Capitolo 40

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Hermione non gli aveva nascosto niente.

Draco aveva avuto la possibilità di vedere tutto quello che aveva raccontato a lui, Astoria e Anthony senza alcun filtro.

Ma non solo.

Hermione non gli aveva schermato nessuna emozione, nessun pensiero, e lui si era ritrovato totalmente catapultato nella vita di quella che un tempo avrebbe considerato la sua nemesi numero uno.

E lui aveva guardato… vissuto… tutto con avidità e attenzione, come se fosse la storia di qualcun altro e non la sua.

Lo aveva guidato attraverso quegli anni a lui totalmente sconosciuti e finalmente le sue parole avevano acquisito un senso, sebbene ci fosse ancora dell’incredibile.

Esattamente come per il suo racconto, Hermione era partita dal loro primo incontro ufficiale durante la ronda, per poi andare avanti per giorni, settimane e mesi con una lentezza quasi esasperante, ma allo stesso tempo con una velocità inspiegabile mostrandogli l’evoluzione del loro rapporto.

Alcune cose erano esattamente come le ricordava.

Il suo primo approccio insicuro dopo Natale, le prime confidenze reciproche di smarrimento e confusione che erano state in grado di fargli capire che forse erano più simili di quanto potessero immaginare, gli incontri ormai giornalieri in quella che era diventato il loro porto sicuro, gli scontri casuali nei corridoi della scuola che non culminavano più in liti o offese ma che si erano convertiti in semplici cenni di testa, la prima volta ad Hogsmeade in cui Astoria e Anthony li avevano incastrati senza che loro lo sapessero…

Aveva avvertito piano piano il cuore di Hermione aprirsi da indifferenza e disprezzo verso sentimenti più accomodanti come affetto e rispetto, per poi migrare verso la frustrazione e la mancanza quando avevano eretto di nuovo quelle barriere che avevano caratterizzato tutta la loro adolescenza.

Poi ecco che erano arrivati all’ennesimo incontro alla Torre di Astronomia che a detta di Hermione aveva cambiato interamente le cose e che lui ricordava in modo totalmente diverso.

Aveva ben impresso nella mente l’intimità totale che si era creata nel momento in cui lui le aveva narrato nello specifico tutto quello che aveva vissuto per mano di suo padre e di Voldemort, ma non aveva ricordi del loro primo bacio.

Aveva percepito dapprima la sua sorpresa per quel gesto e successivamente il senso di calore e tenerezza che l'aveva avvolta.

Aveva sentito con chiarezza l’attaccamento nei suoi confronti che Hermione non si era accorta fosse nato in tutti quei mesi.

Aveva pensato di non riuscire a proseguire e aveva sentito il suo cuore sussultare nell’istante in cui lei non si era tirata indietro disgustata, bensì gli aveva poggiato una mano sul collo avvicinandosi a lui.

E da lì i pomeriggi passati insieme nella stanza delle necessità per studiare e stare un po’ insieme dopo che per tutto il giorno avevano finto di essere solo diventati civili l’uno nei confronti dell’altra per il bene dei loro amici, l’ardore che cresceva sempre di più, la prima volta in cui erano stati davvero insieme…

Draco non ce l’aveva fatto a guardare, sebbene non ne avesse bisogno visto le chiare sensazioni di Hermione in proposito.

E poi ancora, le discussioni in cui la fiducia vacillava un po’ a causa del loro passato, ma anche i momenti di complicità e dolcezza che lui non credeva di poter vivere prima si Scorpius, le occhiate fugaci, i sorrisi che dovevano trattenere per non esporsi troppo in presenza delle altre persone, il momento in cui avevano detto ad Anthony e ad Astoria di loro…

Stavano insieme da quasi due mesi e la giovane coppia li aveva invitati a fare una passeggiata.
Per quanto apprezzassero la presenza di Daphne, Blaise e Theo che sempre più spesso si univano a quell’insolito quartetto nei fine settimana di libertà al villaggio, quel pomeriggio sarebbero stati solo loro, come agli inizi.
Avevano pensato che quella potesse essere l’occasione giusta per svelare ai due amici quel piccolo segreto che stava diventando sempre più difficile portarsi dietro.
Erano entrambi un po’ preoccupati e Draco si era perfettamente accorto dell’ansia e dell’attesa che stavano divorando Hermione, sebbene cercasse di mantenersi calma per tranquillizzare lui.
Consciamente tutti e due sapevano che non c’era motivo per essere così agitati.
Non erano di certo tipi da avere pregiudizi e Astoria ed Hermione erano diventate molto amiche, non c’era motivo per provare angoscia e agitazione, eppure era più forte di loro.
Si erano stretti la mano per qualche secondo per darsi forza e coraggio, poi li avevano raggiunti. Insieme.
Anthony e Astoria stavano blaterando a proposito di qualcosa, ma nessuno dei due li stava veramente ascoltando. Stavano cercando il momento giusto.
Poi Hermione, da vera Grifondoro qual era, aveva preso in mano la situazione. 
<<Devo dirvi una cosa importante>> aveva detto all’improvviso interrompendo il discorso dei loro accompagnatori, che si erano girati a fissarla confusi. Aveva lanciato un’occhiata nervosa a Draco, poi aveva chiuso gli occhi e lo aveva annunciato <<Noi stiamo insieme>>
<<Noi?>> aveva chiesto a quel punto Astoria senza capire.
<<Noi>> aveva replicato Draco, arrossendo lievemente.
E sebbene il secondo dopo si fosse già pentito, il sorriso sincero che era nato sul volto di Astoria, che si era buttata tra le sue braccia senza pensarci due volte, lo aveva rassicurato.
<<Sono così felice per voi>>
Quando si era allontanata da lui, però, la sua espressione gioiosa aveva assunto una sfumatura amara.
<<Ora non possiamo più esitare>> gli aveva sussurrato <<Devono saperlo>>
<<Non adesso. Non roviniamo questa bella giornata>>
Ed era successo così che da una bella notizia qualche giorno dopo ne era arrivata una che lo era un po’ meno.
L’accordo tra le loro famiglie.

L'eredità del sangue - Elara GrangerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora