•Capitolo 10• Pomeriggio tra amiche.

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Blake mi accompagnò a casa come mi aveva detto.
"Grazie del passaggio,anche se non c'era bisogno."
"Certo,e magari farti rapire da qualcuno."
Sorrisi.
"Non che mi dispiaccia eh,dai qui forza."
Disse quest'ultima frase vendendo che non riuscivo a sbottonarmi il casco che mi aveva prestato.
"Certo,poi non ti dispiacerebbe avermi sulla coscienza?"
Mi tolse il casco e posò un l'indice sul mento con fare dubbioso.
"Mhh,no."
Poi scoppiò a ridere notando la mia faccia infuriata.
"Deficiente,io vado."
"A domani principessa." Mi fece un occhiolino e sparì con la sua moto.

Il mattino seguente era sabato,quindi non avevamo lezione e potei dormire più a lungo.
O meglio questo era ciò che pensavo.
"Rose! Alzati! Sono le 11:00 di mattina!"
Mia madre fece irruzione in camera mia, facendo sbattere la porta.
Mi rigirai nel letto mettendo la testa sotto al cuscino.
"E quindi?"
"Rose non ti lascerò passare un'intera mattinata a poltrire,forza alzati!"
Oh Dio,non potevo riposare in pace neanche di sabato mattina.
Abbandonò la mia stanza chiudendo la porta rumorosamente.
Non potei fare a meno di alzarmi, altrimenti mi avrebbe presa di forza, letteralmente.
Decisi di farmi una doccia,optai per un pigiama rosa con dei fiorellini colorati.
Okay non era la cosa più sexy del mondo ma d'altronde chi mi avrebbe vista.
Acconciai i capelli in un tuppo veloce,scelsi dalla libreria un romanzo e scesi giù in salotto.
"Rose io sto uscendo per fare la spesa,torno prima di pranzo."
"Va bene!"
Mi misi comodamente sul divano pronta ad immergermi nella mia lettura. Il suono del campanello però mi interruppe.
Come non detto,chi sarà adesso?
Mi avviai alla porta e quando l'aprii non credevo ai miei occhi.
Cosa ci faceva Blake davanti casa mia?
Era appoggiato col braccio allo stipite della porta mentre fumava una sigaretta .
Indossava un giubbotto di pelle che a ogni suo movimento contraeva i suoi bicipiti,al disotto una canotta nera dalla quale spuntava una catenina argento mentre le gambe erano fasciate da jeans neri.
Solo quando notai i suoi occhi scivolarmi addosso mi ricordai di indossare uno stupido pigiama con i fiorellini.
Arrossii immediatamente.
"Ehm,ti serve qualcosa?"
Sogghignò,e posò i suoi occhi nei miei.
"Adorabile il pigiama principessa."
Cercai di non dare a vedere quanto fossi imbarazzata,ma ovviamente mi era impossibile.
"Perché sei qui?"
Incrociai le braccia al petto,cercando in qualche modo di coprirmi anche se ovviamente era tutto inutile.
"Senti,per sbaglio credo che un mio quaderno sia finito nel tuo zaino e mi servirebbe."
"Ah,non ci ho fatto caso."
"Potresti controllare?"
Era da maleducati lasciarlo fuori?
Nel dubbio decisi di farlo entrare.
"Si,entra pure."
Mi seguì dentro casa e lo feci accomodare in salotto mentre io salii in camera per controllare se ci fosse questo quaderno.
"Blake senti ho trovato questo è tu-"
Mi fermai di scatto sulla soglia della porta.
Blake stava osservando le foto appese alla parete.
Scattai sull'attenti,odiavo che qualcuno ficcasse il naso nella mie cose, soprattutto se si trattava di ricordi.
"Eri buffa da piccola."
Quell'affermazione mi fece gelare il sangue,stava vedendo le foto di quando ero piccola,ma non era questo il punto.
Quelle foto mi ritraevano insieme alla mia nonna.
Non mi andava di rivivere certi momenti,per quanto la maggior parte potessero essere belli,pensare che adesso non potessi più riviverli mi fa star male e non volevo farlo vedere a nessuno,odiavo mostrare quanto potessi essere fragile.
So che è una cosa da tutti,ma più le tenevo per me meglio era.
"Tieni, è meglio se adesso vai."
Si girò un po scettico.
"Ho detto qualcosa di sbagliato?"
Non era lui ad aver detto qualcosa di sbagliato,ero io ad esserlo.
"No,ma preferisco non parlare di certi argomenti."
Dissi guardando verso il basso e cercando di scacciare indietro le mie lacrime.
Lo sentii avvicinarsi a me,e con l'indice mi alzò il viso così che potessi guardarlo negli occhi.
"Principessa,dimmi che ho fatto, così da non ripeterlo più."
Non so perché stranamente si comportasse così bene nei miei confronti adesso,ma a dire la verità in quel momento ne avevo bisogno.
"La foto che hai visto mi ritrae insieme a mia nonna."
Mi avvicinai alla foto in questione e fece lo stesso anche lui fermandosi al mio fianco.
"La maggior parte delle foto è insieme a lei,in questa era il mio quindicesimo compleanno."
"Avevi un mazzo da quindici rose rosa in mano,come mai questo colore così specifico?"
Lo vidi accigliarsi mentre osservava meglio la foto incorniciata.
"Il rosa è il mio colore preferito,poi era tradizione che mi regalasse tante rose in base a gli anni che compivo."
Sembrò stupirsi.
"Non ho mai capito perché lo facesse,ma per me era il regalo più bello."
Una lacrima mi sfuggì sulla guancia e lui prontamente l'asciugò con il pollice.
Sorrisi.
"Purtroppo questa tradizione si è fermata."
"Mi dispiace."
Il suo viso si addombrò.
"Scusami, meglio se cambiamo argomento."
Dissi ricordandomi che anche lui avesse vissuto la mia stessa situazione.
"Si, meglio che vado, grazie del quaderno."
"Di nulla."
Lo accompagnai alla porta,non mi disse più nulla,forse ero stata un po brusca a ricordargli quell'episodio.

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