Finita la telefonata con mia mamma tornai nel salotto.
Vidi Blake impegnato a parlare vivacemente al telefono.
Da quel che mi parve di ascoltare doveva essere Ryan.
"Va bene ho capito,arrivo."
Annunciò poco dopo con aria irritata.
"Tutto apposto?"
Gli domandai.
Si alzò dal divano e venne verso di me,che ero rimasta ancora sull'uscio della porta.
"Si,devo andare."
A dirla tutta non sembrava per nulla che andasse apposto e lo avrà notato anche lui perché la mia espressione divenne immediatamente accigliata.
In quel momento gli arrivò un messaggio sul telefono che inevitabilmente lessi.
Questa volta era da parte di Jackson:"Per la gara metti le protezioni, altrimenti finisce come la scorsa volta."
Mi accigliai ancora di più.
"Di cosa parla?"
Lo vidi riporre in fretta il cellulare nella tasca posteriore dei jeans neri.
"Nulla,devo andare."
Lo vidi incamminarsi ma lo fermai subito.
"Prima mi spieghi,che tipo di gare intende?"
Sbuffò sonoramente,certo che era proprio antipatico.
"Ci sono delle gare da corsa, con le moto,a cui solitamente partecipiamo io e gli altri..."
"Ma è in legale,lo sapete?"
"Ma va'?"
Si cinse ad aprire la porta ma stavolta mi misi tra lui e la maniglia.
"Perché lo fate?"
"Sei proprio un'inpicciona...Ryan sta nella merda ha dei debiti da pagare."
"Ma perché gareggi tu allora? I debiti sono i suoi."
Lo vidi guardare rapidamente l'ora al telefono per poi riporgerlo nella tasca nuovamente.
"Perché lui cadrebbe dopo 5 minuti.Ora mi lasci andare?"
Dubitai un po' sul da farsi ma quello che dissi dopo era frutto del mio instinto.
"Voglio venire con te."
Lui scoppiò in una sonora risata il che mi fece innervosire.
"Certo,ora fammi passare."
"No,voglio venire. Altrimenti non ti lascio andare."
Lui sogghignò e mi alzò dai fianchi per spostarmi,con così tanta facilità da lasciarmi sbalordita.
"Grazie mille,ora vado."
Aprì la porta ma io non demordevo così facilmente.
"Mi vuoi davvero lasciare da sola? Se mi succedesse qualcosa?"
Lo minacciai a braccia conserte.
Lo vidi riporre il casco che si era già infilato e voltarsi verso di me che ero rimasta inchiodata sulla porta di casa,mentre sul mio viso si dipingeva un'espressione compiaciuta.
"Hai cinque minuti per andarti a cambiare."
Disse incamminandosi di nuovo dentro casa facendo il finto incazzato, perché lo vidi da un miglio il sorriso che cercava di nascondere sotto i suoi incisivi bianchi.
"Anche due e sono pronta!"
Dissi correndo sulle scale per raggiungere la mia camera.
Decisi di indossare una canotta rosa e dei semplici shorts di jeans.
Misi le mie scarpe da ginnastica, presi lo zainetto e mi fiondati giù.
"Eccomi andiamo."
Annunciai per poi seguirlo fuori casa.
Lui mi porse il casco e poi sfrecciammo verso la strada che portava alle gare.L'ambiente che mi ritrovai davanti era abbastanza insolito per me.
Infatti era un enorme parcheggio e qua e là c'erano posizionati dei coni arancio fluo e delle rampe che segnavano i percorsi da fare.
"Eccoci,andiamo da gli altri."
Annuii e raggiungemmo quasi subito Jackson e Ryan.
Quest'ultimo quando mi vide strabuzzò gli occhi.
Si avvicinò incazzato verso Blake cercando di imporsi sulla sua statura,molto più grossa rispetto a quella di Ryan.
"Per quale cazzo di motivo l'hai portata qui? Se dovesse raccontare qualcosa? Poi lo sai che la colpa-"
"Sta zitto,non dirà niente."
Disse lui a quel punto più nervoso di prima dandomi una veloce occhiata.
Io nel frattempo avevo cercato di perlustrare un po' i dintorni,guardando di qua e di là.
C'erano molte ragazze,coperte soltanto da completini succinti e molti ragazzi che non avevano una faccia molto raccomandabile.
Mi chiedevo come facevano loro a starsene qui tutti tranquilli.
"Rose io vado a prepararmi,tra poco tocca a me,tu non ti allontanare da loro."
Disse indicandomi con un cenno del capo i suoi due amici,di cui Ryan mi osservava con uno sguardo torvo.
