Entrai in casa cercando di non svegliare nessuno e mi chiusi subito in stanza.
Mi stavo cambiando quando il mio telefono squillò e mi riempii di parolacce correndo a rispondere prima che qualcuno si alzasse e venisse a rompermi.-Ciao californiana! -urlò entusiasta Tom dall'altra parte del telefono.
-Hey. -risi sistemandomi la maglietta. -Come va?
-Io bene, tu invece? -mi chiese. -Com'è il tempo?
-Beh sì, fa caldo. -dissi uscendo dalla mia stanza stando attenta a non incontrare nessuno nei paraggi.
-Perchè parli a bassa voce? -domandò.
-Qui sono quasi le quattro di mattina, ti ricordo. -cantilenai attraversando il corridoio in punta di piedi.
-E che ci fai ancora sveglia a quest'ora?! -esclamò. -Se non mi sbaglio alle sette hai appuntamento con la parrucchiera.
-C'è stato l'addio al nubilato di Meredith, e poi tanto so già che non riuscirò a dormire per via del fuso orario. -dissi aprendo la porta alla mia sinistra e chiudendomela alle spalle subito dopo.
-Vuoi compagnia? -rise.
Diedi una rapida occhiata alla stanza: tutto era come sempre, il pupazzo al centro del letto, il diario sul comodino, le foto ancora dentro le cornici...
-Ollie, ci sei? -mi chiamò Tom.
-Sì, scusa. -chiusi gli occhi e presi un bel respiro.
-Tutto okay? -mi chiese titubante.
Mi passai una mano sulla faccia e sospirai.
-Sono solo stanca del viaggio e... tutto il resto. -sminuii. -Ho bisogno di una dormita.
-D'accordo, allora ti lascio? -quasi domandò.
-Ti chiamo domani. -lo rassicurai.
-Buonanotte Ollie. -disse.
-Buonanotte. -riattaccai.
Appoggiai la testa sulla porta dietro e aspettai qualche secondo prima di dare un'altra occhiata alla stanza.
Lasciai il telefono sul comò e camminai verso il letto, prendendo il pupazzo al centro, ricordandomi della foto di noi due appiccicata sulla pancia.
Ci passai sopra la mano, cominciando a vederla sfuocata per via del velo di lacrime che mi aveva riempito gli occhi.
Mi sdraiai sul copriletto, soffocando i singhiozzi nel pupazzo fino a quando non mi addormentai.--
Finii di truccarmi e aprii l'anta dell'armadio per potermi vedere tutta intera allo specchio.
Mi lisciai il vestito nero, semplice, lungo fino a terra.
Avevo amato quel vestito sin dal primo momento in cui l'avevo visto, e nonostante fosse nero, quindi non era uno dei colori migliori da indossare ad un matrimonio, Meredith sapeva che non avrei mai indossato un vestito che non mi sarebbe piaciuto solo per adeguarmi agli standard del galateo.
I sandali argentati mi avrebbero distrutto piedi ora di sera, ma si abbinavano perfettamente alla borsa dello stesso colore e al coprispalle che avrei dovuto indossare in chiesa se non volevo essere sbattuta fuori per essere troppo scoperta.
Mi voltai e mi misi i capelli di lato per controllarmi la scollatura del vestito dietro: come aveva attentamente osservato Meredith il giorno prima, avevo tutta la schiena scoperta, il tessuto ripartiva qualche centimetro prima del sedere.
Chiusi l'armadio ed andai a prendere la borsa, ma un attimo dopo mi bloccai.
Oddio.
No, un attimo.
Tornai allo specchio e mi rimisi i capelli sulla spalla sinistra mentre analizzavo il cerchio violaceo, un rotondo perfetto, poco sotto l'orecchio destro.
Cazzo, Harry... fanculo!
Tirai fuori di nuovo i trucchi e ci passai sopra un bel po' di terra, ma questa non riusciva a coprire la macchia che continuava a vedersi quasi fosse un semaforo lampeggiante.
Sbuffai fingendo di piangere e abbandonai la missione cercando di coprirlo coi capelli.
La parrucchiera aveva fatto davvero un ottimo lavoro quella mattina, i capelli erano raccolti sui lati in un acconciatura perfetta, lasciando fuori solo qualche ciocca di capelli boccolosi dietro: non potevo sciogliere l'acconciatura.
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Fire Meet Gasoline [h.s.]
Fanfiction~ Ci sono solo due cose sicure nella vita oltre alla morte: la prima è che la speranza è una debolezza dell'essere umano, la seconda è che non ci si abitua mai al dolore. ~ _ Non so quale strano potere eserciti su di me ma sono incondizionatamente a...