Una volta salita in auto, alzo il cappuccio e appoggio la testa sul finestrino.
Dopo poco arriva anche Jimin, accende subito l'auto e partiamo.
Nessuno dei due spiccia parola, è tutto così silenzio, riesco a sentire solo i nostri respiri profondi e ovviamente il rumore del motore.
Ogni tanto Jimin mi lancia qualche sguardo, lo vedo con la coda dell'occhio, ma non sembra intenzionato a parlarmi.
Stavo quasi per addormentarmi quando, improvvisamente, sento una mano poggiarsi sulla mia coscia.
Mi giro di scatto ed è la mano di Jimin, ovvio che è sua, di chi altro potrebbe essere?
Continua a guardarmi alternando lo sguardo sulla strada e di tanto in tanto mi sorride.
Sono stufa di parlare con lui, mi sono scocciata, alla fine o litighiamo o mi tratta male.
Dopo svariati minuti, finalmente arriviamo a casa, Jimin scende per primo lasciando la porta di casa aperta per farmi entrare, poi scendo io.
Cammino a passo pesante, entro in casa e sbatto forte la porta, mi avvio verso il piano di sopra, ma vengo fermata.
<hey hey, con calma, che è successo?>mi chiede Jin guardandomi dritta negli occhi.
<beh, chiedilo al signorino lì seduto>indico Jimin facendo un gesto con il capo.
Come se niente fosse si siede sul divano e accavalla le gambe, come se il fatto non lo riguardasse.
<Jimin che cos'è successo?>
<bah, niente di ché, sta soltanto facendo l'esagerata, le dovrà venire semplicemente il ciclo>
Come scusa?! Inizio ad incazzarmi così tanto da tremare per il nervosismo.
<per te non è successo nulla? Seriamente? Sono allibita>
<mi dite cosa cavolo è successo senza litigare?>dice Jin abbastanza arrabbiato.
<vuoi sapere veramente cos'è successo? Perfetto. Il nostro caro Jimin deve sempre rovinare tutto, mi ha quasi sfregiato la guancia o addirittura uccisa, perché? Perché stavamo facendo una gara di corsa e non riusciva a prendermi. Lo sai che stavo per svenire a causa dello spavento?! Umh, ah no, vero, perché tanto tu sei abituato a fare questo genere di cose e a fregartene degli altri.>
Le vene sul collo di Jimin iniziano a gonfiarsi e stringe le mani in due pugni facendo diventare bianche le nocche.
<Yerin non ti permette più di parlarmi così, non farmi perdere la pazienza>
<altrimenti che fai? Uhm? Mi uccidi? Ok fallo, tanto la mia vita è rovinata, a causa tua, e non ho più niente da perdere>
I ragazzi mi guardano sbalorditi, come se avessi detto chissà cosa.
<smettila Yerin>dice Jimim guardandomi.
<che c'è? Non hai il coraggio di uccidermi? Non ci credo! il grande Park Jimin non ha il coraggio di uccidere una ragazzina>
Inizio a fare una falsa risata, sto perdendo la ragione, sento di star uscendo fuori di testa.
<Yerin ti ho detto di smetterla!>
Mi avvicino a Jimim con passo veloce e lo afferro per il colletto.
<ho detto di uccidermi, è un ordine, altrimenti lo farò io>lentamente porto la mano dietro ai pantaloni e caccio la pistola che ho usato con lui poco fa.
Credo che ci sia ancora un proiettile all'interno.
<Yerin non fare cazzate e dammi la pistola>
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My Kidnapper {Park Jimin}
Fanfiction[REVISIONATA] Quella di Yerin era una vita normale, frequentava il liceo, aveva pochi amici ma veri, amava leggere, andare alle feste, insomma, la vita normale di una 17enne. Ma questa vita si ribaltò quando nella sua vita comparve lui, un killer s...