LILITH//POVS.
Ero stesa sul letto di camera mia a fissare di nuovo il soffitto. La luce della luna cadeva a fiotti dentro la mia stanza illuminando il pavimento in legno. La polvere si librava nell'aria e le nuvole andavano scemando verso ovest.
Il sonno non era intento ad arrivare...decisi così di scendere in cucina a prendere un bicchiere di latte.
Poggiai i piedi sul pavimento freddo e aprii la porta.
Scesi la scala a chiocciola e mi diressi verso la cucina.
Aprii il frigo per prendere la bottiglia del latte e per poco non lanciai un urlo.
-Chi diamine sei!?- domandai piano.
-Oh, è un vero piacere conoscere Lilith Smith. Io sono Dobby, l'elfo domestico della famiglia Malfoy.- rispose il piccolo esserino.
Lo scrutai meglio e vidi che la sua pelle era rosea. Sul volto gli spuntava un lungo naso sottile e, al posto di due occhi "normali", c'erano due occhi verdi, grandi come tappi di vasetti di marmellata. I suoi piedi erano lunghi quasi quanto il suo naso e, al posto dei vestiti, indossava una specie di federa sporca.
-...E cosa vuoi precisamente da me, Dobby.?- domandai scrutandolo ancora un po'.
-Oh...Dobby deve dire a Lilith che Draco non starà ad Hogwarts per qualche giorno perché il padre gli deve parlare.- sussurrò l'elfo tremando.
-E...cosa dovrebbe dire Lucius a suo figlio.?-
-Dobby non può dirlo! Ha già detto troppo! Ora Dobby dovrà punirsi!-
Prese una pentola e se la diede in testa provocando un enorme baccano.
-DOBBY È UN ELFO CATTIVO! CATTIVO. CATTIVO! DOBBY DEVE DARSI A PADELLATE IN TESTA! CATTIVO, DOBBY. CATTIVO!- Urlò l'elfo a sé stesso.
-Sssh! Così sveglierai i miei genitori! Finiscila di torturati!- mormorai mentre mettevo la padella al suo posto.
Detto questo, il piccolo essere sparì.
La mia mente era andata in tilt. Non riuscivo a capire cosa volesse intendere Dobby. Sapevo solo di dover ritornare ad Hogwarts il più presto.
Scrissi una lettera ai miei genitori, la quale il contenuto diceva di non preoccuparsi per me perché avrei preso il Nottetempo.
DRACO//POVS.
Odiavo mio padre. L'avevo sempre odiato. Lui mi costringeva a fare cose cattive. Mi aveva sempre costretto a comportarmi in modo di superiore verso gli altri...solo perché facevo parte dei Malfoy.
Comportandomi in questo modo, non avevo mai avuto veri amici. Tutti mi parlavano dietro e non volevano essere miei compagni. Tutti mi criticavano.
Mio padre mi aveva detto di non dover mai piangere davanti a nessuno. "Le lacrime mostrano debolezza" aveva sempre detto lui.
Io purtroppo ero costretto ad eseguire i suoi ordini. Per colpa sua avevo quasi perso la vita e Lilith si era ferita. Per colpa sua non potevo mai chiedere aiuto. Per colpa sua avrei dovuto seguire la via del male. Per colpa sua ero solo.
Lilith, invece, era riuscita a vedere oltre. Era riuscita a capirmi. Era riuscita a fidarsi di me.
Nota autrice.
Giorno a tutti voi. OuO
-...Ahm...Martina, è sera.-
-Oh...davvero Ron?-
Allora riformulo.
NOTTE A TUTTI! OuO
Perdonatemi se ci sono errori nella storia, ma ho sonno. Gne.
-...Hai bevuto troppa Burro Birra.-
-...Nah...che vuoi che siano tre bicchieri di Burro Birra, Ron?-
*Ron sospira*
*arriva il Golden Trio che la porta a letto cantandole la ninna nanna*
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Forever.♥
RandomTutti gli studenti di Hogwarts considerano Draco Malfoy "malvagio". Lilith, al contrario degli altri, riesce a vedere Draco per quello che è realmente...Ovvero un ragazzo che è dovuto diventare per forza "cattivo", ma che in realtà non è così. Lei...