Pov Blake:Mi ero sentito in colpa a dirle quelle parole,io non la meritavo ne ero consapevole,lei era troppo per me si meritava una persona migliore in grado di amarla davvero,di darle quell'amore che lei sognava,che legge nei libri,non si merita me,non ero in grado di farlo.
Ma ogni volta che era nei paraggi,ogni volta che sentivo il suo profumo dolce di cocco che riusciva a stordirmi, non potevo fare a meno di cercare di proteggerla.
Non so perché lo facevo,sapevo quanta merda c'era in giro ed era come se io volessi tirarla fuori da tutto questo,lei doveva rimanere nella sua bolla fata di gioia e spensieratezza.
Per rimanere in quella bolla però, doveva starmi lontano,molto.Pov Rose:
Il mattino seguente avevo lezione,e ovviamente non mi andava di alzarmi.
Avevo passato la sera prima a ripensare a tutto quello che era accaduto:mi aveva aiutata.
In un certo senso mi stava aiutando a far sparire quella vocina e le mie paure,anche se ci voleva ancora molto per potergli dire addio per sempre.
Mi alzai dal letto ancora assonnata e andai in bagno.
Appena mi specchiai vidi i risultati di quella che è stata una "lotta interiore" tra me e quella vocina.
Ieri sera,dopo essere tornata,mi sentivo troppo in colpa e adesso il risultato era questo: le mie labbra piene di crosticine e pelliccine.
Non potei farci nulla,sperai solo che nessuno ci facesse caso.
A dire la verità mi sentivo in imbarazzo a tornare a scuola,avevo paura che Blake potesse aver raccontato a qualcuno quello che aveva capito ieri sera,anche se sapevo che non l'avrebbe fatto.Qualche minuto dopo arrivai a scuola pronta per le lezioni.
"Ciao Rosee!" Joy mi corse in contro e si fiondò ad abbracciarmi.
"Ciao Joy."
"Oh Rose,come và il polso?"
"Bene grazie, và molto meglio adesso."
Effettivamente la crema che mi aveva dato Blake era servita, parecchio.
"Senti Rose,oggi pomeriggio io e gli altri volevamo andare a vedere un film insieme,tutti ci vanno,tu sei dei nostri?"
Perché no,volevo staccare un po,e soprattutto smettere di fare mille pensieri al minuto.
Quando stavo con loro, soprattutto con Joy,ci riuscivo,quindi non avrebbe potuto farmi altro che bene.
"Si,certo." Le sorrisi.
"Perfetto! Ti passo a prendere alle 17:30. Non vedo l'ora!!"
Disse abbracciandomi un'altra volta per poi andare a prendere i suoi libri dell'armadietto.
Feci lo stesso anch'io.
Stavo per andare in aula quando vidi Blake appoggiato al suo armadietto intento a messaggiare, sicuramente sarà una delle sue "ragazze".
Non avrei voluto neanche interromperlo, però avevo una questione da risolvere più importante delle sue chat.
"Ciao."
Mi avvicinai cautamente,lui alzò gli occhi verso di me e in quel momento brillarono più di quanto lo facessero normalmente.
"Ciao."
"Posso...farti una domanda?"
"Dimmi." Posò il telefono nella tasca posteriore dei pantaloni e incrociò le braccia al petto,sembrava nervoso.
"Per caso..hai detto a qualcuno quello che è successo ieri sera,nel senso,non voglio che si sappia-"
"Mi credi uno scemo?"
Saltò irritato.
A quella reazione ebbi un sussulto,non pensavo reagisse in quel modo,di solito con me non si comportava così.
"No io-"
"Non sono un idiota,non vado a spifferare questo genere di cose in giro."
Forse la mia domanda era inopportuna,forse dovevo fidarmi e basta.
"Scusami,ma non so ancora se posso fidarmi."
"Ascoltami."
Mi si parò davanti coprendomi la visuale con il suo petto ampio e poggiando il suo braccio destro al lato del mio viso.
"Non è questione di fiducia,non abbiamo nessun tipo di legame io e te, semplicemente non mi interessa nulla di te e di questi cose,non ho nessun interesse a parlarne con qualcuno. Sono stato chiaro?"
Visto Rose? Cosa ti potevi aspettare?Continua solo a ferire i tuoi sentimenti.
Uno strato leggero di lacrime mi appanò la vista,ma prontamente le scacciai giù.
Feci per andarmene,non volevo neanche rispondergli.
Mi staccai dall'armadietto,ma inaspettatamente,mi prese dal polso e mi fece aderire con la spalla di nuovo a gli armadietti.
"Rispondimi,hai capito?"
Una lacrima mi sfuggì,traditrice.
Prontamente me la riasciugai .
"Si ho capito." Risposi cercando di risultare il più dura possibile.
Lui si staccò da me e se ne andò lasciandomi con un ultima occhiata.
Ero stata una stupida.
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One hundred roses
Lãng mạnRose una ragazza di diciassette anni,si è appena trasferita a Miami,lei è la solita brava ragazza, moooolto timida con un passato molto crudele alla spalle.Per casualità si imbatte nel cattivo ragazzo di turno della scuola. Ma qualcosa lega i due in...