Mi avvicinai a Jackson,che aveva l'aria di essere il più raccomandabile.
La gara sarebbe iniziata tra pochi minuti,si poteva notare da come la calca di gente si sparpagliò intorno alla prima rampa.
Non appena vidi Blake infilarsi il casco capii che era il suo turno,quindi cercammo di farci spazio tra la folla e posizionarci davanti in maniera tale da poter osservare meglio la gara.
Lo vidi salire su quello che aveva tutta l'aria di essere un ktm 450 sx-f,era a dir poco stupendo.
Non me ne intendevo tanto di moto,ma erano una delle mie più grandi passioni.
Lo sparo di una pistola diede il via alla gara e Blake prese la rincorsa per la prima rampa.
Eseguì il salto perfettamente e quando era ancora in aria si staccò dalla sella rimanendo appoggiato solamente con le mani al manubrio.
Fece un altro paio di percorsi e poi sfrecciò verso di noi.
"Allora, com'è andata?"
Disse togliendosi il casco e scompigliandosi i capelli dopo che alcune ciocche biondine erano ricascate sulla fronte.
Io rimasi a rimirarlo e senza accorgermene feci scorrere il mio sguardo sul suo corpo stretto nella sua tuta che richiamava il logo della moto.
Dal sorrisetto sfacciato che mi rivolse mi fece capire di essersene accorto anche lui.
Immediatamente distolsi lo sguardo ma la preoccupazione e l'ansia si impadronirono di me non appena vidi il gruppo di persone che si stava avvicinando a noi.
Blake si voltò nella direzione che stavo osservando vedendomi irrigidire all'improvviso,la sua espressione cambio istintivamente.
John si avvicinò in sieme al suo gruppetto a noi, ma la figura alla sua sinistra,che non avevo notato prima,mi mandò in panico.
Infatti vicino a lui c'era anche Eric.
Il panico iniziò a farsi largo nel mio corpo,iniziai a mordicchiarmi le labbra e a tormentarmi le mani.
Black mi lanciò un'occhiata preoccupata e vedermi in quello stato sicuramente non lo rassicurò per nulla.
"Ma pensa un poco,il nostro campione si è portato anche la fidanzatina oggi..."
John mi guardò con uno sguardo lascivo che mi fece venire il voltastomaco.
Blake non appena lo notò si mise davanti a me,impedendomi di guardarlo ancora.
Fui grata di quel gesto,non volevo guardarlo negli occhi, né lui né il ragazzo che aveva al suo fianco.
"Che cazzo vuoi? Ti ho stracciato come ogni volta,non ti basta?"
Lui sogghignò e si avvicinò ancora di più a Blake.
Li lascio in mano un gruzzoletto di soldi legati tra loro e indietreggiò.
La voce che parlò dopo, però,mi fece tremare e sbarrare gli occhi.
"Rose..."
Eric cercò di raggirare Blake ma lui prontamente lo fermò facendolo retrocedere di qualche passo.
"Calmati,voglio solo parlare."
Gli rispose lui,ma nell'udire quelle parole il panico divampò dentro di me, e come d'istinto mi aggrappai alla maglia che indossava Blake.
Sentendo la mia presa salda si imbestialì ancora di più.
Afferrò dal colletto della felpa Eric e io mi staccai per non avvicinarmi troppo a quest'ultimo.
"Tu prova soltanto a guardarla,anche per sbaglio,e ti giuro ti ammazzo."
Eric sorrise beffardamente,come se non capisse la gravità e in cosa stava andando incontro.
"Oh Rose,hai davvero bisogno del fidanzatino che ti protegge?"
A quel punto Blake non ci vide più dalla rabbia.
Si scaraventò sopra Eric e iniziò a colpirlo ripetutamente senza dargli il tempo di reagire.
"Blake così lo uccidi cazzo!"
Jackson cercò di staccarlo,ma ormai non c'era verso, Blake stava sfogando tutta la sua ira su di lui.
Ad un certo punto capii che la situazione stava degenerando, davvero troppo.
"Blake ti prego,fermati."
Blake arrestò i pugni in tempo,prima che Eric perdesse i sensi.
Si alzò e potei notare le sue nocche spaccate gocciolanti di sangue.
Odiavo la visione del sangue,non riuscivo a guardalo senza sentirmi male.
In quel momento però dovetti lottare contro l'istinto di vomitare in un qualsiasi momento.
"Andiamocene, adesso,prima che commetta un omicidio."
Nessuno osò fiatare lo seguimmo solamente verso il parcheggio,mentre John aiutava il suo amico a rialzarsi.
"Ci vediamo stasera al locale?"
