L'acqua davanti a me era nera.
Non sembrava acqua, nemmeno fango, sembrava... inchiostro.
Denso e freddo.
Entrai con entrambi i piedi e quando ne alzai uno era completamente nero e colloso.
Avanzai di nuovo, pronta ad immergermi completamente, ma al terzo passo una mano si strinse attorno al mio braccio e mi strappò via dal baratro.
Scattai a sedere sul letto e respirai affannosamente, portandomi una mano sul petto per aiutarmi, poi chiusi gli occhi e buttai fuori lentamente l'aria.
Era da un po' che non mi capitava più di sognare di annegare, molto probabilmente perchè ultimamente più che sognarlo era diventato realtà, ma... l'incubo cominciava sempre così, con io che entravo in una distesa d'acqua.
C'erano due differenze però: uno, non era mai stata nera prima di allora e due... nessuno mi aveva mai salvata dal mio tentativo di suicidio.
Ero sempre sola, entravo perchè volevo annegarmi ma succedeva sempre che quando sentivo di non avere più aria nei polmoni, mi pentivo e volevo tornare in superficie ma non ci riuscivo: allora mi svegliavo, puntualmente, ogni volta.
Quella volta era stato diverso, non ero da sola nel sogno e l'acqua non era trasparente.
Misi a fuoco la stanza e mi resi conto di non essere a casa mia.
Mi voltai e trovai Harry che dormiva supino, coperto col lenzuolo solamente fino ai fianchi, con le labbra leggermente dischiuse ed il respiro pesante.
La sera prima ci eravamo baciati fino a consumarci le labbra e non ricordavo neanche bene quando ci fossimo addormentati, probabilmente tra un bacio e l'altro.
Mi sdraiai sul fianco e cominciai ad osservarlo minuziosamente, ora che i suoi occhi verdi non potevano mettermi soggezione avevo tutto il tempo per farlo.
Dopo qualche secondo, non riuscii a trattenere il desiderio di toccarlo, così feci scorrere le dita sul braccio muscoloso e ricoperto di quegli innumerevoli assurdi tatuaggi che ormai non consideravo più tanto strani come un tempo, ma semplicemente parte di lui.
Harry si lamentò un po' e si strofinò il naso con l'altra mano ma continuò a dormire.
Quando però le mie dita gli sfiorarono l'ancora sul polso, girò la mano e l'aprì aspettando la mia.
Sorrisi e la feci scivolare piano sopra la sua, a quel punto Harry si voltò e mi guardò con gli occhi assonnati, accennando un sorriso sbilenco.
Sorrisi a mia volta e lui intrecciò le dita con le mie, ed alzò quello stesso braccio per circondarmi le spalle e farmi aderire al suo corpo, dopodichè, ancora col sorriso stampato sulle labbra, richiuse gli occhi.
Io rimasi semplicemente lì ferma, in silenzio, a pochissimi centimetri dalla gabbia di uccelli tatuata poco sotto l'ascella, prima dell'inizio delle costole laterali.
Esattamente sotto, all'angolo sinistro della gabbia c'erano tatuate due maschere: avrei volentieri passato tutta la giornata lì a letto con lui chiedendogli il significato di ogni singolo tatuaggio sul suo corpo se non fossi stata così sicura che non avrebbe aperto bocca.
Sciolsi le dita dalle sue e appoggiai la mano sulla sua pancia, poi mi avvicinai per baciarlo esattamente in quel punto, tra la gabbia e le maschere.
Harry girò e abbassò lentamente la testa a guardarmi, serio e calmo, sbattendo piano le palpebre come se cercasse di capire cosa diavolo stessi facendo.
Spostai la mano dall'ombelico al petto e lo accarezzai fino ad arrivare al collo, e poi al mento, ruvido a causa della barbetta ispida che vi stava crescendo.
Mi girai a pancia in giù e mi appoggiai sui gomiti per guardarlo meglio: inutile dire quanto fosse bello, quando era appena sveglio ancora di più se possibile... con quegli occhi gonfi e assonnati di un verde limpido e puro, e quella bocca perfetta, leggermente allungata in avanti, imbronciata.
Harry alzò una mano ad accarezzarmi la guancia, con gli occhi concentrati su un punto preciso della mia pelle.
Un rumore osceno proveniente dal mio stomaco ruppe tutta la bellezza di quel momento.
Le sopracciglia di Harry si aggrottarono e poi sorrise.-Hai fame? -chiese con la voce profonda e più roca del solito, ed un brivido mi percorse la schiena solo a sentire quel suono meraviglioso.
Mi ricordai solo in quel momento che non toccavo cibo da ieri mezzogiorno, visto che la cena con Zayn era saltata, ma non era un problema... i baci di Harry mi avevano saziato a dovere la sera prima anche se, in fondo, non ne sarei mai stata completamente sazia di quella bocca perfetta.
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Fire Meet Gasoline [h.s.]
Fanfic~ Ci sono solo due cose sicure nella vita oltre alla morte: la prima è che la speranza è una debolezza dell'essere umano, la seconda è che non ci si abitua mai al dolore. ~ _ Non so quale strano potere eserciti su di me ma sono incondizionatamente a...