Si ritorna a casa.

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LILITH//POVS.
Era da ormai più di un'ora che la ragazza dai capelli biondi cercava disperatamente di scacciare il cane. Per sua enorme sfortuna non ci riuscì finché quando, ormai calata l'oscurità, Lilith chiamó Rup, ordinandogli di andare a cuccia.

-E non potevi dirglielo prima!?- chiese sua cugina con voce stridula.
-No. Mi divertivo a vederti correre per il giardino.- rispose Lilith. Laura era rossa dalla rabbia e dal caldo. Quasi tutto si placó quando era pronta la cena. Lilith non aveva affatto fame. Pensava a come stesse Draco. Nella sua mente frullavano tanti pensieri spaventosi. C'erano state notti in cui sognava di tornare a Hogwarts...e di venire a sapere che Draco si sarebbe trasferito in un'altra scuola. Altre, invece, in cui aveva sognato di non rivederlo mai più.
-Ah, tesoro, quest'anno a scuola devi portare un abito elegante. La madre di Ron mi ha detto che ci sarà un ballo.- disse la madre facendola ritornare alla realtà.
-Mh? U...un ballo dici? Sì...va-va bene...- Lilith era con lo sguardo perso nel vuoto. Non diede molta importanza alle parole della madre.
-Sai Lilith, ti vedo pensierosa...C'é qualcosa che non va?- chiese sua madre.
La ragazza scosse il capo.
-Oh, é solo preoccupata per l'inizio di un nuovo anno scolastico...A proposito, dove vai?- si intromise sua cugina.
-V-vado alla Marajeus.- inventó Priscilla. Era brava ad inventare.

Dopo mangiato, entrambe le ragazze si avviarono di sopra.
Ora Lilith era sola. Sua cugina era in bagno a cambiarsi.
La giovane Grifondoro si sedette alla scrivania e inizió a scrivere una lettera a Draco.
"Ciao Draco,
Come va?
Qui da me é arrivata mia cugina. É davvero insopportabile. Non fa altro che infastidirmi. Mi sta salendo la voglia di cruciarla. Lo farei...se solo sapessi usare la maledizione...e se solo potessi usare magie fuori da Hogwarts.
Per il resto va tutto bene. Spero che anche tu stia bene."

Mudblood.

-Che fai? Scrivi una lettera al tuo fidanzato?- la interruppe la voce odiosa di Laura.
-É un modo antico per comunicare, lo sai, vero? Ora ci sono i telefoni. Non siamo nel Medioevo!- continuó altezzosa la bionda.
Lilith la ignoró totalmente, fece uscire dalla gabbia la sua civetta e le mise la busta nel becco.
-Vai Miele, portala a Draco.- sussurró accarezzandole la testa.
La civetta dal piumaggio color caramello, spiccó fuori verso il buio. Voló fino a una ventina di metri...poi Lilith la vide sparire.
Quando si giró, vide che Laura era sconvolta.

Il giorno seguente, Laura si fece venire a prendere dai genitori. Non voleva stare più con Lilith. La definiva "strana".
Le settimane volavano come secondi. Più si avvicinava il ritorno per Hogwarts...e più la ragazza era preoccupata. Non aveva ancora ricevuto una lettera da Draco. Quando Miele era tornata...nel becco non aveva nessunissima lettera.
Lilith si stava seriamente preoccupando.

Il 1°settembre arrivó.
La mattina era fredda e umida a Londra. Il cielo era ricoperto da enormi nuvoloni neri. Lilith stava indossando la divisa dei Grifondoro. Tra circa mezz'ora sarebbe partita.
Prese il baule posto ai piedi del letto, mise dentro le ultime cose rimaste e poi scese di sotto per caricare la macchina insieme a suo padre.

La pioggia stava iniziando a cadere. Lilith si affrettó a sedersi in macchina per non bagnarsi.
Il viaggio fu molto silenzioso.
-Bene Lilith, ci vediamo a Natale. Fa la brava e studia come hai sempre fatto. Stammi bene.- disse il padre abbracciandola. Subito dopo anche la madre l'abbracció...e poi la lasciarono andare.
Con molta tensione, la ragazza attraversó la barriera...e subito si trovó il treno rosso scarlatto davanti gli occhi. Vagó tra la folla...con la speranza di trovare una chioma biondo platino tra gli studenti.
Niente. Nessuna traccia di Draco.
-Hei Lilith!- qualcuno l'aveva chiamata. Ma non era Draco.
-Hermione! Ron! Harry!- Corse verso di loro per abbracciarli.
Il treno fischió. Era il segno che gli studenti dovevano affrettarsi per salire.
Lilith guardó per l'ultima volta tra la folla...poi si rassegnó e salì sul treno.
Lei, insieme agli altri tre, si sedette nel quarto vagone.
-Come mai non sei più potuta venire alla Coppa del mondo del...- inizió Ron.
-Avevo la febbre. Mia madre ha avvertito la tua, non ricordi?- rispose la rossa.
-Uh, giusto.-
Ma questo non era vero. Aveva detto alla mamma di dirgli così...solo perché non se la sentiva di andare.
-Ragazzi...io...io vado fuori a...a vedere dove si é cacciata Ginny.- era un'altra scusa. Voleva vedere dov'era Draco. Se c'era.
Corse verso l'ultimo vagone. Sapeva che li c'erano sempre i Serpeverde.
Nel correre inciampó. Stava per cadere...se non fosse stato per qualcuno che le afferrava le braccia.
-Sta un po' più attenta, mezzosangue!- non c'erano dubbi. Lilith riconobbe subito quella voce. Si gettó tra le braccia della Serpe e lo abbracció forte. Il ragazzó ricambió e poi inizió a piangere silenziosamente.
-Credevo che...che tuo padre ti avesse mandato in un'altra scuola.- affermó tra i singhiozzi la giovane Grifondoro.

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