Amicizia rovinata.

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Lilith non riusciva a pensare a come avrebbe passato il resto dei suoi anni a Hogwarts senza rivolgere la parola ai suoi migliori amici. Perché, insomma, con loro aveva riso, scherzato, pianto, giocato...aveva passato tanti momenti felici con loro.
-HARRY JAMES POTTER! RITORNA SUBITO INDIETRO! ADESSO!- urló Lilith aprendo con furia la porta del vagone e rincorrendo Harry.
-Lilith! Aspetta, dove stai andando! É tempo perso! Sai com'é fatto Potter. É testardo...e poi é stato lui ad aver sbagliato.- disse la Serpe prendendole il polso.
Le lacrime iniziarono a rigare ancora una volta il viso pallido della giovane Grifondoro. Vide ogni speranza spegnersi. Doveva rassegnarsi? O continuare a lottare per riavere i suoi migliori amici? Non sapeva come reagire. Eppure, anche essendo una Grifondoro, decise di rientrare nel vagone assieme a Draco.
Si lasció cadere con la testa sul petto del ragazzo, osservando il vuoto. Per tutto il viaggio...non proferì più parola. Un'ora prima di arrivare ad Hogwarts, si addormentó con la gola che le doleva e gli occhi che le bruciavano.
-Ehi, mezzosangue, siamo arrivati.- la sveglió il sussurro dolce di Draco.
Si alzó dal piccolo divanetto rosso, si stropicció gli occhi e guardó fuori dal finestrino. Il cielo era cupo e la pioggia scendeva lentamente lungo il vetro opaco.
-Bentornati a casa.- mormoró senza distogliere lo sguardo da Hogwarts.
-Ci vediamo dopo...- disse come se stesse ricominciando a piangere. Draco infatti se ne accorse, ma decise di non parlarne.
Lilith camminava lungo il corridoio stretto del treno. Restava in disparte dal gruppo di Grifondoro. Era sicura che tutti sapevano di quanto era accaduto. Tutti la guardavano male.
Non salì sulla carrozza, ma si incamminó a piedi.
Arrivata al castello si sedette vicino Fred e George. Sperava solo che loro fossero ancora suoi amici. E infatti non si sbagliava.
-Ehi Lilith! Mi raccomando, se il biondino ti dovesse mai far soffrire o arrabbiare...vieni a dircelo...che gli diamo delle pasticche vomitose.- scherzó compiaciuto Fred.
-Esatto Freddie! Ah, Lilith! Non dimenticare che abbiamo anche il torrone sanguinolento e le merendine...- stava per concludere George, ma Lilith lo interruppe ridendo sonoramente.
Li abbracció entrambi e poi disse:- Siete i soliti!-
Anche Fred e George risero, contenti di aver migliorato l'umore della loro amica.
Prima che Silente annunciasse qualcosa riguardante un certo Caice di Fuoco, Lilith si ritiró nella torre dei Grifondoro. I dormitori erano vuoti. Tutti gli studenti erano in Sala Grande.
Un fascio di raggio lunare ricadeva dritto sul suo letto. Tolse le coperte e aggiustó un po'il cuscino alzandolo. Si distese sulle lenzuola fredde e cadde nelle braccia di Morfeo.
Verso notte fonda un ticchiettio alla finestra la sveglió. Con gli occhi ancora offuscati, si diresse nel buio e raggiunse la finestra. Un gufo lasció cadere una lettera sul davalzale.
Lilith la aprì.
"Vieni sulla torre di astronomia, vorrei parlarti."

NOTA AUTRICE.
Lalalalala...oh...salve amici lettori! :3
Cosa facete(?)
Io aspetto che inizi "Il Segreto". Sì, avete capito bene. Beh, diciamo che mia nonna mi ci ha fatto appassionare. Io invece, sto cercando di farle conoscere la saga di Harry Potter(?)
Sì.

Bye!

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