Domandò a quel punto Ryan,il fatto che non fosse scioccato come me mi spaventava.
"Si,ci vediamo lì."
Rispose Blake e a quel punto i suoi amici sparirono con le loro moto.
Blake mi passò il casco e inevitabilmente mi guardò negli occhi e si soffermò più del dovuto.
Si avvicinò a me e posò i suoi palmi sulle mie guance e la sua fronte sulla mia.
"Scusami principessa."
Feci segno di dissenso con la testa.
"Non devi scusarti,non si meritava altro che quello."
Vedendomi così spaesata mi poggiò il casco e lo abbottonò.
"Andiamo a casa adesso."Pov Black:
Mi dispiaceva davvero tanto di averla costretta a stare in quella situazione, e sapevo che se adesso lei era in quello stato la colpa era tutta la mia.
Dovevo lasciarla andare,lei soffriva solamente mentre stava con me.
Non potevo permettermi di perdere anche lei,non si meritava tutto questo.
Aveva già sofferto tanto,troppo.Mi affiancai con la moto al vialetto di casa sua e non appena si tolse il casco sprigionò il suo profumo inconfondibile di albicocca.
Non devi cedere ancora Blake,fallo per il suo bene,non si merita di soffrire.
Era quello che mi ripetevo ogni volta che stavo per cadere in tentazione al suo profumo,ai suoi occhi così pieni di dolore ma allo stesso tempo pieni di luce.
Quella luce che si riaccendeva in lei e che ogni volta le faceva trovare la forza di andare avanti.
Non so come facesse,ma ci riusciva benissimo e in questo modo tutte le persone che erano intorno a lei sorridevano suggestionate dalla sua solarità."Grazie per avermi accompagnata."
Mi disse a quel punto aprendo la porta di casa.
"Di nulla. Ci vediamo domani."
Quella frase la pronuncia con molta più freddezza di quanto pensassi e sembrò accorgersene anche lei.
"Tutto apposto?"
Ed eccola lì,era così tranquilla all'apparenza,sembrava così forte.
Non capisco davvero come lei faccia ad esserlo.
Io non ci riuscivo,ci provavo ogni giorno,ma era sempre peggio perché il dolore piano piano mi stava sgretolando l'anima.
"Si,ci vediamo domani."
Le risposi soltanto,per poi sfrecciare verso casa sopra la mia moto.Pov Rose:
Non mi convinceva per nulla la sua risposta,ma non potevo fare altro.
Aveva deciso di scappare dalla realtà.Non appena rientrata a casa,decisi di farmi una doccia cald,mettere qualcosa di comodo,per poi mettermi sul divano e leggere uno dei miei romanzi preferiti.
Però lo squillio del mio cellulare mi distrasse.
"Pronto Joy?"
"Roseeee,amica miaaaaa!"
Ecco,eravamo alle solite.
"Forza,dimmi."
Dissi roteando gli occhi.
"Alle 20 sono a casa tua,ti porto al locale più frequentato della zona,se ovviamente stai meglio eh."
Sorrisi.
"Si,sto meglio-"
"Quindi è un si!"
La sentii ridacchiare con la sua solita vocina squillante.
Risi anch'io.
"Va bene va bene,mi vado a preparare."
Una volta averla salutata salii in camera per cambiarmi.
Optai per una gonnellina a pieghe floreale rosa che arrivava a metà coscia e sopra una semplice canotta bianca.
Raccolsi i capelli in un semi raccolto lasciando sue ciocche libere ad incorniciarmi il volto.
Indossai le mie scarpe,presi lo zainetto ed ero pronta.
Scesi e subito sentii il rumore inconfondibile del clacson della macchina di Joy.
Appena uscii lei mi travolse con un abbraccio.
"Sei splendida Rose, davvero."
Disse lei con gli occhi di un azzurro cielo che le brillavano.
"Avanti andiamo!"
Mi incoraggiò lei per poi incamminarci insieme verso la sua macchina.
"Ciao ragazzi."
Salutai gli altri non appena entrata.
"Oggi Rose ti portiamo al Sunset, è un club famosissimo qui,ed è sulla spiaggia."
Mi spiegò Ally che per l'occasione aveva indossato un vestito arancio super estivo,che ovviamente le stava d'incanto.
"Wow,sembra davvero stupendo."
"Lo è Rose,vedrai ti piacerà."
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One hundred roses
RomantikRose una ragazza di diciassette anni,si è appena trasferita a Miami,lei è la solita brava ragazza, moooolto timida con un passato molto crudele alla spalle.Per casualità si imbatte nel cattivo ragazzo di turno della scuola. Ma qualcosa lega i due in...