Capitolo 14

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Amalia Lopez si immobilizzò quando mi vide seduta nella cucina di sua madre ed io non seppi cosa dire, un sentimento di inadeguatezza prese a scorrermi nelle vene.
Lucy ordinò a suo zio di metterla giù per correre ad abbracciarmi. « Dottoressa Allison. » non riuscì a contraccambiare l'abbraccio per quanto fossi sconvolta in quel momento.
Mio zio era sconvolto e capì subito il mio turbamento, io cercai di riacquisire lucidità nei confronti di una situazione che non avrei mai immaginato potesse accadere.
Abbassai lo sguardo sulla piccola che teneva la testa sulle mie gambe. « Io seguo la cura di Lucy e non sapevo che voi foste collegate. » non ero solita esporre la mia vita lavorativa a mio zio e questo sarebbe stato il più grande esempio della mia vita.
Rose rimase interdetta, Amalia mi sorrise leggermente senza sapere bene cosa fare, mio zio continuò a guardarmi per accertarsi che non mi venisse un attacco di panico tra la sua nuova famiglia e Mason tenne lo sguardo fisso nelle mie iridi che istintivamente si collegarono alle sue per ritornare alla vita normale e alla lucidità.
« Scusate. » mi scusai per quella reazione così strana e fredda che ebbi.
Zio Noah mi versò un po' d'acqua per riavviare la gola ormai secca e mi parve di stare meglio, così decisi di tralasciare tutto e di pensare a Lucy come se fosse una mia nipote e non come una mia paziente affetta da leucemia.
« Sembra che tu stia meglio eh piccolina. » le accarezzai la guancia. Erano passate quattro settimane dall'intervento e dato che le cose parevano essere stabilite avevo dato il consenso a sua madre di riportarla a casa per tornare ad una apparente tranquillità seguendo scrupolosamente la cura.
Annuì e mi sorrise dolcemente colpendomi con quelle iridi azzurre che capì fossero tipiche della famiglia. Ci fu un momento di silenzio imbarazzante, ancora scossi per la notizia, che venne smorzato da Rose che ci invitò ad accomodarci in tavola per mangiare quello che aveva preparato insieme a mio zio.
Mi ritrovai completamente tra due fuochi dato che a sinistra avevo mio zio e a destra, ironia della sorte, mi ritrovai Mason che sembrò essere di cemento più del solito quella sera.
« Comunque credo che si sia avverato il sogno di Lucy. » Amalia sorrise teneramente guardando sua figlia che mangiava la carne in tutta tranquillità e serenità. Mi permisi di osservarla meglio e mi resi conto che lei e Mason non si somigliassero molto sia per i tratti somatici che per la colorazione degli occhi, sua sorella aveva dei grandi occhi color cioccolata ed azzardai assomigliassero a quelli del padre, del quale io non sapevo nulla.
Sorrisi alle parole di Amalia. « Per me non può non essere che un piacere. »
« Allison è molto riservata nel suo lavoro, non mi parla mai dei suoi pazienti perché crede che così facendo mandi all'aria la loro privacy quindi non sapevo nulla di questa situazione. » spiegò con decisione zio Noah per nulla turbato.
Rose scosse la testa. « Non preoccuparti tesoro. » gli poggiò una mano sulla spalla e quel gesto non passò inosservato ai miei occhi che lo registrarono e lo intrisero nella mente. Mi sentivo gelosa delle carezze che gli concedeva e allo stesso tempo avevo paura che Rose potesse portarmelo via tramite il suo amore che sembrò puro e genuino ma decisi di comportarmi normalmente e di non fare la bambina gelosa del proprio padre iniziando a chiacchierare con Amalia mentre Mason se ne stava zitto a sentire le conversazioni altrui.
Se mi concentravo abbastanza potevo sentire il suo profumo forte e maschile provenire dalla mia destra e colpirmi intensamente.
« Sei fidanzata? Non ne abbiamo mai parlato. » io e Amalia nelle ultime settimane in ospedale avevamo iniziato a parlare molto nei momenti di angoscia.
Scossi la testa. « No, non ancora. » le passai le carote che si trovavano al mio fianco e lei accettò il piatto per metterne un po' a Lucy che sembrò avere più fame del solito quella sera.
« Non c'è nessun medico sexy che ti fa la corte? » i venticinque anni di Amalia uscirono fuori e per un momento non fu più la mamma composta e adulta di Lucy.
Ridacchiai sentendo lo sguardo ardente di mio zio su di me mentre Mason alzò lo sguardo dal piatto per guardare sua sorella. « Se per medico sexy intendi Dereck Shepherd alias Patrick Dempsey mi dispiace dirti che no, non c'è purtroppo. » mormorai con aria triste facendola ridacchiare. « Però c'è un infermiere che non si scoraggia e va avanti imperterrito pensando che un giorno cadrò ai suoi piedi. »
Zio Noah borbottò. « Chi è? Perché non me l'hai detto? »
Alzai le spalle con nonchalance mentre guardai tutti i presenti interessarsi alla questione, anche Mason aveva girato il volto per guardarmi in attesa di una risposta da dare a mio zio.
« Zio non te l'ho detto perché non mi metterò con questa persona quindi mi sembra irrilevante farne una questione. » lui non parve totalmente convinto dalla mia risposta mentre Mason mi guardò senza far trapelare una singola emozione.
« Allison Anderson fa strage di medici... dai Noah non te la prendere. » Amalia fece l'occhiolino a mio zio per sdrammatizzare. « E poi prima o poi si sposerà con un bell'uomo quindi inizia ad accettarlo. » stava mettendo a dura prova la gelosia di mio zio il quale non era noto per il suo autocontrollo ma fortunatamente ignorò le sue provocazioni e continuò a mangiare normalmente.
C'era un clima di famiglia e questa fu una cosa che mi piacque molto per mio zio, si meritava una famiglia accogliente e calorosa che pareva aver finalmente incontrato e di questo ne fui felice. Io un giorno mi sarei sposata e avrei avuto dei figli e questo comprendeva la formazione di una famiglia nella quale mio zio non avrebbe fatto parte centralmente quindi il pensiero che avesse trovato una donna che l'amasse mi riempiva di sollievo e di felicità.
« Quanti anni hai tesoro? » mi chiese Rose.
« Ventotto. » la mia età non mi aveva mai turbato, arrivare quasi ai trenta non mi aveva mai spaventato anzi mi sentivo sempre più spronata nel fare sempre di più.
Una cosa nella quale credevo essere indietro era la presenza di un uomo al mio fianco, nei miei piani a quell'ora avrei dovuto essere già in procinto di sposarmi con l'uomo della mia vita ed invece mi ritrovavo a sbavare dietro ad un uomo che non mi avrebbe mai voluta, ne ero sicura.
« Stasera sei più taciturno del solito fratellone. » Amalia gli schioccò uno sguardo divertito mentre suo fratello non la calcolò nemmeno un po'.
« Sono solo stanco. » grugnì e fu la seconda volta che sentì la sua voce nella serata.
Lo osservai al mio fianco e mi domandai se fosse interessato a qualche donna oppure se fosse incline a cambiare ragazza ogni sera per mero piacere sessuale.
« Ha ragione. » mio zio gli diede manforte mentre lo guardò attentamente. « Oggi è stata una giornata molto stancante. »
Mason lo guardò con sguardo riconoscente mentre sua sorella non parve del tutto convinta ma lasciò perdere forse per paura di provocare il fastidio di suo fratello.
« Zio Mase andiamo a vedere i cartoni? » la piccola Lucy finì di mangiare e poi si precipitò da suo zio pretendo che lo seguisse ovunque.
« Sì piccola, andiamo. » la piccolina prese la grande mano di suo zio, pronta per dirigersi verso il salone.
« Vieni anche tu dottoressa Allison? » mi guardò con i suoi occhioni azzurri e non seppi dire nulla in contrario mentre mi trascinava in salone.
Mi fece sedere sul divano di stoffa mentre suo zio metteva il film alla televisione che scoprì essere La Bella E La Bestia , il mio film disney preferito in assoluto.
« Non pensavo fossi tipo da Disney. » sdrammatizzai mentre Lucy prendeva il plaid sulla poltrona accanto al divano dov'eravamo.
Lui sogghignò. « Queste cazzate alla fine dicono cose serie a volte. » grazie a Dio non mi aveva snobbato.
« Dai zio muoviti, metti play. » Lucy si accoccolò sul suo petto facendosi stringere forte da suo zio. Ad un certo punto prese la mia mano e quel gesto mi scaldò il cuore come poche cose prima; Il motivo per cui avevo scelto di fare la pediatra era proprio quello, era proprio l'amore incondizionato dei bambini senza che tu faccia o chieda qualcosa, i bambini rappresentavano la mia fonte serenità.
« Chi potrebbe mai innamorarsi di una bestia. » la citazione che mi aveva colpito fin da piccola sussurrata da lui ebbe un effetto disarmante. Mi voltai a guardarlo e rimasi sorpresa dal vederlo osservarmi con quegli occhi ipnotizzanti.
Aveva riabbassato tutte le barriere senza che io me ne rendessi conto, lo notavo e lo percepivo dal suo sguardo che lasciava trasparire un briciolo di serenità che probabilmente stava provando in quel momento.
« Zio. » sua nipote lo chiamò provocando subito tutta la sua attenzione su di lei. Quel lato premuroso e gentile lo riservava solo alla sua famiglia e quell'aspetto mi piacque da morire.
« Sì? » le carezzò la guancia ed aspettò.
« Hai visto come è bella la dottoressa? Io le ho chiesto se potete mettervi insieme. » ricordai subito quel giorno e la proposto inusuale che mi era stata fatta. Lucy mi parlava sempre del suo zio magnifico che la portava sempre nelle giostre e a prendere le caramelle di nascosto da sua mamma.
Arrossì sperando che lui non lo notasse ed aspettai una sua risposta che parve non arrivare quindi riportai lo sguardo sulla televisione. Era una situazione cosi strana che non sapevo nemmeno come muovermi in certi casi, io ero ormai sicura di provare una forte attrazione nei suoi confronti ma il suo il gelo polare impediva qualsiasi tipo di approccio.
" È un ragazzo che deve affrontare problemi seri quindi non fa per te, non si dedicherebbe al cento percento ad una relazione e tu staresti male. "
Ancora dovevo capire a cosa si stesse riferendo mio zio ma una strana sensazione dentro di me mi diceva stesse ingrandendo ed esagerando una situazione che in realtà si poteva benissimo risolvere.
« Sì ma non diciamoglielo, è un segreto. » la sua risposta arrivata in ritardo mi fece rimanere a bocca aperta.
Fece l'occhiolino a sua nipote e poi mi guardò per un breve istante mentre io cercai di metabolizzare quel complimento.
Posai lo sguardo sul suo profilo e per la prima volta nella mia vita desiderai un contatto fisico con qualcuno in una maniera disarmante e sconvolgente, pensare che quello che provavo non avrebbe provocato la felicità in mio zio mi provocò una sensazione strana nel petto.

« Grazie per la serata. » mormorai mentre indossavo il cappotto.
Rose mi sorrise dolcemente mentre mi stringeva una mano tra le sue. « Sei la benvenuta in questa casa ormai, sappilo e se vorrai mai avere un consiglio femminile vieni pure a parlarne con me. » mi guardò negli occhi. « Io tengo moltissimo a tuo zio e di conseguenza anche a te quindi vorrei che con il tempo imparassimo a conoscerci e ad avere fiducia di me, sono disposta ad aspettare i tuoi tempi. » era tremendamente sincera e questa cosa mi spiazzò, sentì uno strano calore diffondersi nel petto che mi fece spaventare e sentire sicura allo stesso tempo.
« Grazie. » le sorrisi sinceramente e sperai potesse intuire dai miei occhi quanto le fossi riconoscente per l'ospitalità e per rendere felice mio zio.
Salutai Amalia e la piccola Lucy mentre Mason mi salutò con un cenno ed un lieve sorriso di cortesia, non era per niente sincero però decisi di lasciar perdere e di non fossilizzarmi.
Quando tornai a casa sentì un nuovo tipo di felicità farsi strada dentro di me e fu una sensazione così bella e appagante che finì per addormentarmi con il sorriso sul volto.

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