Capitolo 39

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Ollie's POV.

Harry mi alzò la maglia sulla pancia e scese a riportare la testa tra le mie gambe: non avevo molta esperienza in quel genere di cose, ma fin'ora, la sua bocca lì in mezzo era la sensazione che preferivo di più in assoluto.
Ero pronta per lui.
Volevo fare sesso tanto quanto lo desiderava lui ogni volta che ci provocavamo a vicenda, io ero stata solo più brava a nasconderlo... ma ora mi sembrava inutile continuare a trattenerci.
Insomma, non avevamo tredici anni e poi avevo sempre pensato che per "la prima volta" non fosse importante tanto quanto tempo si conoscesse l'altra persona, ma piuttosto il modo in cui la si conosceva ed i sentimenti che si provavano per essa.
Molto probabilmente era quello il motivo principale per cui non c'era mai stato niente tra me e Tom: non per il fatto che ci conoscessimo solo da due mesi ma piuttosto perchè non provavo dei forti sentimenti per lui come li stavo provando in quel momento per Harry, in solo poco più di un mese e qualche settimana.
A volte mi chiedevo se fosse stato davvero il destino a metterci seduti vicini su quell'aereo, farci rincontrare al matrimonio dei nostri amici, e farci condividere un passato più o meno simile in cui entrambi avevamo lasciato la stessa città natale per trasferirci nella stessa città in Inghilterra e ricominciare da capo.
Forse eravamo destinati a soffrire così tanto, e destinati ad incontrarci anni dopo per leccarci le ferite a vicenda e risanarle.
Forse invece no.
Forse il destino non c'entrava un cavolo, ed eravamo semplicemente noi a giocarci il posto sulla Terra.
Passai una mano tra i capelli di Harry e lui di tutta risposta sollevò la testa, si leccò le labbra e si avvicinò per baciarmi, usando la mano per sostituire quello che la sua bocca mi stava procurando fino a qualche secondo prima.
Quando infilò un dito, strinsi di più gli occhi per sopportare il fastidio senza darlo a vedere ma quando ne infilò un altro non riuscii più a nasconderlo ed Harry smise di baciarmi.

-Non capisco perchè mi dà così fastidio... -sussurrai dispiaciuta.

-Sei solamente tesa. -mi fece notare lui. -Se ti rilassi andrà meglio.

Non mi sentivo tesa, però forse un po' lo ero... inconsapevolmente.
Gli occhi brillanti di Harry studiarono i miei a fondo prima di parlare di nuovo.

-Se vuoi possiamo... -disse allontanando la mano.

-No. -lo interruppi, bloccandogli la mano dov'era. -Sarà sempre così, fino a quando...

Abbassai lo sguardo imbarazzata e quando lo rialzai sul suo volto mi aspettavo di trovarci un sorrisetto malizioso, invece lo trovai serio con le sopracciglia corrucciate.

-Preferisci che non ci giriamo tanto intorno? -mi chiese poi.

Mi graffiai coi denti il labbro superiore e annuii, quasi supplicandolo.
Harry si alzò e si allungò a prendere una bustina dal portafoglio mentre io, piena di vergogna, non sapevo cosa fare nel frattempo che lui si toglieva il costume e si preparava.
Mi limitai quindi a seguire ogni suoi singolo movimento: non riuscivo ancora a capire quale fosse il tatuaggio che preferivo.
La croce sulla mano era eccezionale, ma quella farfalla sull'addome... e le foglie d'alloro esattamente sulla "v" scolpita...
Harry alzò lo sguardo su di me e questo mi fece smettere di analizzarlo.

-Sei silenziosa. -osservò accennandomi un sorriso.

-Non... non so cosa dire. -risposi.

Il suo sorriso si ampliò, scoprendo i denti e le fossette.
Si mise sopra di me e cominciò a baciarmi, continuando comunque a sorridere.
Gli presi il labbro inferiore tra le mie e glielo tirai, poi lo rilasciai e lui mi accarezzò la guancia, finendo per passarmi il pollice sulla bocca.

-Sarà bellissimo, Hope. -mi rassicurò. -Fidati.

Mi sfregò il naso sulla guancia, lasciandomi qualche bacio qua e là mentre con una mano si posizionava meglio tra le mie gambe.

Fire Meet Gasoline [h.s.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora