Trappola per Draco.

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LILITH//POVS.

Arrivai ad Hogwarts verso le tre di notte. Le luci del castello erano ormai tutte spente e la nebbia si faceva sempre più fitta.

Mi diressi verso il dormitorio dei Serpeverde con passo felpato e dissi la parola d'ordine all'uomo nel quadro.

Aprii lentamente la porta del dormitorio maschile e trovai Draco steso sul letto intento a fissare il soffitto.

-...Draco, possiamo parlare?.- gli chiesi seriamente.

Lui annuì.

Scendemmo nella Sala Grande e ci sedemmo su un salottino che era stato posto per la festa di Natale.

-Immagino che Dobby ti abbia detto quello che gli ho riferito e che ora...tu voglia parlare di mio padre.- iniziò Draco.

-Sì.- affermai.

-Mio padre...mio padre deve parlarmi. Credo che voglia allontanarmi da te. Da una mezzosangue. Lui ritiene che noi Malfoy dobbiamo stare solo in compagnia di altri purosangue come noi. Lui odia chi è nato da genitori babbani.- concluse Draco rivolgendo lo sguardo al pavimento.

-...E quando dovresti andare da tuo padre?-

-domani...- rispose abbattuto, lui.

Seguì un silenzio imbarazzante. Nessuno di noi si decise a parlare.

DRACO//POVS.

-...Ahm Lilith, come fai a sapere che a Natale è il mio compleanno?- le chiesi decidendo di rompere il silenzio.

Lei mi guardò sorridendo.

-Il secondo anno, ti vidi scartare dei regali in Sala Grande.- rispose Lilith sorridendo ancora lievemente.

-E non hai pensato che potessero essere quelli di Natale?-

-No. Non potevano essere quelli di Natale per un semplice motivo. Avevi scartato quelli di Natale alla Vigilia.- disse lei quasi ridendo.

L'alba era arrivata. Mio padre avrebbe mandato mia madre a prendermi.

Quella mattina non misi piede nella Sala Grande. Non avevo voglia di vedere tutti gli altri felici.

Mia madre arrivò verso le dieci. Insieme ci incamminammo verso una carrozza nera trainata da cavalli del medesimo colore.

-Draco, so a cosa stai pensando. Tuo padre, però, cerca solo di allontanarti da cattive compagnie.- iniziò a dire mia madre sorridendo compiaciuta.

-TU NON PUOI CAPIRE! NESSUNO PUÒ CAPIRE! LILITH È UNA MIA AMICA! NON MI IMPORTA SE È UNA MEZZOSANGUE! NON MI IMPORTA SE GLI ALTRI MI GIUDICANO! NON MI IMPORTANO LE STRONZATE CHE ORA MI VERRÀ A DIRE MIO PADRE!.- urlai con gli occhi lucidi.

Mia madre non parlò, anzi, si limitò ad abbassare lo sguardo.

Dopo un tempo che sembrò infinito, finalmente arrivammo a Villa Malfoy.

-Cosa devi dirmi!? Avanti, parla. Non vedo l'ora di tornarmene ad Hogwarts.- dissi rivolgendomi a mio padre.

Lui sorrise. Un sorriso malvagio. Un sorriso che ti faceva rabbrividire.

-Figliolo, prima di iniziare a parlare, bevi qualcosa. Hai la voce roca.-

Non mi fidavo più di mio padre. Ma per una volta aveva ragione. Avevo la voce roca.

Presi il bicchiere che mi fu dato da lui e, tutto d'un sorso, bevvi l'acqua.

Stavo per aprire bocca, quando una fitta alla tempia mi fece urlare dal dolore.

Ora non capivo più niente. Ora sapevo solo di odiare una certa ragazza di nome "Lilith Smith".

Nota autrice.
*urla dalla felicità* Io non ci credooo. *^*
Ho solo pubblicato 12 capitoli e già siamo arrivati a 98 mi piace. *u*
Io...io vi adorooh. *---*
Ceh, mi rendete troppo troppo felice. *u*
Anyway, cosa succederà nel prossimo capitolo? C:
Vi do un piccolo anticipo solo perché sono troppo felice.
Allura, vi dico solo che il prossimo capitolo si intitolerà " Trappola per Lilith".
Eh sì, shono cattiva. u.u
...Inizio a pensare che la mia casa d'appartenenza sarebbe dovuta essere Serpeverde e no, Corvonero. .--.

Ciau.♥

Forever.♥Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora