Pov Rose:Tornai a casa poco dopo le lezioni. Volevo evitare tutti e tutto dopo quello che era successo.
Non riuscivo a togliermi quelle parole dalla testa,mi avevano fatto male.
Non so perché provavo questo tipo di emozioni,con lui non avevo nessun tipo di rapporto,ma allo stesso tempo stavo soffrendo e non poco.Trascorsi tutta la giornata a letto,non avevo forze per fare nient'altro.
D'un tratto,però, la porta di camera mia si spalancò.
Oh Dio,ci mancava anche lei a terminare la giornata.
"Rose! Sei ancora così!?"
"Perché? Come dovrei stare?"
Ero tornata a casa da poche ore e mia madre già stava mandando a quel paese la poca pazienza che mi era rimasta.
"Ti sei dimenticata,non ci posso credere!"
La guardai accigliata,di cosa stava parlando?
"La cena Rose!"
Oddio,tutto ma non quello.
"Mamma io..."
"Non esiste,ora ti alzi e ti prepari!"
Mi stava letteralmente fulminando con lo sguardo,mi avrebbe volentieri staccato di gambe se non mi alzavo immediatamente.
"Va bene va bene..."
Dissi alzandomi e sbuffando nel mentre.
Mi feci una doccia e mi preparai.
Lasciai i capelli mossi sciolti e indossai il vestito che avevo comprato qualche pomeriggio precedente con mia mamma,mi piaceva parecchio anche perché la scollatura che aveva lasciava intravedere la collanina che portavo sempre.
Me l'aveva regalata la mia nonna,aveva una rosa come ciondolo e ci tenevo tantissimo.
"Ho finito!" Urlai dalla mia cameretta,per poi sentire dei passi avvicinarsi ad essa.
Mia mamma sbucò dalla porta di camera mia e rimasi sconvolta quando la vidi.
Indossava un tubino lungo rosso,i cappelli mossi le ricadevano sulle spalle e,ancora più scioccata,vidi che era truccata.
Aveva un ombretto scuro sugli occhi e un rossetto color carne.
"Tesoro sei stupenda, però ci manca qualcosa."
L'ultima frase che uscì dalla sua bocca mi spaventò parecchio.
"Cosa intendi?" Le chiesi un po titubante.
"Siediti,ti trucco un po."
Spalancai gli occhi per quanto fossi scioccata.
"Ma sto bene anche senza!"
Mia mamma non volle sentire nessuna obiezione, infatti,mi fece sedere drifonte alla mia scrivania dotata di uno specchio rettangolare rosa.
Dopo una decina di minuti aveva finalmente finito.
Mi guardai allo specchio e, a dire la verità,ero molto sorpresa.
Mi piaceva,era stata molto brava.
Sugli occhi mi aveva messo un ombretto scuro e un po di brillantini,le mie guance risultavano più rosate e lo stesso anche per le mie labbra che erano ricoperte da uno strato glossato.
"Perfetto, possiamo andare adesso!"
L'entusiasmo che trapelava mi spaventa, parecchio.
Entrammo in macchina e iniziò a guidare.
"La cena si terrà a casa di uno dei miei colleghi."
Annuii a quella informazione.
Poco dopo però,quando capii dove stavamo andando,il panico si impadronì di me.
Non appena vidi il cancello dell'enorme villa aprirsi,volevo fuggire.
Esatto,la cena si teneva proprio a casa di Blake.
Non ci potevo credere,con tutta la fortuna che avevo, proprio da lui?
"Forza Rose,scendiamo."
Disse mia mamma vedendo che non mi ero ancora slacciata la cintura di sicurezza.
Scesi un po titubante dalla macchina e mi incamminai con mia mamma verso l'entrata.
Appena entrammo notai subito la porta del salotto aperta,dove al suo interno c'era un catering pieno di ogni tipologia di antipasti.
La porta vetrata scorrevole lasciava intravedere la piscina tutta addobbata e piena di lucine, con dei tavoli lunghi pieni di ogni tipo di cocktail.
"Vieni Rose,ti voglio presentare il collega con cui sto lavorando per un caso da un paio di mesi."
Mi guidò mia mamma in mezzo alla folla,fin quando non ci fermammo difronte ad un uomo di spalle.
"William!"
Disse mia mamma e quest'ultimo si voltò.
Era un uomo sulla quarantina,anche se non li dimostrava molto,era abbastanza informa,aveva i capelli scuri e due occhi verdi.
"Oh ciao Claire! Che piacere vederti!"
I due si salutarono con un abbraccio.
"Lei è mia figlia,Rose."
Disse mia mamma a quel punto rivolgendosi a me.
"Piacere Rose,io sono William." Mi porse la sua mano e io gliela strinsi.
"Sai Rose, anch'io ho due figli,uno ha la tua stessa età mentre lei è la piccolina di casa."
A quella parole spalancai gli occhi.
Lui era il padre di Blake.
Ecco chi mi ricordava,erano molto simili,tranne che per gli occhi , Blake aveva un taglio diverso,doveva averlo ereditato da sua mamma.
A quel punto sbucò la sua sorellina: Sophie.
Era davvero carina,aveva un vestitino rosa cipria pomposo e due codine ai capelli.
"Ciao tesoro." La salutò dolcemente mi mamma.
"Ciao,oh ciao Rose!" Disse la piccola notandomi.
"Vi conoscete?" Sbiancai.
"Ehm..no." Risposi titubante.
Fortunatamente non mi diedero altre attenzioni, infatti presero a conversare di lavoro e cose del genere.
"Oh finalmente sei arrivato, Claire,lui è Blake,mio figlio."
Ebbi un brivido lungo la schiena non appena sentii la sua presenza alle mie spalle e quel suo solito profumo,lo riconoscerei da chilometri di distanza ormai.
Mi voltai di scatto e lo vidi con tutta la sua sicurezza innata.
Indossava una camicia nera con i primi bottoncini aperti, lasciando intravedere la catenina argentata e dei pantaloni che li fasciavano le gambe del medesimo colore.
"Oh ciao, piacere Claire."
Mia madre gli tese la mano e poi si voltò verso di me.
Oddio ti prego no.
"Lei è mia figlia Rose."
Cercai di sorridere ma quella che spuntò sulla mia faccia sembrava più una smorfia che un vero sorriso.
"Piacere."
Blake era molto più freddo nei miei confronti,ma non si risparmiò una lunga occhiata verso di me e il mio vestito con quei suoi occhi che stasera sembravano ancora più chiari.
"Scusatemi,io vado a prendere un bicchiere d'acqua,torno subito."
Mi allontanai il più in fretta possibile.
"Salve signorina,di cosa ha bisogno?"
Il barman che si trovava dietro al bancone mi rivolse un sorriso.
"Un bicchiere d'acqua."
"Certo,ecco a lei."
Mi porse il bicchiere gentilmente e mi incamminai verso fuori.
Lì l'aria era molto più tranquilla,c'erano molte meno persone fortunatamente.
Notai un angolino isolato e mi ci fiondai subito.
Mi sedetti su una poltroncina di paglia con un cuscino bianco al di sopra.
"Ehi." Una voce rauca alle mie spalle però mi fece sobbalzare.
Mi voltai,era ancora lui.
Feci finta di non notarlo e presi il mio cellulare per distrarmi.
Di tutto rimando si sedette sulla poltrona accanto alla mia.
"Senti, possiamo parlare?"
Dalla tono che aveva capii che era abbastanza nervoso.
"Non dobbiamo parlare di nulla."
Non tistolsi gli occhi dallo schermo e sembrò dargli ancora più fastidio.
"Si invece,mi presti attenzione un attimo?"
Vedendo che non lo guardavo neanche ebbe la brillante idea di prendermi il telefono dalle mani.
"Ma sei stupido? Ridammelo!"
"Vieni,prenditelo."
Lo vidi incamminarsi verso il retro della casa con grosse falcate.
Gli mancava qualche neurone,ne ero certa.
Appena lo raggiunsi sul retro della casa, lo vidi appoggiato con la schiena ad una parete mentre smanettava con il mio cellulare.
"Ridammelo, deficiente."
Presi il telefono cogliendolo di sorpresa.
"Mi ascolti adesso?"
"No."
Feci per andarmene ma due mani si posarono saldame sui miei fianchi facendo aderire la mia schiena al muro dove prima era appoggiato.
Incrociai le braccia al petto irritata.
"Mi vuoi lasciare?"
Non tolse le mani dai miei fianchi,anzi rafforzò ancora di più la presa e inchiodò i suoi occhi nei miei.
"Mi dispiace."
Sciolsi le braccia che mi ricaddero ai lati,aveva detto davvero quelle parole?
"Hai detto che ti-"
"Si principessa,hai sentito bene."
Roteò gli occhi quasi scocciato per poi ripormi la sua attenzione.
"Mi sono comportato da idiota,ma volevo solo farti capire che non sono una delle migliori persone a cui stare vicino."
Mi innervosii leggermente.
"Perché dici questo?"
Lo vidi irrigidirsi,tolse la presa dai miei fianchi e prontamente tirò fuori un pacchetto di sigarette.
"Potresti evitare? Non mi piace il fumo."
"Come sei pesante principessa."
Fece un solo tiro e la getto sull'erba.
"Quindi?"
A quel punto mi guardò dalla testa ai piedi soffermandosi sulle mie labbra truccate.
"Te l'ho già detto stasera che sei bellissima principessa?"
Arrossii.
Stava cercando di cambiare discorso?
"Sono seria,non cambiare discorso."
D'un tratto si rabbuiò e distolse lo sguardo da me.
"Io non sono più in grado di tenere ad una persona Rose,ho sofferto e non voglio più provare quelle emozioni."
Immediatamente capii perché si comporta così con tutti,aveva paura di soffrire ancora per qualcuno,ma non avevo ancora capito perché provava questo,qual è stato il fattore scatenante a non farli più credere a questi sentimenti.
"Ma tutti abbiamo bisogno di provare sentimenti come l'amore."
"No Rose,tu credi troppo alle favole,al vero amore quello che si legge nei libri o si vede nei filmi. Ma la realtà è ben diversa."
Quelle parole mi fecero rimanere senza fiato.
"Blake,io ho sofferto molto per una persona, eppure adesso sono qui pronta a dare amore a qualcun altro."
Lui mi guardò quasi stupito e inclinò di lato la testa,quasi ricordandosi allora le cose che gli avevo raccontato.
"Scusa Rose,ma io non ho bisogno di amore."
Si allontanò da me e si voltò per andarsene.Qualche minuto dopo tornai da mia mamma,che sorprendentemente stava ancora parlando con William.
"Rose tutto apposto?"
Mi chiese quest'ultimo.
"Sisi" Cercai di sorriderli,ma la verità è che non và nulla per il verso giusto e sto combinando solo più casini.
Vidi Blake raggiungeci e immediatamente volevo andarmene di nuovo.
"Rose hai mangiato qualcosa?"
La domanda che mi porse mia mamma mi lasciò spiazzata.
"Io? Ehm si, certo."
Vidi Blake aggrottare le sopracciglia, sicuramente si stava chiedendo perché le stavo mentendo.
"Mh,Rose prenditi qualcosa,a casa non hai toccato nulla."
Lo sguardo di Blake si fece ancora più accigliato.
"Si,vado un attimo in bagno scusami."
Mi allontanai,non volevo parlare di queste cose,mi facevano sentire solo male.
Decisi di rifugiarmi in cucina,sapevo dove fosse e poi lì non c'era nessuno,per cui potevo stare tranquilla.
Dovevo calmarmi e fare mente locale.
Appena entrai mi versai un bicchiere d'acqua e respirai a fondo per calmarmi.
"Tieni."
Sobbalzai, soprattutto dopo aver riconosciuto la sua voce.
Mi voltai e vidi Blake in piedi sulla porta con in mano un piatto pieno di antipasti di tutti i tipi.
Rimasi meravigliata da quel gesto,non perché a farlo fosse lui ma perché proprio prima mi aveva detto di non riuscire a provare sentimenti verso nessuno,eppure adesso eccolo lì.
Si avvicinò al tavolo e posò il piatto.
"Non c'era bisogno." Dissi osservando ogni suo movimento.
"Si invece,non hai mangiato."
Mi posai una mano sulla fronte,ebbi un giramento di testa e dovetti sedermi,stavo accumulando dentro di me troppe cose.
"Che hai? Stai bene?"
"Si...ma Blake..."
Lui si sedette di fianco a me,guardandomi preoccupato.
"Io davvero non ti capisco,dici di non provare nulla e poi fai...questo."
Indicai il piatto che avevo difronte e lui incrociò le braccia al suo petto, facendo aderire ancora di più la sua camicia nera alle braccia.
"Mangia Rose."
"Vedi,non mi rispondi, perché fai così? Puoi spiegarmi?"
Lo vidi abbassare lo sguardo.
"Certo, meglio se vado."
Feci per alzarmi ma prese il polso con così tanta forza da farmi risedere.
"Mangia qualcosa,poi puoi pure andare."
Ero davvero sconvolta,non riuscivo a capirlo e questo mi mandava su tutte le furie.
"Non ho fame."
"Rose,non hai mangiato,un paio di questi non ti farà nulla."
Osservai il piatto e la vocina nella mia testa si presentò subito.
Non potevo mangiarli,era troppo per me.
"Io..non ho fame.."
Blake mi sorprese ancora di più,prese dal cassetto delle stoviglie una forchetta e un coltello e iniziò a tagliare a pezzetti piccoli una pizzetta che c'era nel piatto.
Lo guardai accigliata.
Prese un pezzettino e lo puntò con la forchetta davanti alle mie labbra.
"Tieni,ti prometto che non ti farà nulla."
Dubitai qualche secondo,ma quando alzai gli occhi verso i suoi potei notare quanto davvero ci tenesse.
Lo accontentai.
Immediatamente un sorriso si estese su tutto il suo viso.
"Brava principessa."Spazio Autrice:
Buonasera!
Cosa ne pensa di come si sta svolgendo la storia?
Secondo voi cosa nasconde Blake? E soprattutto,cosa fareste al posto di Rose?
Ci vediamo al prossimo capitolo,e chissà magari tutto questo verrà spiegato.
Baci baci -Eddy 💗🫶🏻
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One hundred roses
RomanceRose una ragazza di diciassette anni,si è appena trasferita a Miami,lei è la solita brava ragazza, moooolto timida con un passato molto crudele alla spalle.Per casualità si imbatte nel cattivo ragazzo di turno della scuola. Ma qualcosa lega i due in...