginato.

<Terra chiama Lando!> mi fece uscire dai miei pensieri Carlos

<Scusa fratello, ero sovrappensiero> mi giustificai bevendo un sostanzioso sorso dal mio calice di vino rosso

<Vuoi parlarne?> mi chiese lo spagnolo

<No. Tu sei di parte> risi nervosamente io

<Può essere> innalzò il suo calice Sainz

<Credo di essere innamorato Carlos> sussurrai tutto d'un fiato

<Non è un reato> mi prese in giro lo spagnolo

<Non so che fare.. più ci penso e più sono confuso> sospirai esasperato

<Secondo me lo sai> sorrise malizioso Sainz

<Ecco che torni alla carica> ridacchiai

<Beh allora non ti dovrebbe far effetto sapere che sta uscendo con Charles> disse con nonchalance lo spagnolo

<COSAA?!> sbottai innervosito

<Calma amico. Scherzavo. Ma... Ecco la risposta che cercavi> rise divertito Carlos

<Non è divertente> lo ripresi infastidito

<Su andiamo a fare serata, ci penserai domani alle donne> mi sorrise divertito, ridendo sotto i baffi, il pilota 55.

Dopo una cena trascorsa nel nostro ristorante di fiducia qui a Woking, ci siamo spostati verso la capitale per fare serata in uno dei locali più esclusivi di Londra, tra l'altro siamo stati invitati dal mio caro amico Martin Garrix. Come al solito ci posizionammo dietro la console, insieme a lui; poco dopo il nostro arrivo,  ci vennero serviti dei drink e iniziammo a muoverci a ritmo di musica. Il mio braccio era poggiato sulle spalle di Carlos, cantavamo e ballavamo abbracciati sulle note delle musiche che Martin.

Nel club c'erano centinaia di persone, i ragazzi tirati a lucido e le ragazze con mini abiti attillati che fasciavano i loro corpi che ondeggiavano a ritmo di musica. Erano tutti spensierati, liberi di essere e ballare come meglio credevano senza troppi pregiudizi. Ho sempre amato le discoteche per questo motivo, puoi sentirti libero di vestirti ed essere chi vuoi, senza pregiudizio e senza occhi indiscreti. É da quando sono diventato un pilota che non ballo più in mezzo alla calca, ma mi limito a guardarli dall'altro o dai privé.

Dopo aver ballato fino all'esasperazione, tanto da farci male i piedi, chiamammo un taxi per tornare a casa.

<Non sono ubriaco quanto vorrei> mi lamentai in macchina

<Sai non è il massimo prendere le decisioni da ubriachi> mi prese in giro Carlos

< Ti dirò! Non sei niente male tutto sudato, alquanto sexy, peccato tu sia stupido> risi divertito nel vedere la sua espressione

<Non che tu abbia molti più neuroni di me> mi rimbalzò lui

<Mi sei mancato amico> mi uscì spontaneo

<Anche tu tanto> mi allungò una mano sulla spalla sorridendo

Una volta raggiunto il mio appartamento Carlos strisciò stanco verso il letto, mentre io mi fermai in cucina per bere un bicchiere d'acqua, poi presi il telefono e feci una chiamata.

Just for You // Lando NorrisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora