Capitolo 23

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Song: Gabriel - Lamb

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Ci fermammo in cucina e chiusi la porta: volevo evitare che mia madre, o peggio, il suo compagno si svegliassero e venissero a farci un miliardo di domande.
Harry si sedette sulla sedia mentre io aprii l'anta del mobile per prendere del cotone e del disinfettante, dopodichè lo raggiunsi e lui aprì le ginocchia per farmici infilare in mezzo.

-Una cosa veloce. -si lamentò alzando gli occhi al cielo, facendomi credere che non gli facesse poi così male.

Orgoglio maschile.
Bagnai il cotone e quando glielo appoggiai sul labbro lui strizzò gli occhi per un attimo, allora tolsi la mano e lui li riaprì.
Erano così belli.
Riappoggiai il cotone sul labbro e stavolta Harry continuò a guardarmi per tutto il tempo, quasi senza battere ciglio.

-Non hai reagito. -dissi dopo un po', spezzando il silenzio. -Mi aspettavo come minimo che rincarassi la dose.

-Me lo meritavo tutto, Hope. -borbottò lui.

Finii di disinfettarlo, gli tolsi gli ultimi residui di sangue ed andai al congelatore per prendere del ghiaccio: si stava già formando un livido vicino al labbro, non volevo che peggiorasse.

-Non ce n'è bisogno. -brontolò quando capì le mie intenzioni.

-Sssh. -feci, prendendo la borsa del ghiaccio e appoggiandogliela all'angolo della bocca.

Gli passai l'altra mano tra i capelli mentre era lì, immobile, con il volto rivolto verso l'alto e gli occhi incollati ai miei, poi gli accarezzai le labbra rovinate con il pollice ed Harry si lasciò coccolare senza dire nulla.

-Hai ancora tutti i denti? -chiesi per sdrammatizzare, ma in fondo temevo di no.

-Non lo so, la tua lingua potrebbe controllare. -rispose lui e poi sorrise furbo.

Sbuffai alzando gli occhi al cielo e lui scosse piano la testa continuando a sorridere.
-Mi dispiace. -dissi dopo un po'. -E' colpa mia, lo meritavo io quel pugno.

-Solo il pensiero che lui abbia cercato di procurarti piacere, fallendo miseramente tra l'altro, mi fa impazzire. -disse. -Se solo ti avesse alzato un dito l'avrei disintegrato. Non ti deve toccare, in nessun modo.

Abbassai lo sguardo, sentendomi comunque in colpa.
-Non devi dispiacerti. -riprese accarezzandomi la coscia con la mano. -Sto bene, domani non avrò niente. Tornassi indietro rifarei tutto e pur sapendo che mi avrebbe sferrato un pugno sarei rimasto lì a riceverlo in ogni caso. Quello che conta è che adesso non sei più sua.

Tolsi il ghiaccio dalla sua guancia e lo appoggiai sul tavolo.
-Forse non lo sono mai stata veramente. -mi resi conto.

Harry accennò un sorriso e mi prese i fianchi tra le mani facendomi avvicinare di più.
Gli scompigliai i capelli e gli diedi un bacio sulla fronte prima di lasciare che lui mi appoggiasse la guancia sulla pancia e mi abbracciasse.



Harry's POV.

Ollie mi chiese di fare silenzio, poi mi prese per mano e mi portò in camera sua.

-Vuoi rimanere a dormire? -disse tirandosi il labbro coi denti, quasi imbarazzata.

Non le risposi, mi avvicinai e le appoggiai una mano sulla schiena per impedirle di allontanarsi mentre le baciavo la guancia vicino all'orecchio per poi scendere sul suo collo mentre Ollie allacciò le braccia dietro il mio collo.

-Rimani, ti prego. -sussurrò poi, sciogliendo l'abbraccio per guardarmi in faccia.

-Non era necessario pregarmi. -sorrisi.

Fire Meet Gasoline [h.s.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora