"Rose andiamo in camera? Si è fatto tardi."
"Certo Joy, andiamo."
Ormai si era fata una certa ora ed era arrivato il momento di andare a dormire.
Ci incamminammo verso le nostre camere,come la maggior parte dei nostri amici.
"Buonanotte ragazze!"
"Buonanotte!"
Ci salutammo e poi ognuna di noi,con le rispettive compagne, entrò nelle proprie camere.
Misi subito il mio pigiama e mi infilai nel letto,ero esausta ma allo stesso tempo non vedevo l'ora arrivasse il giorno dopo per poter visitare quella meravigliosa città.
"Rose,posso farti una domanda?"
Poggiai sul mio comò il libro che avevo ripreso,nel tentativo di leggere un paio di pagine prima di mettermi a dormire.
"Certo,dimmi."
Il suo sguardo però sembrava al quanto preoccupato,e ciò non mi rassicurava molto.
"Vorrei...capire il rapporto che c'è tra Blake e te."
Quelle parole mi lasciarono un attimo senza fiato.
Credeva che tra noi ci fosse qualcosa?
"Nulla, assolutamente nulla."
Lei mi guardò ancora più preoccupata di prima.
"Rose,non so come dirtelo,ma lui non è quello giusto per te."
Abbassai lo sguardo per poi guardarla nuovamente negli occhi.
Sapevo di potermi fidare di lei,ma a volte non capivo perché non mi volesse dire la verità.
"Perché non me lo spieghi?"
Lei spostò lo sguardo cercando in qualche modo le parole giuste.
"Perché a volte la verità fa male,e questa è una di quelle."
Poi si rimboccò meglio le coperte e appoggiò la guancia al cuscino,questa volta si girò verso di me e mi guardò dritto negli occhi.
"Tu non meriti di soffrire ancora Rose."
Sorrisi per la sua preoccupazione nei mei confronti,mi faceva capire che fosse davvero l'amica giusta per me,ma allo stesso tempo volevo sapere la verità,anche se poteva fare male come diceva lei.
"È meglio se riposiamo ora, buonanotte Rose."
"Si hai ragione, buonanotte Joy."
Spense la luce del suo comodino e io poggiai la mano sul cuscino per poi riporre la mia guancia e chiudere gli occhi.
"Rose non spegni la luce?"
Ero ormai abituata a lasciare la luce del mio comodino accesa che mi ero dimenticata di quel piccolo dettaglio.
"Ti dà fastidio se la lascio così?"
"Nono, buonanotte."
Purtroppo dietro a piccoli gesti come quello c'era un oceano di ricordi,che non erano al quanto piacevoli."Non ti fai schifo a tornare sempre in quello stato!"
Mi mossi agitata nel letto.
"Dovresti esserlo tu stessa! Passi il resto della giornata con quel tuo collega!"
Sentii il cure che iniziava a agitarsi nel petto.
Poi il suono di un vetro che si infrange sul pavimento.Mi svegliai di scatto.
Avevo il respiro in regolare e il cure nel petto che batteva all'impazzata.
Accesi il telefono e vidi che fortunatamente erano già le sei di mattina.
Avevo fatto di nuovo quell'incubo.
Decisi di alzarmi e infilarmi una felpa sopra il pigiama.
Decisi di prendere una boccata d'aria,quello di cui avevo decisamente bisogno.
Presi con me anche un bicchiere d'acqua ed infine uscii sul balcone.
Il panorama era decisamente fantastico,e l'alba collaborava sicuramente a rendere il tutto ancora più magico.
Fortunatamente riuscii a calmarmi,anche se stavolta il sogno era stato ancora più nitido della volta precedente.
"Anche tu già sveglia?"
Sobbalzai sulla sedia nel sentire quella voce roca provenire dal balcone di fianco.
Blake si trovava seduto sulla rispettiva sedia,indossava anche lui una felpa nera e dei pantaloni della tuta e sembrava,anche lui, essersi svegliato da poco,visti i capelli biondini scompigliati che li ricadevano sulla fronte.
"Non riuscivo a dormire."
Posò il mozzicone di sigaretta,ormai giunto al termine, e si alzò per venire verso di me.
Poggiò entrambe le braccia sulla ringhiera per reggersi e guardarmi dritta neglio occhi.
L'unica cosa che potevo percepire in quell'istante fu il colore brillante dei suoi occhi,che spiccava anche nel colore dorato del cielo.
"Hai avuto un altro incubo?"
Rimasi sorpresa da quell'affermazione.
"Cosa ne sai tu?"
Mi alzai anch'io di scatto,andandoli incontro.
"Nulla."
Disse lui scostandosi,vedendomi rivolgermi a lui in tono stizzito.
"Appunto."
Lui sembrò voler dire qualcosa ma ci ripensò subito.
Lo vidi sempre più distante da me e con lo sguardo perso.
"Scusami,e che sono successe molte cose."
Non sapevo il vero motivo per cui stavo parlando di queste cose con lui, anche perché di lui sapevo veramente poco e le uniche cose che ero riuscita a sapere me le avevano riferite altre persone.
"Tranquilla,devi solo fidarti un po' di più delle persone."
Si riappoggiò sulla ringhiera,e un sorrisetto si fece spazio sul suo viso.
"È difficile, soprattutto se molte persone cercano di nasconderti qualcosa."
Mi poggiai anch'io,rimanendo separata da lui soltanto da un paio di centimetri.
"Magari lo fanno per il tuo bene principessa."
Ed ecco la solita storia.
"Dite tutti così."
"Allora dovresti ascoltarli."
Allungò il braccio,e con la mano tempesta di anelli scostò una ciocca bionda dietro il mio orecchio facendomi rabbrividire.
"Perché ti sei svegliata così presto?"
Scostò la mano dal mio orecchio e la spostò sulla mia guancia carezzandola dolcemente.
"Te l'ho detto,non riuscivo a dormire."
"La verità Rose."
Sbuffai leggermente,non sapevo se di lui potevo fidarmi,visto che anche Joy diceva che fosse meglio evitarlo.
Ma in quel momento avevo bisogno di parlarne con qualcuno.
"È la seconda volta che ho un incubo,non mi succedeva da qualche anno e ogni volta che accade mi agito sempre di più."
Lui sembrò essere preoccupato nei miei confronti ma allo stesso tempo sembrava volesse comprendermi.
"Mi vuoi dire di cosa si tratta?"
Ero molto titubante se dirglielo o meno,ma avevo bisogno di qualcuno al mio fianco e lui sembrava volesse davvero ascoltarmi.
"Quando ero piccola,molto spesso mio papà tornava a casa ubriaco e quelle volte litigava pesantemente con mia mamma. Io correvo in camera e mi infilavo nelle coperte perché odiavo sentirli urlare."
Nei suoi occhi vidi uno strano luccichio che lui nascose distogliendo lo sguardo dal mio per osservare la città sotto i nostri occhi.
Ormai il sole era alto in cielo e le persone avevano iniziato ad uscire man mano dalle loro case.
"Mi dispiace,a volte capita che si dimentichino di noi in quel momento."
"Il giorno dopo andavo sempre a casa di mia nonna e cucinavamo qualcosa insieme,mi tirava sempre sul morale."
Qualcosa si accese nei suoi occhi e ritornò a guardarmi.
"Vestiti,ti porto in un posto."
Rimasi un attimo disorientata e lo guardai spaesata.
"Ma tra poco dovremo vederci con la prof-"
"Sbrigati principessa!"
STAI LEGGENDO
One hundred roses
RomanceRose una ragazza di diciassette anni,si è appena trasferita a Miami,lei è la solita brava ragazza, moooolto timida con un passato molto crudele alla spalle.Per casualità si imbatte nel cattivo ragazzo di turno della scuola. Ma qualcosa lega i due in...