Dicembre era iniziato da poco ed io iniziavo già a sentire nell'aria il Natale il quale rappresentava una delle feste più importanti in casa nostra. Zio Noah mi raccontava sempre di quanto i miei genitori amassero il Natale e quindi, dopo la loro scomparsa, quel periodo ha assunto un valore ancora più importante.
Zio Noah mi aveva educata in modo che amassi il Natale tanto quanto lo amavano loro ed era forse quello il motivo del mio entusiasmo, lo consideravo un periodo magico.
« Dobbiamo fare l'albero. » mormorò mio zio osservando il mio appartamento spoglio da qualsiasi decorazione natalizia.
Divenuta ormai adulta il Natale era diventato strano, non avvertivo più la gioia natalizia che si aveva quando si era bambini e questo mi provocava ancora più tristezza. Da piccoli si aveva questo irrefrenabile desiderio di crescere e di divenire indipendenti mentre io avrei solo voluto tornare indietro per poter rivivere almeno un giorno da bimba dimenticandomi dei problemi degli adulti.
« Non ho avuto tempo. » nonostante dicembre fosse appena iniziato mio zio voleva mettere già l'albero sia a casa mia che a casa sua.
Mi accomodai sul mio divano mentre lo guardavo squadrare il mio soggiorno, pensieroso.
« Zio. » lo guardai accigliata mentre lui parve non sentirmi.
Lo chiamai di nuovo. « Zio. »
Non mi sentì minimamente. « Zio! » soltanto quando alzai il tono della voce si girò verso di me.
« Dimmi tesoro. » mi rispose come se niente fosse.
Era strano vederlo nel mio appartamento nel bel mezzo della settimana ma non avevo indagato perché la sera solitamente non aveva nulla da fare.
« Cos'hai? Sei pensieroso da quando sei arrivato. » lo conoscevo come il palmo delle mie mani.
Scosse la testa e venne a sedersi accanto a me. « Ho conosciuto una donna. »
Spalancai gli occhi e lo guardai con un sorriso. « Davvero? Quando? Perché me lo dici solo adesso? Com'é? Simpatica? » iniziai a bombardarlo di domande finché non scoppiò a ridere per la mia irruenza.
« Amore calmati. » gli sorrisi raggiante. Nonostante avessi avuto lui che nella mia vita aveva fatto da figura materna e paterna, sentivo comunque la mancanza di una figura femminile matura nella mia vita. Con mia nonna materna avevo sempre avuto un rapporto normale, non confidenziale, e come giustificazione usavo spesso il fatto che lei non fosse caratterialmente predisposta per quel tipo di rapporto mentre i nonni paterni li avevo persi negli anni ed era stato un brutto colpo, sopratutto per zio Noah. Ormai eravamo rimasti soli, lui aveva perso i suoi genitori e suo fratello, al quale era particolarmente legato e lo si poteva facilmente intuire dalla scintilla nei suoi occhi ogni volta che si parlava di lui.
« Scusa è che sono felice per te. » notai uno strano stupore nei suoi occhi. « Quindi? Raccontami di lei. »
Lui sorrise dolcemente mentre gli occhi marroni si illuminarono. « È una brava donna, ha due figli e due nipoti, è molto dolce e matura. L'ho conosciuta per caso in officina dato che suo figlio lavora lì. » inevitabilmente pensai a Mason e a come quel ragazzo mi incuriosisse ogni giorno di più.
« Di chi stai parlando? » sarebbe stato veramente divertente se...
« È la mamma di Mason » ecco ciò che temevo.
Spalancai gli occhi e mi morsi il labbro, nervosa.
« Che c'è? » Mio zio mi guardò incuriosito dalla mia reazione mentre io non seppi cosa dirgli, di sicuro non avrei potuto dirgli della mia inspiegabile attrazione verso il suo dipendente con il quale sembrava essere in ottimi rapporti.
« Allison. » mio zio non era stupido anche se avessi voluto che lo fosse perché in cuor mio sapevo che stava per capire il mio piccolo segreto.
« Zio non è niente. » lui non ne fu totalmente convinto.
Mi conosceva troppo bene.
« C'è qualcosa che devo sapere? » avevo avuto una sola relazione seria nella mia vita e lui aveva conosciuto poco quel ragazzo, concretamente sapeva solo che mi aveva tradita dinanzi i miei occhi, quello stronzo fu il mio ultimo ragazzo che ormai non vedevo da tre anni.
« Non c'è nulla, non iniziarti a fare film mentali. » mi guardò socchiudendo gli occhi, lo faceva per capire se stessi mentendo o meno.
« Non sono stupido, so che Mason attira le donne come una calamita ma tu vedi di starne lontana. » non so perché ma mi diede terribilmente fastidio quella sua affermazione.
« Perché parli così? » la curiosità mi stava uccidendo.
Lui mi guardò deciso. « Vuoi sapere troppo. » si alzò dal divano e andò in cucina per prendere un bicchiere d'acqua.
Lo seguì con decisione, volevo sapere qualcosa su Mason e mio zio era il tramite giusto. « Non voglio sapere troppo, mi sto soltanto interessando al figlio della tua fidanzata. » stavo attuando il mio tono e i miei occhioni da leccaculo che facevo rare volte con mio zio.
Di solito le mie tattiche funzionavano ed infatti... « Che diavolo vuoi sapere con quegli occhi da bambina curiosa che mi stai facendo? »
Mi avvicinai a lui e lo abbracciai. « Ma niente... »
Lui mi strinse e sentì il suo petto duro tremare dalle risate. « Spesso dimentichi che ti ho cresciuta io. » mi accarezzò i capelli mentre io sorrisi.
« Non lo dimentico mai. » mi scostai dal suo petto e lo guardai negli occhi.
Lui sospirò. « Non fossilizzarti su Mason, lo dico per il tuo bene. » aspettai che continuasse perché non mi bastava un suo avvertimento. « È un ragazzo che deve affrontare problemi seri quindi non fa per te, non si dedicherebbe al cento percento ad una relazione e tu staresti male. »
Problemi? Mio zio li fece sembrare grandi problemi.
Non sembra un dipendete della cocaina o delle droghe pensai mentre il solo pensiero mi fece rabbrividire.
« Quanti anni ha? » giurai che sarebbe stata l'ultima cosa che gli avrei chiesto su Mason.
« Trenta. » c'erano pochissimi anni di differenza tra noi.
« Mh. » dissi solamente e chiudemmo l'argomento.
Mio zio era particolarmente protettivo nei miei confronti e se da un lato mi piaceva da impazzire dall'altro avrei voluto ricordargli che ormai ero una donna di ventotto anni in grado di immischiarsi in faccende complicate.
« Io vado, sono molto stanco. » era evidente la sua stanchezza quindi decisi di non andare oltre con le domande di lasciarlo andare via..
« Ti lascio andare ma non mi hai raccontato molto sulla tua donna... » mio zio mi schioccò un bacio sulla guancia e mi sorrise.
« Parleremo meglio. »
Quando chiusi la porta mi sentì ancora più in cerca di risposte su Mason.
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SERENDIPITÀ
RomanceDolore, gioia, timore e amore, sono queste le componenti di questa storia il cui scopo è rimembrare quanto un solo ed unico evento possa cambiare le sorti della propria vita. Il termine Serendipità vuole esprimere la fortuna di fare scoperte per pu...