Quella domenica pomeriggio Elara si trovava in biblioteca a consultare i libri che il professor Malfoy le aveva prestato qualche sera prima.
Rinchiusi nel suo ufficio per ore fino all’inizio della cena, che era arrivata senza che nessuno dei due, troppo presi dalla conversazione che stavano avendo, se ne fosse accorto, avevano parlato di tutte le pozioni di livello avanzato e i trucchetti che aveva imparato sia passando il suo tempo in quella che era diventata la sua stanza preferita nel modesto castello di Durmstrang sia impartendo ripetizioni ai ragazzi più grandi.
Grazie alle sue conoscenze, era diventata un punto di riferimento per tutti i suoi compagni - indipendentemente dall’età che avevano -, che le si rivolgevano quando riscontravano qualche difficoltà durante le lezioni o i compiti.
Draco era rimasto ammaliato da quella ragazza e dai suoi racconti, ma non solo.
Una passione e un’arguzia come la sua le aveva colte solo nel figlio e solo perché in tutti quegli anni lo aveva spinto a stargli vicino mentre lavorava.
Si era ritrovato, così, molto propenso a condividere con lei i volumi che avevano contribuito ad accrescere le sue competenze.
La Serpeverde stava trascrivendo su una pergamena una spiegazione a proposito degli ingredienti utilizzati nelle pozioni rigeneranti e contro il senso di fatica, quando Albus le si sedette di fronte di peso.
<<Che leggi?>> esordì allegro, dandole un buffetto sulla mano in segno di saluto.
<<Libri…>> fece vaga lei.
Non voleva essere scontrosa e scostante, non con Albus che era probabilmente la persona più dolce sulla faccia della terra, ma quando era in compagnia di Scorpius diventava automaticamente poco loquace.
La verità era che si sentiva minacciata da lui sotto ogni aspetto: per la sua amicizia con Albus, per la sua bravura a scuola, per il suo carattere indifferente con i più, ma caloroso con le persone che gli stavano a cuore, e probabilmente per cose che ancora non conosceva, ma che, ci avrebbe scommesso la sua bacchetta, le avrebbero ricordato lei ancora una volta.
<<Questo lo vedo>> rispose paziente l’amico <<Su cosa?>>
Cercando di non infastidirla - sapeva bene che, nonostante fosse sempre così calma e tranquilla, poteva diventare una vera belva -, si sforzò di alzare la prima metà del tomo nel modo più impercettibile possibile per scorgerne il titolo in un tentativo che si rivelò fallimentare.
Scorpius, a differenza sua, dovette riconoscere la copertina scarlatta abbellita con decorazioni dorate, perché sbatté un pugno sul tavolo facendoli sobbalzare.
<<Per le mutande di Merlino! E quello dove diamine lo hai preso?!>>
Elara gli scoccò un'occhiataccia contrariata per il tono che aveva usato, prima di rispondere con fare annoiato.
<<Me lo ha dato tuo padre>>
<<E perché lo avrebbe fatto?>>
<<Non lo so. Chiedilo a lui>>
<<Dai, Scorpius, calmati. È solo un libro>> lo tirò per la manica tentando di fargli aprire la mano ancora chiusa in un pugno.
Albus detestava qualsiasi forma di violenza o aggressività e in quel momento lo trovò intimidatorio come mai lo aveva visto.
Quella cosa non gli piaceva per niente.
<<Tu non capisci, Al. Mio padre non darebbe mai a nessuno i suoi adorati libri di pozione, ne è troppo geloso>> puntò un dito contro alla bionda <<Ammettilo, lo hai preso senza il suo permesso!>>
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L'eredità del sangue - Elara Granger
FanfictionElara Granger era sempre stata all'ombra dei riflettori puntati sulla madre, una delle eroine più famose del mondo magico. Qualunque cosa facessero insieme, era importante mantenere l'anonimato. Le era sempre stato insegnato che mettere più distanza...