20.

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Pov Lando

Mi guardavo intorno spaesato. Lucia era strana da ieri, non ha nemmeno aspettato che finissi il briefing che era già in hotel a dormire, sembrava mi stesse evitando. Era veramente tardi, quasi l'ora di pranzo e ancora non c'era l'ombra di Lucia da nessuna parte. Mi affacciai dal garage verso la pit per vedere se fosse lì, ma niente; intravidi Carlos e mi fiondai da lui.

<Mi sta evitando vero?> chiedo di getto

<Chi?> mi domandò lui confuso

<Lucia. Carlos per favore..> lo implorai

<Lando, non sto capendo. Poi scusa chiediglielo> provò a dissimulare Sainz

<Non è ancora arrivata. È tardi, sono preoccupato> dissi ansioso

<Come no? Siamo venuti qui insieme. L'ho lasciata in hospitality> esclamò sorpreso lo spagnolo

Tutto ciò mi sembrava sospetto, troppo sospetto, così corsi verso il muretto box; lì trovai Oscar, Stella e Zack.

<Avete visto Lucia?> chiesi con il fiatone

<Si. Doveva parlare con Zack> disse Andrea

<Con me? No. Noi abbiamo parlato ieri> rispose Zack

Ci pietrificammo tutti per un istante, non riuscivamo a capire, poi all'improvviso vidi scattare via, veloce come un fulmine, Piastri e di istinto decisi di seguirlo. Il mio compagno di scuderia corse fino alla porta dell'ufficio di Zack per poi fermarsi lì davanti. Si voltò lentamente verso di me, senza dire una parola; ci guardammo per qualche frazione di secondo, spalancai, di scatto, la porta ed entrammo.
Davanti a noi trovammo Josh, con un coltello da cucina professionale in mano e Lucia rannicchiata in un angolo, legata con del nastro isolante.

<Allontanati da lei> sbottai contro il ragazzo

<Mi stavo giusto domandando quanto tempo ci avresti impiegato ad arrivare> ridacchiò sadico Josh

Provai ad avvicinarmi a Lucia ma dovetti indietreggiare a causa delle minacce del ragazzo.

<Lascia andare lei, vediamocela tra noi> gli proposi preoccupato

<No.No.No. Lei deve vedere ogni cosa. Deve perdere tutto, esattamente come me.> affermò rabbioso, accovacciandosi alla sua altezza

<Sei tu che ti sei rovinato da solo, lei non c'entra niente, lasciala andare!> alzai maggiormente il tono della voce

<Non ti scaldare Norris il prodigio della formula 1. Stiamo solo parlando> ridacchiò sempre più sadico Josh

I miei occhi non si staccavano da Lucia, aveva uno sguardo terrorizzato e assente, come se non sapesse nemmeno lei chi fosse e dove fosse.

<Veditela con me, lasciala stare. Ti prego> lo implorai

<Vedo che stai iniziando a capire chi comanda> rise fiero l'idiota

Come vidi che si stava avvicinando nuovamente a Lucia, richiamai la sua attenzione e poi mi inginocchiai a terra.

<Ti supplico, lasciala stare> ripetetti

Josh, mi guardò soddisfatto, come se avesse vinto la guerra; ai suoi occhi io mi ero arreso, mi ero sottomesso alla sua grandezza, ed era quello che volevo, avrei fatto di tutto purché le sue luride mani non si posassero più sul corpo di Lucia. Il ragazzo avanzò pavoneggiandosi, tutto fiero, verso di me, ma stupido com'era, non si era reso conto di star facendo il mio gioco. Il suo ego si era gonfiato talmente tanto che non aveva compreso in che trappola stesse per finire.
Infatti, come si avvicinò a me e si inginocchiò alla mia altezza, in uno scatto, gli sfilai il coltello dalle mani , lanciandolo lontano e lo immobilizzai, dopo una breve colluttazione, grazie all'aiuto di Oscar. Mi trovavo a cavalcioni su di lui, le mani le tenevo salde dietro la sua schiena e gli spingevo la faccia contro il pavimento. Nonostante fosse forzuto e cercava di dimenarsi, noi eravamo in due a tenerlo fermo e non riuscì a liberarsi. Una volta neutralizzato, dovuto anche all'arrivo della sicurezza, corsi verso Lucia e piano piano la liberai, togliendole tutto quel nastro isolante in cui era avvolta.

Just for You // Lando NorrisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora