"Hai preso tutto Rose?"
Ormai il giorno della gita era arrivato e non vedevo l'ora di partire per New York con le mie amiche.
Questa mattina mi ero svegliata molto presto per sistemare le ultime cose e prepararmi.
Avevo scelto un outfit molto semplice:
una felpa over rosa e dei jeans,per poter stare comoda in aereo.
"Si mamma,c'è tutto."
Visto che saremmo partiti con l'aereo potevo portare soltanto una valigia e un bagaglio a mano, ovvero il mio zainetto.
Mentre mia mamma cercava di chiudere la mia valigia,che come mio solito avevo riempito troppo,Joy mi aveva mandato un messaggio per avvisarmi che fossero arrivati.
Mi avevano proposto di andare tutti quanti insieme all'aeroporto e io avevo accettato.
"Mi raccomando Rose,chiamami quando atterrate e non farmi stare in pensiero."
Mia mamma aveva iniziato una settimana prima con le rassicurazioni, soprattutto stamattina non mi ha lasciato respirare per un secondo.
"Si mamma stai tranquilla."
Nel frattempo avevo portato la valigia al piano di sotto ed ero pronta per andare.
"Ci sentiamo mamma."
Lei mi diede un lungo abbraccio e poi uscii di casa per raggiungere gli altri.Dopo qualche ora arrivammo all'aeroporto dove ci aspettavano i nostri compagni e la professoressa che ci avrebbe accompagnati.
"Buongiorno ragazzi,forza documenti alla mano e iniziate a posizionare la valigia da imbarcare."
Fatto ciò, aspettammo il momento di entrare in aereo.
Nel mentre ci eravamo seduti e potei notare che poco dopo arrivò Blake con i suoi amici.
"Alla buon'ora Davis."
"Mi scusi,ma di solito la mattina mi alzo più tardi."
Indossava degli occhiali da sole neri ,forse per coprire gli occhi pieni di stanchezza al disotto,quel mio pensiero ebbe la conferma quando alzando gli occhiali sulla testa due occhiaie scure circondavano i suoi occhi azzurri.
Quest'ultimi immediatamente intercettarono i miei,come due calamite e con una scusa cercai di distogliere lo sguardo.
Presi il telefono per messaggiare con mia mamma,e avvisarla che saremmo partiti di lì a poco.
"Caffè?"
Joy allungò il braccio con un bicchierone di caffè-latte.
Sapeva che non potevo farne a meno, soprattutto data la stanchezza.
"Grazie mille."
Poi si sedette vicino a me e chiacchierammo per un po'.
"Non vedo l'ora di arrivare a New York, aspetto questa gita da troppo tempo!"
Joy ovviamente,a differenza mia,era molto più pimpante.
Non sapevo dove avesse trovato tutta quell'energia stamattina,ma notando il secondo caffè che Ally le stava portando,potevo dedurre qualcosa.
"Ho portato molte maschere viso da farci insieme,durante i nostri pigiama party!"
Annunciò quest'ultima sedendosi vicino a noi, successivamente seguita da Casey.
"Tu sei fuori,io la notte voglio dormire."
"La solita guasta feste,ci sarà tempo anche per quello!"
Ovviamente le due iniziarono a bisticciare come loro solito mentre io e Joy alzammo gli occhi al cielo.
Poco dopo notai arrivare anche Cloe,seguita a ruota dalle sue due amichette ovviamente.
Non perse tempo a lanciarmi un'occhiata odiosa e dovetti fare segno a Joy,che aveva notato anche lei la scena,di state ferma prima di creare qualche dramma inutile.
"Bene ragazzi,ora che ci siamo tutti possiamo finalmente inmbarcarci."
Salimmo tutti sull'aereo per poterci sedere ognuno al proprio posto.
Non vedevo l'ora di riposarmi un po'.
Presi il posto vicino al finestrino dove davanti a me c'era Joy e il suo ragazzo mentre,dietro di me,Casey ed Ally.
Presi le cuffie dal mio zainetto e il libro che stavo leggendo così da potermi rilassare.
Vidi Lucas in lontananza venire verso di me,forse per sedersi al posto accanto al mio.
"Posso Rose?"
Disse indicandomi il posto a sedere libero.
Stavo per dirgli di si quando qualcuno parlò prima di me.
"Non ci pensare neanche."
Poi Blake si piazzò davanti a lui sovrastandolo con tutto il suo metro e novante e le spalle larghe,fasciate solamente da una t-shirt bianca aderente.
Lucas non disse nulla e si seddette più dietro rispetto a noi.
"Posso chiederti chi ti abbia dato il permesso?"
Dissi a quel punto quando Blake si accomodò accanto a me.
"Principessa,io non ho bisogno di chiedere il permesso a nessuno."
Roteai gli occhi e decisi si rimettere le cuffiette alle orecchie e continuare con la mia lettura.
Ma a quanto pare il ragazzo,tutto muscoli e qualche neurone non funzionante,che avevo accanto non la pensava così.
"Cosa ascolti?"
Disse sfilandomi una cuffietta per poi poggiarla sul suo orecchio.
Immediatamente me la ripresi.
"Non sono fatti tuoi."
"Come siamo scontrose."
Poi incrociò le braccia al petto e rivolse lo sguardo in alto.
Non eravamo ancora partiti e già l'idea di stare seduta vicino a lui non mi piaceva più di tanto.
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One hundred roses
RomanceRose una ragazza di diciassette anni,si è appena trasferita a Miami,lei è la solita brava ragazza, moooolto timida con un passato molto crudele alla spalle.Per casualità si imbatte nel cattivo ragazzo di turno della scuola. Ma qualcosa lega i due in...