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Yerin

<si può sapere cosa cazzo le hai dato?! Perché non si sveglia>

<calmati, dovrebbe svegliarsi a breve>

Sento delle voci, precisamente due e maschili, ma non riesco ad aprire gli occhi per vedere i loro volti.

<uhm>dico con difficoltà. Ho un gran mal di testa e dolori per tutto il corpo.

<ecco coniglio, si è svegliata, vedi>dice l'uomo che penso sia il più anziano sentendo la sua voce.

Il materasso del letto si abbassa e l'uomo si avvicina al mio viso, mi apre bruscamente gli occhi con due dita, li osserva, e poi mi schiaffeggia la guancia un paio di volte.

Nonostante tutto, ho ancora la vista appannata e non riesco a mettere a fuoco il suo volto.

<forza Yerin alzati, fai meno la drammatica che non ti riesce bene>

Ma come cazzo si permette?

Strofino la mano destra sugli occhi e mi guardo intorno.

Mi trovo in una stanza buia, con solo un letto su cui sono stesa ora, un comodino alla mia sinistra, un misera finestra da cui entra un fascio di luce chiusa da delle serrande di ferro, e un'altra porta dove penso ci sia il bagno.

Le pareti sono rovinate, piene zecche di crepe e con macchie di muffa, in più l'odore qui dentro è alquanto ripugnante, sa di chiuso.

Poi, il mio sguardo, cade sulla figura dell'uomo di mezza età, è davanti al mio letto e, alle sue spalle, percepisco la presenza di un'altra persona.

Mi sento disorientata.

Con la mente, ripercorro gli ultimi avvenimenti, e finalmente, capisco e collego tutti i pezzi.

Sono stata rapita da Michael.

Provo ad alzarmi da letto, ma con scarsi risultati perchè il polso sinistro è bloccato da delle manette al letto.

Le guardo e una risata fuoriesce dalla mia bocca.

<seriamente?>lo guardo con un sopracciglio alzato, in segno di sfida.

<si, perchè sei imprevedibile. Da bambina eri già molto sveglia, ma ora, lo sei ancora di più, quindi bisogna tenerti a cuccia, proprio come i cani.>

<mi stai dando della cagna per caso?>

<vedo che quando vuoi ragioni>sghignazza, mostrando i suoi denti gialli e consumati, un pò per la vecchiaia, un pò per il troppo fumo.

<lurido pezzo di merda>bisbiglio quanto basta da fami sentire da lui.

<ti consiglio di abbassare i toni ragazzina>dice con tono serio.

<altrimenti? Cosa fai? Mi uccidi? Sei patetico.>

Dovrei solo avere tanta paura, starmi zitta e obbedire ai suoi comandi, ma lo conosco fin troppo bene e paura, per lui, ormai non ne ho più.

<si, bella idea. Preferisci una morte breve e indolore o lunga e sofferente>

<nessuna delle due, perché non mi farai niente>obietto.

<sei troppo piena di te ragazzina...tu comportati bene e io farò altrettanto>dice con voce roca.

Improvvisamente, mi ritorna in mente la persona dietro di lui.

Cappellino nero, maglia bianca, chiodo, pantaloni neri e anfibi...solo una persona che conosco si veste in questo modo anche se ci sono 30 gradi all'ombra...ti prego, non dirmi che...

My Kidnapper {Park Jimin}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora