« Stasera io e Laura vorremmo uscire, tu ci sei? » Ashley sembrò piuttosto entusiasta nel chiedermelo.
Quella domenica decisi di non andare da zio Noah e di starmene un po' da sola con del cibo spazzatura e un bel film, tanto ero sicura che zio si sarebbe visto con qualche suo amico.
Ormai ogni volta che pensavo a mio zio associavo quasi subito il viso di Mason.
Ancora non ci credevo.
« Dove volete andare? » mi diressi verso la cucina per prendere una vaschetta di gelato, quel giorno ero insaziabile e sapevo che fosse una condizione dettata dal ciclo che stava per arrivare.
Aprì il freezer e cercai il gelato al cioccolato comprato pochi giorni prima, fu una gioia per gli occhi e per la fame che sembrò non volersi attenuare.
« In realtà a mangiare qualcosa, pensavamo ad una pizza e poi in un locale carino per bere qualcosa. » mi bastò sentire la parola pizza per accettare l'invito.
« Sei in fase pre-ciclo vero? » la mia amica mi conosceva benissimo.
Annuì. « Sì ed è straziante. » per fortuna il mal di testa non era ancora comparso.
« Senti, ci sarebbe un piccolo particolare... » mi fermai con il cucchiaino tra le labbra. « Vengono anche Mark e Cole. »
Sbarrai gli occhi e mi decisi ad ingoiare il gelato. « Cosa?! Ed io cosa dovrei fare? La quinta incomoda? »
Ashley si mostrò titubante. « Ci sarà anche un loro amico, quello che vedemmo insieme fuori il locale quando Mark e Laura si lasciarono. »
Mason.
« Gesù. »
« No, non è Gesù ma sembra un Dio greco quindi non posso darti torto. » avrei voluto ucciderla.
« Mason. » mormorai solamente.
« Sì, si chiama Mason ed è bellissimo quindi perché non provi a far succedere qualcosa? » Ashley era completamente impazzita.
« Sei sotto effetto di sostanze stupefacenti o cosa? Quell'uomo è di pietra, me ne sono accorta dalla prima volta in cui l'ho guardato negli occhi. » sembrava che niente e nessuno potesse scalfire quel volto pieno di freddezza e compostezza.
« Anche la pietra si può scalfire, amica. »
Scossi la testa pensando che quella non fosse pietra, avevo sbagliato, era cemento armato o qualsiasi altra cosa più forte ed indistruttibile.
« Lo sapevi che lavora nell'officina di mio zio? » decisi di rivelarle quel dettaglio scioccante.
Lei urlò. « Lo vedi! È un segno del destino! »
Ridacchiai mentre mi diressi in bagno per lavarmi i denti. « Può darsi. »
« Comunque adesso devo andare, c'è Cole che sta venendo da me quindi devo prepararmi, se capisci cosa intendo... » lo capivo bene. « Voglio che tu stasera ci sia quindi valuta se venire a mangiare oppure se vederci direttamente in quel locale, in tal caso ti manderò la posizione. »
Attaccò senza nemmeno darmi il tempo di rispondere a quello che aveva appena detto.
Sbuffai indecisa sul da farsi, sarebbe stato sicuramente imbarazzante ritrovarsi lì con due coppie dato che io e lui a stento avremmo parlato, ne ero quasi sicura.
Il cellulare squillò di nuovo. « Pronto. »
« Ehi. » il sussurro di Laura mi fece irrigidire. Non avevamo realmente litigato ma quella piccola discussione, se si potesse definire così, aveva instaurato un po' di freddezza tra noi.
« Ciao. »
Lei sembrò tanto imbarazzata. « Ti ha già chiamato Ashley? »
« Sì. » d'altronde io mi comportai come una totale stronza, comportamento che a volte prendeva controllo senza che io potessi fermarlo.
« Senti... lo so che tu hai detto quelle cose perché mi vuoi bene e non voglio questa strana freddezza tra noi due, so che forse ho sbagliato ad arrabbiarmi con te ma è che quando si parla di quel coglione, perché ammetto che lo è, non riesco a più a ragionare. » sospirò mentre io la ascoltai attentamente. « Non puoi capire fin dove mi spingerei per lui, anche se non lo merita, perché non sei mai stata innamorata e so che posso sembrare una bambina di dieci anni solo perché inseguo ciò che forse è solo nella mia testa ma non posso farci nulla. »
Ci furono attimi di silenzio nei quali lei si aspettava una mia risposta.
« Che cos'è per te l'amore, Laura? » non volevo demordere a nessun costo.
Mi rispose subito. « È volere una persona sempre nonostante i suoi capricci e le sue imperfezioni, è guardarlo sempre con gli occhi della prima volta, è pensare a lui anche quando non dovresti oppure anche quando è distante, l'amore è sentirsi la metà di un'altra persona, l'amore è guardarlo negli occhi e pensare che senza di lui sarebbe tutto una merda. »
Annuì tra me e me pensando che ormai non potevo più dire niente, lei era innamorata persa e anche se io non sopportavo lui pensando che fosse un emerito coglione e che non la meritasse, dovevo farmelo andare bene.
Avrei dovuto far buon viso a cattivo gioco. « Stasera a che ora vi incontrate in pizzeria? »
Lei capì che la questione per me era chiusa. « Verso le nove, ci sarai? »
« Sì. » attaccai la telefonata e con un sospiro mi spogliai per fare una doccia veloce.
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SERENDIPITÀ
RomanceDolore, gioia, timore e amore, sono queste le componenti di questa storia il cui scopo è rimembrare quanto un solo ed unico evento possa cambiare le sorti della propria vita. Il termine Serendipità vuole esprimere la fortuna di fare scoperte per pu...