Fire Meet Gasoline [h.s.]

Capitolo 48

Harry's POV.

Scesi dalla macchina e chiusi la portiera, avviandomi lungo il vialetto.
Suonai il campanello e attesi, senza neanche innervosirmi come il mio solito.
Zayn aprì la porta con solo dei jeans addosso, alzò le sopracciglia in una smorfia ed allungò il braccio in alto per appoggiarlo allo stipite.
Non mi avrebbe di certo invitato ad entrare, per questo salii il gradino e lo oltrepassai senza il suo permesso.

-Accomodati pure. -commentò poi sarcastico.

Fece per accostare la porta ma si fermò quando una ragazza bionda giunse in salotto saltellando su un piede solo mentre si infilava delle scarpe col tacco rosse.
M'infilai le mani in tasca e mi voltai verso Zayn per capire chi dei due avrebbe dovuto andarsene per primo.
La ragazza sorrise ad entrambi e, dopo aver detto "buongiorno", fece per versarsi una tazza di caffè.
A quel punto Zayn la interruppe.

-Forse è meglio se non rimani per colazione. -disse, e la ragazza lo guardò stupita.

Alzai gli occhi al cielo: Dio ti prego, non farmi assistere al solito teatrino da "una scopata e via".
Quest'ultima borbottò qualcosa sul fatto che nessuno l'avesse mai trattata in quel modo ma poi uscì senza fare troppe storie.
Zayn chiuse la porta e mi guardò allargando le braccia dopo un sospiro.

-Che c'è? -chiese. -Sono piuttosto sorpreso di vederti nel salotto di casa mia.

Mi morsicai la lingua per non rispondergli male e finire per litigare come sempre: quella volta ero andato lì con tutti i buoni propositi, e mi sarebbe tanto piaciuto mantenerli.

-Volevo... -cominciai schiarendomi la gola, guardando le cuciture del divano per non guardarlo negli occhi. -Sono venuto a chiederti scusa.

Non riuscii ad aggiungere nient'altro e mi costrinsi a guardarlo in faccia: Zayn era stupito quanto me di avermi sentito pronunciare quelle parole.
Con le sopracciglia sollevate e gli occhi fissi su di me si appoggiò al muro ed in silenzio aspettò che continuassi.

-Sì, per beh... per Amber. -spiegai, ed entrambi abbassammo lo sguardo al pavimento nello stesso istante. Quando ripresi a parlare tornai a guardarlo, ma lui rimase a fissarsi i piedi. -Perchè sei sempre stato il mio migliore amico e mi sono comportato nel modo peggiore in cui un migliore amico possa comportarsi. Ho tradito la tua fiducia, mi scopavo la tua ragazza ed avevo il coraggio di guardarti in faccia ogni giorno. Sai più di me quanto Amber riuscisse ad offuscarti il cervello, la vedevo e non capivo più niente, non esisteva più nessuno. Nemmeno tu.

Zayn chiuse gli occhi e lo vidi torturarsi la guancia con la lingua, molto probabilmente per trattenersi dal dirmi qualcosa di brutto.

-Ma scoparmela non è stata decisamente la cosa peggiore che ho fatto nei tuoi confronti. -sospirai. -L'ho uccisa, portandoti via qualsiasi speranza o progetto di futuro insieme. Sono stato una delusione, una completa delusione per te. Mi dispiace. Di esserci andato a letto ogni volta dopo che la riaccompagnavi a casa, di averti deluso, di non essere stato la persona che credevi che fossi, di essermi rivelato un migliore amico di merda. Non serve che tu mi dica niente, non voglio che mi dica niente. È che dovevo dirtelo da troppo tempo.

Zayn rimase lì immobile, nella stessa posizione in silenzio, così dopo qualche secondo mi avviai verso la porta per andarmene.

-Perchè? -mi chiese quando ero quasi fuori casa.
Tornai dentro e mi chiusi la porta alle spalle.

-Perchè adesso? -disse guardandomi.

-Perchè il tempismo non è mai stato il mio forte. -alzai le spalle. -Perchè sono sempre stato troppo orgoglioso. Perchè si era instaurato un rapporto di competizione tra di noi, con le ragazze e non solo. Perchè mi odiavi, mi odi, e non ho mai trovato il coraggio di dirti quanto in realtà mi dispiaccia per tutto questo.