Capitolo 28

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Quel giovedì di inizio febbraio sarebbe stata una giornata difficile da dimenticare per diverse persone.

Iniziata in modo perfettamente normale sia per Elara ad Hogwarts sia per Hermione al ministero, nessuna delle due avrebbe neanche potuto immaginare ciò che sarebbe avvenuto  di lì a qualche ora. 

Era da poco passata l’orario del pranzo ed Elara si stava dirigendo alle serre con Ashley e Alice per una lezione di Erbologia del professor Paciock con Tassorosso.

La Serpeverde non avrebbe saputo dire quale fosse l’argomento della loro chiacchierata, si era estraniata dalla conversazione non appena era iniziata.

Quella mattina non si era svegliata proprio nel massimo delle sue forze, non era riuscita, fatto parecchio insolito per lei, a frequentare le lezioni prestando la dovuta attenzione e durante il pasto in Sala Grande il cicaleccio degli altri studenti aveva contribuito all’aumento del suo mal di testa.  

Si fermò un secondo e respirò profondamente sperando di calmare le fitte che aveva incominciato ad avvertire un po’ più forte.

<<Come ti senti, Ellie?>> chiese Ashley un pochino preoccupata.

In quelle settimane Elara non aveva detto niente a lei ed Alina riguardo a quello che le stava accadendo. Lei stessa non lo riteneva niente di grave e non voleva che loro si impensierissero per un nonnulla come stava facendo Lorcan, con cui oramai discuteva un giorno sì e uno no.

<<Non molto bene in effetti>> mormorò portandosi una mano al capo.

La sera prima aveva preso l’ultima dose di una delle tante pozioni contro il dolore che si era portata dietro e di cui faceva scorta di volta in volta, così quando si era svegliata non aveva potuto assumere nulla.

Avrebbe voluto chiederne una a Scorpius, ma si era alzata così tardi che era riuscita a malapena a fare colazione con un veloce toast che aveva mangiato mentre correva verso la classe di Difesa contro le Arti Oscure.

Le amiche avevano cercato di convincerla ad andare da madama Chips tra una lezione e l’altra, ma lei non era stata per niente propensa a farlo. Non era un mistero per nessuno che non era di certo uno dei suoi luoghi preferiti. Inoltre, quale sarebbe stata la reazione dell’infermiera una volta che l’avesse vista? Non voleva nemmeno immaginarlo.

<<Hai mangiato abbastanza oggi?>> chiese Alice.

La verità era che il senso di fame non riusciva a raggiungerla.

Oltre al misero panino che sarebbe dovuto essere il pasto più importante della giornata, non era riuscita ad ingerire altro che un po’ di zuppa di porri e patate. Non aveva neanche voluto qualche crostino come accompagnamento.

<<Non molto>> arrossì colpevole, consapevole che si sentiva debilitata anche per la mancanza di energia dovuta alla scarsità delle sue porzioni di cibo <<Ma non mi va tanto>>

<<Dovresti sforzarti almeno un po’>> le fece notare.

<<Lo so, ma proprio non ci riesco>>

Camminarono in silenzio per qualche istante.

Le due ragazze la presero a braccetto.

Ad uno sguardo esterno poteva sembrare un semplice e intimo gesto tra amiche che avevano qualche segreto da condividere, ma in realtà era il loro modo di sostenerla e assicurarsi che arrivasse sana e salva alla loro destinazione, dove in seguito si sarebbe potuta sedere.

<<Pensiamo a raggiungere le serre>> disse pratica Alice <<Poi parliamo con mio padre e ti facciamo accompagnare da qualcuno nel dormitorio, così puoi riposarti>>

L'eredità del sangue - Elara GrangerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora