XXIII

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Mi ero appena svegliata, erano le 6:00 del mattino ed eravamo ancora in viaggio sul bus, io mi trovavo al piano di sopra nel letto dove erano sdraiati anche Gus e George, mentre Adam e Evelyn dormivano su delle sedie. Facendo attenzione a non svegliare nessuno scesi le scale, dove trovai Bill di spalle e Tom, che veniva coperto dalla figura del fratello. Tossii, e quando si accorsero di me si agitarono parecchio, e Tom nascose qualcosa dietro di lui, ma riuscii comunque a vederlo. 

Dana:"cos'hai là"

Bill:"niente"
Iniziai ad insospettirmi così diventai anche io nervosa.
Dana:"ho chiesto a Tom." Dissi fredda fissando Bill dal basso verso l'alto per poi rispostare il mio sguardo su Tom.

Dana:"cosa, hai, lì Tom? Rispondi. Non fare finta di niente oramai ho visto." Mi stavo incazzando all'ennesima potenza, erano farmaci, ma non capivo di che tipo.
Dana:"Droga? Viagra? Ossicodone?"

Tom:"no Dana niente di tutto ciò." Tom fece cenno a Bill di andarsene, e così Bill fece. Tom mi guardò mentre era  ancora seduto sul sedile, diede un colpo sul sedile a fianco a se per farmi cenno di mettermi a fianco a lui, provò a farmi calmare, vedevo i suoi occhi molto preoccupati ma mai quanto i miei. Cosa aveva? Era malato? Stava bene? Presto le mie curiosità ebbero una risposta.

Dana:"quindi cos'è?"

Tom:"sono farmaci dana. Attacchi.."

Dana:"attacchi di??? Avanti, mi stai facendo preoccupare cazzo!"
Vidi Tom con gli occhi lucidi, e così il mio cuore si spezzò. Se era lui il primo a piangere, io non ne avrei fatto a meno.

Tom:"rabbia." Disse facendo cadere una prima lacrima."attacchi di rabbia" continuò con la voce che tremava.

Guardai Tom imbronciata. Ero consapevole che fosse un ragazzo difficile, ma non pensavo... Che stesse male.

Dana:"ma tu stai bene. Vero?"
"Voglio dire... Le pasticche ti aiutano a stare meglio. Giusto?"

Tom:"tu."
Ero confusa. Io cosa?

Dana:"io?"

Tom:"tu mi fai stare bene Dana. Sei tu che mi aiuti a stare meglio, cazzo, sei la donna dei miei sogni."
Sapevo che Tom odiasse mostrarsi fragile davanti a qualcuno, quindi cercai di farlo sentire a suo agio. Con le lacrime sulle guance, coprii nuovamente il viso con le mani per asciugarle. Lo abbracciai, mi sedetti sulle sue gambe, a cavalcioni, e lo abbracciai forte. Così fece anche lui, riuscì a calmarsi, e smise di piangere. Lo baciai e li sorrisi con il sorriso più dolce che ero in grado di fare. Lui ricambiò il favore e mi baciò nuovamente. Mi addormentai così, fino a quando, alle 10 del mattino, mi risvegliai nel letto dell'hotel con Tom al mio fianco a petto nudo, mentre mi fissava.

Dana:"abbiamo scopato e non me lo ricordo?"

Tom:"no. Ma se vuoi ti scopo molto volentieri."
Disse Tom ridendo. Era sempre il solito.

Dana:"come ci sono arrivata io qui?"
Tom:"ti ho portata io, dormivi profondamente, mi dispiaceva svegliarti."

Dana:"è perché sono in intimo allora?"

Tom:"ho provato a metterti il pigiama, ma non ci sono riuscito."

Dana:"ci hai almeno provato?"
Tom:"beh.. no. Sei così sexy in intimo" disse guardandomi maliziosamente, facendo il suo solito sorrisetto che mi fece impazzire. Lo baciai dolcemente, e mi alzai per vestirmi quando improvvisamente Adam spalancò la porta.  Stava per dire qualcosa, ma si fermò. Rimase interdetto.

Adam:"Emmh... State scopando?"
Dana:"no cazzo Adam"
Tom:"non ancora" sibilò Tom. Alzai gli occhi al cielo.

Adam:"punto numero uno, tu mia sorella non te la scopi. Punto numero due.. volevo solo darvi il buongiorno. Gli altri sono tutti di sotto a fare colazione in mensa. Ci raggiungete?"

Tom:"arriviamo, dacci il tempo di vestirci, lavarci e scendiamo." Disse Tom.

☆𝚒 𝚖𝚊𝚍𝚎 𝚢𝚘𝚞 𝚏𝚘𝚛𝚎𝚟𝚎𝚛 𝚖𝚒𝚗𝚎☆-Tom KaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora