Prologo

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"We are the heroes of our time

But we're dancing with the demons in our minds"


CHIARA POV

Inspiro profondamente.

Okay Chiara, calma e sangue freddo. È solo un'intervista per un lavoro da segretaria.

Non è neanche la prima intervista che fai!

Certo, è la prima in un posto così... grigio e imponente, ma soprattutto importante.

'HealTech, la nostra unica missione è la tua salute!'

Di sicuro non aiuta la mia salute mentale questa sala d'attesa grigia e deprimente, e piena di ragazze nervose come me per l'intervista. La vista dalle vetrate è spettacolare, i grattacieli di Milano svettano nel cielo grigio coperto da nuvole.

Anche le sedie sono grigie! Non sanno che è un colore triste?

Insomma, almeno un accenno di blu... un colore rilassante.

Sospiro.

Non importa, blu o grigio che sia, mi farò assumere.

"No! Basta! Io me ne vado!" una donna vestita elegantemente esce dalla porta sbattendo i tacchi.

"Non-" un'altra impiegata con lo sguardo seccato e un blazer grigio la segue nel tentativo di calmarla.

Spero il grigio non sia il dress code obbligatorio di questo posto.

"Sono stufa di questo posto." la ragazza si volta e se ne va.

L'impiegata si copre la fronte in un attimo di frustrazione, poi ci lancia un'occhiata gelida.

"Se non siete sicure di voler lavorare seriamente, lasciate subito questa stanza e non fateci perdere tempo" ci fissa una ad una e i suoi occhi marroni si fermano su di me "Non abbiamo il tempo di affrontare un'altra crisi" si volta e rientra nel suo ufficio.

Giusto quello che ci mancava...

Non ho neanche i requisiti, non capisco come abbiano fatto a chiamarmi! Forse è perché tutte le altre candidate sono fuggite. Non mi sorprenderebbe, quella donna sembrava una dittatrice.

Probabilmente significa che sono riuscita a passare qualunque filtro usino per scartare i curriculum, e che nonostante non abbia esperienza sia l'unica candidata rimasta.

Certo, sarebbe il mio primo lavoro dopo la magistrale in giornalismo... e avrei preferito fare altro, ma era un'opportunità troppo preziosa per lasciarmela sfuggire.

La donna di prima esce di nuovo dalla stanza accompagnando una ragazza della mia età con la faccia sconsolata, e apre l'agenda che ha in mano.

"La prossima candidata... signorina Chiara Esposito?"

"S-sì! Sono io!" scatto in piedi, rischiando di cadere sui tacchi. La donna mi guarda dall'alto in basso, chiaramente dubbiosa della mia professionalità.

"Mi segua."

Entriamo nella stanza, anche questa grigia con un'ampia vetrata che fa da sfondo a dei palazzi grigi con il cielo grigio.

Morirò di tristezza prima di finire questa intervista.

La donna mi fa segno di sedermi e obbedisco, il suo sguardo inflessibile mi intimorisce e inizio a sudare freddo.

Le Conseguenze dell'AmoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora