Capitolo 17 - Amore (1)

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"My love was as cruel as the cities I lived in

Everyone looked worse in the light

There are so many lines that I've crossed unforgiven"

ELENA POV

E' un'idea stupida, non cambierà nulla.

Non cambierà il fatto che sono la figlia dell'uomo che-

"Signorina Lombardi?" una dottoressa, piú giovane di quanto mi aspettassi, mi chiama. Non potrà avere molti anni in più di me, mi guarda con degli occhi scuri gentili e i capelli lunghi dello stesso colore le ricadono sulle spalle.

"Eccomi." dico a bassa voce, la dottoressa sorride e mi accoglie nel suo ufficio.

E' ben illuminato, la candela sul tavolo emana un profumo di vaniglia e ha un'aria accogliente.

Immagino sia un modo in più per convincere i clienti a parlare.

"Allora." si siede dietro alla sua scrivania "Piacere di conoscerla, posso chiamarla Elena?"

Mi siedo al lato opposto, la scrivania è bianca come le pareti della stanza.

"Faccia pure."

"Bene, sono la dottoressa Vittoria Maggio, ma puoi chiamarmi Vittoria. E puoi darmi del tu! Come ti senti?"

Mi mordo il labbro.

"Nervosa."

"Capisco, è la prima volta che affronti una seduta?"

"Sì." mi stringo il braccio "Non è stata una mia idea venire, non proprio."

"Cosa ti ha convinto allora?"

Sospiro e stringo gli occhi.

Devo solo rivelarle tutti i miei segreti più profondi, andando contro tutto quello che mi è stato insegnato... che due persone possono tenere un segreto solo se l'altra è morta.

Dannazione, devo smetterla di essere così drammatica.

"Rimarrà tutto tra di noi?"

So già la risposta, non avrei scelto questa dottoressa se non ne fossi sicura, ma ho bisogno di sentirmelo dire.

"Assolutamente, potresti anche confessarmi un omicidio e non potrei avvertire la polizia... sempre che tu non dica di volerne compiere un altro, chiaramente." mi offre un sorriso rassicurante.

"L'altro giorno... ho avuto un incontro stressante con mio padre. Quando se n'è andato ho pensato bene di andare al locale più vicino e di comprare un paio di bottiglie." stringo le labbra "Le ho bevute tutte."

Annuisce e prende il taccuino sulla scrivania.

Se intende scrivere lì i miei segreti, spero lo tenga in cassaforte.

"E' una cosa che succede spesso?"

"Bere? Prima di più, molto di più. Ultimamente ero riuscita a... limitare il consumo." il bacio dato a Chiara da ubriaca è impresso a fuoco nella mia mente "Ma è bastato un attimo per ritornare come prima." sorrido amaramente "Vorrei già interrompere la seduta per bere e dimenticare le preoccupazioni."

"Quindi il suo obiettivo principale è superare questa dipendenza?"

"Sì." abbasso lo sguardo "Sperando serva a qualcosa..."

Vittoria smette di scrivere sul suo taccuino e alza un sopracciglio.

"Dubita di essere capace di superarla?"

Le Conseguenze dell'AmoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora