Capitolo 41

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Mancavano meno di quattordici ore alla fine della fermentazione e al completamento della pozione che avrebbe dovuto aiutare Elara e Draco era rinchiuso nel suo laboratorio.

In quei giorni, precisamente da quando aveva visto i ricordi di Hermione, non aveva fatto altro che pensare a quanto era successo e ancora non ne era pienamente consapevole.

La donna gli aveva proposto di ripristinare la sua memoria, ma lui non si sentiva pronto.

Non aveva il coraggio.

Aveva visto un Draco diverso, pieno di affetto e di speranza ma anche di indecisioni e delusioni.

E cozzava contro tutto ciò che sapeva. Contro tutto ciò che era.

Aveva percepito l’amore grazie ad Hermione.

Aveva sperimentato la speranza di porre fine ad un’esistenza vuota e priva di emozioni in cui non voleva incastrare Astoria.

Aveva provato delusione quando aveva osservato sua madre mettere Hermione davanti ad una scelta che avrebbe condizionato non solo la sua vita, ma anche quella di altre tre persone.

Si era sentito invadere da una forte incertezza perché si sentiva bloccato tra due fuochi.

E l’unica cosa che voleva fare era cercare di sbrogliare quella matassa che erano diventati i suoi sentimenti.

Un leggero ed improvviso bussare alla porta lo riportò alla realtà e avrebbe potuto considerare la distrazione di quella visita una vera fortuna, se non fosse stato per l’identità del suo ospite.

<<Posso entrare?>>

Una voce insolitamente insicura, quasi tremante, e tremendamente stanca.

Una voce che Draco conosceva molto bene.

Una voce che a volte infestava i suoi incubi peggiori.

Narcissa Malfoy in tutta la sua alterigia ed eleganza era davanti alla sua porta proprio com’era capitato nei ricordi dell’ex Grifondoro.

<<Sei qui per deliberare su Elara per conto mio? O magari per risolvere il problema in un qualche modo a me sconosciuto?>>

Era stato più forte di lui provocarla in quella maniera.

Lui che aveva sempre mostrato timore e rispetto in presenza sua e di suo padre. 

Lui che aveva perso tante cose per colpa loro.

<<Volevo solo parlare con te>>

Narcissa fece un passo avanti con il capo chino.

<<Volevo solo avere l’occasione di scusarmi e spiegarti>>

Non era così sciocca da pensare che Draco non sapesse.

E quell’astio più marcato che mai ne era la dimostrazione.

Ma era stanca di scappare davanti alle difficoltà.

Per troppo tempo aveva fatto finta di nulla.

Ora voleva solamente riprendersi suo figlio.

<<So che sono l’ultima persona che vuoi vedere in questo momento e non sono qui per chiederti di perdonarmi, probabilmente non ne ho nemmeno il diritto dopo quello che hai passato. Io… vorrei solo che mi ascoltassi>>

Draco si accasciò su uno degli sgabelli di fronte al bancone senza neanche provare a nascondere la sua spossatezza.

Erano conclusi i tempi in cui fingeva di essere qualcuno che non era solo per compiacere gli altri.

L'eredità del sangue - Elara GrangerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora