Capitolo 16 - Un nuovo capo

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"And I keep my side of the street clean 

 You wouldn't know what I mean" 

CHIARA POV

Elena ha le occhiaie, gli occhi chiusi e la fronte corrugata per il dolore. I capelli neri sono legati in una coda di cavallo disordinata.

Perchè deve farsi del male così?

Pensavo davvero che avesse smesso.

"Elena." dico il suo nome con tutta la delicatezza che ho "Non puoi continuare così."

"Così come?" alza un sopracciglio.

"A tentare di bere via le tue preoccupazioni."

Fa un sorriso amaro.

"Il problema non è quando bevo, è quando sono sobria."

"Hai mai pensato di parlare con una psicologa-"

"Perché? Un'estranea può risolvere i miei problemi? Pensi che sono sbagliata?" deglutisce "Forse hai ragione su questo."

"Io sono andata da una psicologa per anni, e anche mia sorella. Non eravamo sbagliate, avevamo solo bisogno di aiuto." le afferro la mano "Come te ora."

"Non tutti possono essere aiutati."

Sospiro.

"No, se non lo vogliono no." evita il mio sguardo, i suoi occhi si fanno lucidi "Ma io sono con te, ok? Ricordati che ti voglio bene."

Le scappa un singhiozzo e affonda il volto sulla mia spalla, la accolgo in un abbraccio.

E' così fragile tra le mie braccia, sembra pronta a spezzarsi.

Quanto vorrei aiutarla più di così.

Se solo potessi farla soffrire di meno...

Roberto Lombardi.

L'uomo responsabile di tutto questo.

Non ho paura di te.

Avrai quello che ti meriti, lo giuro.

Primo giorno di lavoro con il nuovo CEO.

La tensione nell'aria è palpabile dal momento in cui entro in azienda. Tutti sono indaffarati, per davvero o per finta, e sembrano spaventati anche a parlare. Anche Giovanni mi saluta con meno entusiasmo da lontano mentre corre al suo dipartimento.

La nausea mi attraversa lo stomaco.

Posso farcela.

"Chiara." mi volto, Elena è accanto a me e mi fa il suo sorriso più rassicurante "Sono arrivata in tempo spero."

"Per cosa?"

"Per accompagnarti in ufficio" tutti intorno la guardano stupiti, come se fosse una divinità scesa in terra.

Bè, stava quasi sempre nel suo ufficio.

"Grazie." faccio per prenderla a braccetto ma mi ferma con un'occhiata.

Giusto, abitudine.

Mi schiarisco la gola.

"Andiamo?"

La salita dell'ascensore sembra infinita.

"Qualunque cosa succeda, se ti senti in pericolo, se ti minaccia- vai via." Elena mantiene un volto inespressivo, ma la sua voce è piena di preoccupazione "E soprattutto, qualunque cosa possa dire..." inspira profondamente "Io sono con te, ti aiuterò, sempre."

Le Conseguenze dell'AmoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora