<<Tu sei il padre di Elara, Draco>>
Draco rise.
<<Cosa?>> scosse la testa <<Questo è assurdo. Saprei se…>> indicò lui e la riccia <<Me lo ricorderei>>
Difficilmente si dimenticava qualcosa che lo riguardava in prima persona, soprattutto se si trattava delle ragazze con cui era stato.
Hermione e Astoria erano serie e, se Draco aveva subito pensato ad uno scherzo di pessimo gusto, dovette ricredersi davanti a quelle espressioni.
<<Me lo ricorderei>> ripetè ora poco convinto <<Quindi, se quello che dici è vero, perchè non me lo ricordo?>>
Draco era spaesato e non sapeva se essere arrabbiato, disgustato o chissà cos’altro.
<<A questo non posso risponderti io, purtroppo. Posso solo raccontarti l’ultima parte, forse la più piccola, della storia>> replicò Astoria.
Tutti e tre guardarono Hermione, in attesa.
Lei si alzò e iniziò a girovagare per la stanza. Aveva bisogno di muoversi per sciogliere la tensione che avvertiva non solo dentro di sé, ma anche nell’aria tutt’intorno a lei.
Da dove partire?
Dal suo ritorno ad Hogwarts o da quando Anthony le aveva confessato che gli piaceva una ragazza? Dalla prima ronda che aveva fatto con Astoria o da quando i suoi rapporti con Draco erano diventati decenti?
<<Ti ricordi quando, poco prima di Natale, all’ultimo anno, hai fatto la ronda al posto di Astoria?>> chiese a nessuno in particolare, ma Draco sapeva che stava parlando con lui <<Penso che sia stata la prima volta che ci siamo ritrovati faccia a faccia dopo quello che era successo>>
Se lo ricordava eccome.
Quell'anno era stato indimenticabile per lui, un vero inferno.
Dopo i processi ai Mangiamorte, avvenuti a porte chiuse per dare loro giudizi equi e non aizzare la popolazione con promesse e richieste di vendetta, e la sua assoluzione da qualsiasi accusa, le persone avevano iniziato a prenderlo di mira perché non aveva ricevuto la condanna che meritava.
Ovunque andasse c'erano sempre commenti poco piacevoli - “Feccia”, “Assassino”, “Mangiamorte”, “Indegno” - che lo seguivano e persone che lo additavano.
Quando era tornato al castello per completare gli studi, alcuni dei suoi compagni avevano cominciato a tormentarlo.
Nonostante il supporto dei suoi amici, che non lo avevano mai abbandonato e ancor meno lo avrebbero fatto in quella situazione, era diventato difficile per lui da sostenere e così aveva deciso di farsi vedere il meno possibile.
Frequentava le lezioni e svolgeva qualche ronda - una parte davvero davvero minima, eppure Astoria sembrava sempre felice di coprirlo e sostituirlo -, ma passava tutto il suo tempo libero nella sua camera o nella Stanza delle Necessità e a volte saltava persino i pasti in Sala Grande.
Non era stupido, sapeva di meritarselo dopo tutte le persone che aveva fatto soffrire e spesso si era chiesto come a suo tempo le sue vittime di scherno e offese fossero riuscite a sopportare tutto quello che lui aveva detto o fatto.
Tuttavia era diventato sfiancante e demoralizzante.
Poi era arrivata quella sera.
Fino ad allora aveva cercato di ignorare la Granger, colei che più di tutti avrebbe avuto il diritto di odiarlo per quello che aveva subito a causa sua e della sua famiglia.
STAI LEGGENDO
L'eredità del sangue - Elara Granger
FanfictionElara Granger era sempre stata all'ombra dei riflettori puntati sulla madre, una delle eroine più famose del mondo magico. Qualunque cosa facessero insieme, era importante mantenere l'anonimato. Le era sempre stato insegnato che mettere più distanza...