8

143 19 1
                                    

Una volta salita in auto, alzo il cappuccio e appoggio la testa sul finestrino.

Dopo poco arriva anche Jimin, accende subito l'auto e partiamo.

Nessuno dei due spiccia parola, è tutto così silenzio, riesco a sentire solo i nostri respiri profondi e ovviamente il rumore del motore.

Ogni tanto Jimin mi lancia qualche sguardo, lo vedo con la coda dell'occhio, ma non sembra intenzionato a parlarmi.

Stavo quasi per addormentarmi quando, improvvisamente, sento una mano poggiarsi sulla mia coscia.

Mi giro di scatto ed è la mano di Jimin, ovvio che è sua, di chi altro potrebbe essere?

Continua a guardarmi alternando lo sguardo sulla strada e di tanto in tanto mi sorride.

Sono stufa di parlare con lui, mi sono scocciata, alla fine o litighiamo o mi tratta male.

Dopo svariati minuti, finalmente arriviamo a casa, Jimin scende per primo lasciando la porta di casa aperta per farmi entrare, poi scendo io.

Cammino a passo pesante, entro in casa e sbatto forte la porta, mi avvio verso il piano di sopra, ma vengo fermata.

<hey hey, con calma, che è successo?>mi chiede Jin guardandomi dritta negli occhi.

<beh, chiedilo al signorino lì seduto>indico Jimin facendo un gesto con il capo.

Come se niente fosse si siede sul divano e accavalla le gambe, come se il fatto non lo riguardasse.

<Jimin che cos'è successo?>

<bah, niente di ché, sta soltanto facendo l'esagerata, le dovrà venire semplicemente il ciclo>

Come scusa?! Inizio ad incazzarmi così tanto da tremare per il nervosismo.

<per te non è successo nulla? Seriamente? Sono allibita>

<mi dite cosa cavolo è successo senza litigare?>dice Jin abbastanza arrabbiato.

<vuoi sapere veramente cos'è successo? Perfetto. Il nostro caro Jimin deve sempre rovinare tutto, mi ha quasi sfregiato la guancia o addirittura uccisa, perché? Perché stavamo facendo una gara di corsa e non riusciva a prendermi. Lo sai che stavo per svenire a causa dello spavento?! Umh, ah no, vero, perché tanto tu sei abituato a fare questo genere di cose e a fregartene degli altri.>

Le vene sul collo di Jimin iniziano a gonfiarsi e stringe le mani in due pugni facendo diventare bianche le nocche.

<Yerin non ti permette più di parlarmi così, non farmi perdere la pazienza>

<altrimenti che fai? Uhm? Mi uccidi? Ok fallo, tanto la mia vita è rovinata, a causa tua, e non ho più niente da perdere>

I ragazzi mi guardano sbalorditi, come se avessi detto chissà cosa.

<smettila Yerin>dice Jimim guardandomi.

<che c'è? Non hai il coraggio di uccidermi? Non ci credo! il grande Park Jimin non ha il coraggio di uccidere una ragazzina>

Inizio a fare una falsa risata, sto perdendo la ragione, sento di star uscendo fuori di testa.

<Yerin ti ho detto di smetterla!>

Mi avvicino a Jimim con passo veloce e lo afferro per il colletto.

<ho detto di uccidermi, è un ordine, altrimenti lo farò io>lentamente porto la mano dietro ai pantaloni e caccio la pistola che ho usato con lui poco fa.

Credo che ci sia ancora un proiettile all'interno.

<Yerin non fare cazzate e dammi la pistola>

My Kidnapper {Park Jimin}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora