Trappola per Lilith.

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LILITH//POVS.

Erano passate circa cinque ore da quando Draco era partito e io stavo ancora studiando nella biblioteca della scuola.

-Signorina Lilith, Dobby le deve parlare. Dobby deve dirle una cosa molto importante!.- una vocina mi fece sobbalzare. Girai la testa verso la mia sinistra e trovai Dobby che giocherellava con la federa che indossava.

-...Dimmi, Dobby.- dissi all'elfo che iniziava a innervosirsi.

-Dobby...Dobby deve dirle che Draco, insieme a suo padre, la sta aspettando a Villa Malfoy. Una carrozza la porterà direttamente alla Villa verso le quattro.- concluse l'elfo, mentre con uno schiocco di dita, scompariva.

Ero rimasta un po' sconvolta dal messaggio di Dobby. L'idea mi spaventava, ma qualcosa nella mia testa diceva di andarci.

Alle quattro mi incamminai, con passo furtivo, verso l'uscita del castello. Una carrozza nera, trainata da cavalli grigi, mi stava aspettando sull'entrata della scuola.

Salii dentro di essa e notai che il rivestimento interno era di velluto rosso. Una piccola finestra quadrata dava sulla strada e, alzando lo sguardo, notai che c'era anche un piccolo lampadario con tre candele centrali.

Dopo un po' di tempo, finalmente arrivai davanti Villa Malfoy. Scesi dalla carrozza, chiusi la porticella, e questa subito andò via.

La villa era grande e alta. Un atmosfera cupa circondava la casa. Il vento ululava e il freddo si intensificava.

Mi avviai molto lentamente verso l'entrata dalla casa. Arrivata davanti la porta, bussai.

La porta si aprì da sola senza produrre il minimo rumore. Entrai un po' incerta.

Buio. La casa era immersa nel buio. Non un filo di luce, non una candela accesa. Solo buio.

Posai il mio piede destro sul pavimento e questo scricchiolò subito sotto il peso del piede.

All'improvviso mi trovai a respirare a fatica. Una grossa mano si era posata sulla mia bocca e sul mio naso.

Non riuscendo più a respirare, svenni.

Mi risvegliai con un filo di luce fioca che mi ricadeva sul viso.

Quando i miei occhi si adattarono per bene, mi accorsi subito di ritrovarmi in una piccola cella. Il pavimento era freddo, così come lo erano anche le pareti.

Mi alzai con le gambe che mi tremavano ancora per lo spavento e, qualche secondo dopo udii un rumore di chiavi.

DRACO//POVS.

Mi diressi verso la cella della ragazza che odiavo. Presi le chiavi dalla tasca e aprii la porta costituita da grosse sbarre metalliche.

Ed eccola lì. Una ragazza alta e magra, dai capelli rossi e dagli occhi verde smeraldo, mi stava fissando con occhi increduli. Era come spaesata e tremava per il freddo.

Avanzai con passo svelto verso Lilith e le puntai la bacchetta sotto il mento.

Le lacrime iniziarono ad apparire nei suoi occhi spenti.

-Cosa ti ha fatto tuo padre.?- sussurrò lei con la voce spezzata da piccoli singhiozzi.

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