Capitolo 2 - La CEO

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"You're on your own, kid

You always have been"

ELENA POV

Chiara esce dall'ufficio saltellando, mormorando che finalmente andrà a mangiare una pizza e ringraziandomi di nuovo.

Così entusiasta e ottimista.

Io non sono mai stata così.

Mi massaggio la tempia, il mal di testa causato dalla sbornia è passato, ma rimane il solito stordimento sordo in testa.

Ho esagerato ieri sera, devo moderarmi o finirò come mio padre. Non posso farmi vedere in queste condizioni dai miei dipendenti. Per fortuna Esposito non ha capito il perché del mio mal di testa.

Torno nel mio ufficio e mi siedo alla scrivania, non faccio in tempo ad aprire il pc che il telefono inizia a squillare.

Mai un attimo di tregua.

"Pronto, Andrea?"

"La nuova segretaria è uscita prima. Ha già ceduto?"

"No, le ho dato il permesso di uscire in anticipo. Ha lavorato anche durante la pausa pranzo."

"Temevo di dover riprendere il giro delle interviste."

"Non esagerare, è passato appena un giorno."

"Hai ragione, in genere ci vuole almeno qualche settimana. Il tempo che impari informazioni importanti per poi vendersi alla concorrenza."

"Questa volta non accadrà." dico alzando lo schermo del pc.

Non sembra capace di tenere un segreto, tanto meno di vendersi alla concorrenza.

"Dici? Una ragazza che non hai mai visto cifre a 6 zeri in vita sua?"

"Non che quelle che li avessero visti prima si siano comportate meglio."

"Touché."

In queste settimane Andrea si è occupata di farmi da segretaria, lavorando molto più del dovuto. So che posso contare su di lei, ma non voglio tenerla lontana da sua figlia. 

"Come sta Vittoria?"

"Fa impazzire le maestre a scuola." 

Vittoria è fortunata ad avere una madre come Andrea. La ama così com'è, senza farle sentire l'assenza di quel codardo del padre.

Almeno ha avuto una famiglia amorevole.

"E ha già spezzato il cuore di un bambino."

"Quindi ha preso il tuo caratteraccio." dico prendendola in giro.

"Ha preso il mio carattere." sento il sorriso nella sua voce "Torno a lavoro, a dopo."

"A dopo."

Ricado indietro sulla sedia.

Il cellulare squilla di nuovo.

"Ancora..." mormoro aprendolo.

Madre.

L'ultima persona che volevo sentire.

"Pronto?"

"Elena, ancora decisa a proseguire con la tua idea di 'rinnovare' l'azienda di tuo padre?"

"Senza di me non ci sarebbe un'azienda in questo momento." alzo un sopracciglio "Lo sai."

"Senza tuo padre non ci sarebbe l'azienda."

Sa solo difenderlo, anche adesso che l'ha tradita.

Le Conseguenze dell'AmoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora