•Capitolo 3• Verità non dette.

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Oddio,non ci potevo credere.
Era Blake.
Il ragazzo a terra era ricoperto di sangue e a tratti lo vedo muoversi.
"Blake basta!lo stai uccidendo!"
"Non si meriterebbe altro" sogghigno.
Era pazzo.
Il ragazzo si alzò a fatica.
"Blake non credere di averla vinta... è solo l'inizio questo" disse per poi andarsene.
Cosa intendeva? L'inizio di cosa?
Blake non rispose,si limitò a tastare il giubbotto di pelle per cercare un pacchetto di sigarette.
Rimasi impietrita vicino al muretto.
"Ti ha fatto qualcosa?" disse a quel punto avvicinandosi.
"N-no.." abbozzai un no poco convincente e se ne rese conto anche lui. Lo intuii da come corrucciò le sopracciglia.
"Meglio se torni a casa."
"Si, infatti era quello che stavo cercando di fare"
Staccai le spalle dal muro di pietra e iniziai ad incamirarmi.
"Non dirmi davvero che vorrai andare a piedi?"
"Cosa c'è di male?"
"Tipo quello che è successo prima?" disse con un cipiglio di nervosismo.
"Cosa dovrei fare allora?" Dissi incrociando le braccia al petto.
"Se proprio una bambina,muoviti,sali" Disse indicandomi con un cenno del capo la sua moto.
Non risposi e lo seguii.
Appena arrivammo a casa scesi per ringraziarlo,ma un dubbio mi fermò.
"Cosa intendeva quel tipo con: è solo l'inizio?"
"Non sono affari tuoi principessa,devi solo stargli alla larga."
"Come faccio a stare alla larga da qualcosa che non conosco?" insistetti.
"Senti,tu sei troppo impicciona,stagli alla larga,punto." Disse per poi sfrecciare sull'asfalto con la sua moto.
So che non era affare mio,ma volevo saperne di più.

La sveglia suonò puntuale come sempre,mi alzai svogliatamente dal letto feci la mia solita routine e scesi per uscire di casa.
"Amore aspetta"
Mi richiamò mia mamma,spero non voglia fare storie per il ritardo della sera prima.
"Ti volevo chiedere un favore..."
Apposto,c'era da preoccuparsi.
"Dimmi"
"Sai che a causa del mio lavoro qualche volta l'anno vengono organizzate cene con tutti i colleghi no?"
Dove voleva parare...certo che lo sapevo,mia mamma era un architetto e ogni tanto c'erano queste cene,ma non vedo cosa io potessi c'entrare con questo.
"Per quest'anno hanno pensato di fare una cena anche con le famiglie dei colleghi,quindi sarei grata se tu mi accompagnassi"
Ecco,lo sapevo,odiavo quelle cene,ci si annoiava a morte.
"Ehm..quando sarebbe la cena?"
"Tra due settimane,hai tutto il tempo per prepararti"
Certo.
"Eh va bene..ora vado,si sta facendo tardi"
Non potevo certo dirli di no.

Le lezioni fluirono molto in fretta fortunatamente. Ero molto stanca,non vedevo l'ora di tornare a casa e mettermi a leggere. Amavo leggere,era un modo per scappare dalla realtà che a volte sa essere davvero crudele.
Immersa nei miei pensieri non vidi neanche Joy correre verso di me.
"Roseeee!" mi abbracciò appena mi vide,mi trovavo davvero bene con lei, è sempre affettuosa nei miei confronti cosa che apprezzo tantissimo.
"Dimmii" dissi ridendo per quanto mi stesse stringendo,sembra che non mi vedeva da un sacco,quando in verità era solo un'ora che non ci vedevamo.
"Oggi pomeriggio non prendere impegni,vieni con noi al centro commerciale!"
"Oh certo,non c'è problema" se non fosse che la sua espressione troppo eccitata sembrava nascondere altro.
"Dai forza,dimmi" la incalzai incrociando le braccia al petto.
Quando faceva così avevo capito ormai che c'era di mezzo qualcosa o qualche festa.
"C'è una festa questo weekend."
Ecco lo sapevo.
"Ma aspetta!Ascoltami!"
Disse vedendomi alzare gli occhi al cielo e iniziare ad incamminarmi verso l'uscita di scuola.
"Sentiamo"
"È una delle feste in piscina più importanti,nessuno ci mancherà." Disse con gli occhi che le brillavano dalla felicità quasi.
"Si ma-"
"Non accetto scuse! Tu verrai."
Disse interrompendomi.
Alzai gli occhi al cielo,sapevo quanto adorava queste feste.
"Eh va bene"
"Grazie grazie grazie" disse facendo i salti di gioia e abbracciandomi.
Risi,mi piaceva la sua ingenuità.
"Perfetto andiamo allora,devo trovare un costume adatto per l'occasione!"
Ci incamminammo verso la sua macchina,dove anche gli altri ci stavano aspettando.
"Joy ascolta...vorrei farti una domanda"
"Dimmi tutto"
"Ieri alla festa...mi sono imbattuta con un tipo strano,altro,pieno di tatuaggi"
La sua espressione cambiò rapidamente e si fermò di scatto. Ignorai questo suo atteggiamento e continuai a parlare.
"Mi stava infastidendo..e a quel punto è intervenuto Blake.."
"Rose ascolta.." non la lasciai parlare,volevo a tutti i costi capirci qualcosa in questa storia.
"Aspetta,prima di andarsene il ragazzo gli ha detto una frase del tipo:non cedere che sia finita qui, è solo l'inizio.Cosa intendeva con questo?"
"Rose..ti ho spiegato già di non avvicinarti a loro.. soprattutto Blake."
Cosa intendeva? Si a volte era scorbutico ma non lo ritenevo pericoloso come mi stava facendo credere.
"Perché? Cosa dovrei temere?"
"Vedi..il ragazzo che ti ha importunato si chiama John."
La sua voce si trasformò in un sussurro,come a non volersi far sentire da nessuno.
"Lui e Blake sono acerrimi nemici..per conti in sospeso che Blake ha lasciato."
Corrucciai le sopracciglia. Che tipo di conti?
"Che intendi? spiegati meglio"
"Beh vedi... all'inizio loro erano amici..quasi come fratelli. Le loro famiglie erano molto legate. Troppo."
Non ci stavo davvero capendo nulla,come potevano essere così legati se ora finiscono addirittura per picchiarsi?
"I loro padri si conoscevano da piccoli e lavoravano nella stessa società."
Si guardò intorno per paura di essere ascoltata da qualcuno.
"Va avanti" la incalzai.
"Il padre di Blake, William Davis,ebbe un'offerta di lavoro grandiosa, davvero,tutti i suoi colleghi lo invidiarono, soprattutto il padre di John."
"Per questo si odiano adesso?" la interruppi.
"Aspetta,lasciami continuare."
Obbedii
"Un giorno William ebbe una chiamata urgente e chiese al padre di John di poter accompagnare sua moglie a lavoro,siccome lui fu intrattenuto da questa chiamata...ma quel giorno avvenne in tragico incidente"
Il suono di un clacson mi fece sobbalzare.
Erano i nostri amici che ci chiamavano,stavamo facendo ritardo.
"Arriviamo!" rispose Joy con un finto sorriso.
"Ma quindi perché si odiano?cosa è successo?"
"Rose ti prometto che te ne parlerò più tardi, adesso è meglio se andiamo."
"Va bene."
Volevo sapere di più.

Stavamo girando per i negozi e provando vestiti.
Joy si era presa un costume a triangolo bianco,con dei laccetti che le intrecciavano l'addome.
Io non presi nessun costume,preferii evitare di indossarne uno quella sera.
"Ragazzi che dite se per concludere il pomeriggio ci prendessimo un gelato?" Propose Ally.
Quella domanda mi mandò in subbuglio lo stomaco.
"Siii,ci sto!" disse a quel punto Joy.
No,non esiste proprio.
Da un lato volevo accettare,ma preferii dar retta alla vocina nella mia testa.
"Io non ho tanta fame,voi però andate pure"
"Sicura Rose?" chiese Lucas,con un accenno di preoccupazione nello sguardo.
"Sisi,andate pure" Risposi iniziando a martoriarmi il labbro inferiore,cosa che facevo sempre in questo tipo di occasioni.
Joy sembrò accorgersene,lo vidi dallo sguardo preoccupato e da come mandava occhiate alle mie labbra.La cosa non mi fece piacere,non volevo che nessuno si preocupasse per cose inutili o per me.
"Ragazzi io vi aspetto qui con Rose,per me un cono al cioccolato." Disse Joy a quel punto.
"Va bene noi andiamo." Gli altri si incamminarono verso la gelateria mentre io e Joy ci sedemmo ad un tavolino davvero grazioso,era in legno e i segna posti avevano dei fiocchetti rosa che richiamavano i colori del centrotavola.
"Allora cosa ti metti stasera Rose?"
Cambiò argomento,lo apprezzai veramente tanto.
Spero solo non abbia capito nulla.
"Non so,penso un pantaloncino e una maglietta." Risposi giocherellando con la catenina che avevo al collo,era un modo per distrarmi dai pensieri ed evitare di andare in ansia.
"Starai scherzando spero? Tu vieni a casa mia dopo,ti presterò qualcosa."
No,non esiste, avremmo qualche taglia di differenza e non potrei sopportare vedere come a lei sembrava tutto calzare a pennello e poi arrivavo io a rovinare tutto. Non era invidia,ovvio,ma preferivo evitare questo tipo di confronto,non lo avrei sopportato.
"Nono, davvero, preferisco stare a mio agio."
"Rose Wilson,per questa volta non insisto,sappi però che la prossima volta non te la filerai così liscia." Mise un finto broncio e le braccia conserte al petto la imitai,ci guardammo negli occhi serie,poi scoppiammo a ridere insieme.
Mi piaceva la complicità che si stava creando tra noi due.

Il pomeriggio passò in fretta,appena arrivata a casa si erano fatte le 19:00 passate,dovevo prepararmi,sarebbero passati a prendermi tra mezz'ora.
Feci una doccia veloce e scelsi cosa mettere.
Optai per uno shorts nero di jeans e sopra una canotta a costine bianca.
Raccolsi i capelli in una morbida treccia laterale con qualche ciocca libera sul viso,uno strato leggero di mascare ed ero pronta per la festa.

Spazio Autrice:
Ecco finalmente il terzo capitolo.
Come vi sembra questa storia?
Io cerco di fare del mio meglio per renderla carina,spero appreziate.
Accetto consigli di ogni tipo.
Ci vediamo al prossimo aggiornamento.
Baci baci Eddy.💗🫶🏻

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