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Yerin

I raggi del sole entrano prepotenti nella stanza.

Apro lentamente gli occhi e la luce forte mi acceca, così sono costretta a coprirmi gli occhi e strofinarli.

Piccole e morbide ciocche nere mi solleticano il naso.

Solo ora ricordo di essere nel letto di Jimin, e soprattutto, la notte magnifica passata insieme.

Da anni non mi sentivo così felice, così piena di adrenalina.

<buongiorno>dice con la voce ancora impastata dal sonno.

<scusa se ti ho svegliato>

<no, tranquilla>

<vado a preparare la colazione>

Mi tiro su, ma mi ritrovo di nuovo con la schiena contro il materasso.

<no, aspetta, rimani ancora un po'>

Sono completamente avvolta tra le braccia di Jimin.

<dai Jimin, lasciami andare>

Lui non sembra ascoltarmi minimamente, così cerco di liberarli dalla sua presa, ma come al solito, ogni tentativo è inutile.

<rimani, un po' qui, ti prego>

Sbaglio o mi sta pregando?

<altrimenti?>

<altrimenti ti faccio il solletico!>

Oh cazzo, no! Il solletico no!

Si mette a cavalcioni su di me e le sue mani scivolano lungo tutto il mio corpo.

Mi dimeno sotto di lui come un'anguilla, fino a cambiare posizione.

Ora io sono sopra.

La mia intimità involontariamente finisce sulla sua erezione grande e abbastanza dura.

Un gridolio, mischiato ad un sospiro, esce dalla mia bocca.

<Jimin cazzo, già di prima mattina?>

<non è colpa mia se mi fai questo effetto...e ora, devi sistemare questo problemino>

<no, Jimin aspetta!>

In pochi secondi mi ritrovo senza vestiti, sotto di lui, con le gambe spalancate avvolte attorno al suo bacino, e il suo membro nelle mie pareti calde e bagnate.

Bagnata solo per lui.

Questa volta spinge con più delicatezza, forse perché è mattina, o forse perché è di buon umore.

Anche se io, onestamente, non sono per niente felice oggi.

In poco tempo uno stridolio, accompagnato da sospiri, riecheggia nella stanza, l'orgasmo.

Ancora dentro di me, Jimin si stende sul mio corpo, iniziando a baciarlo dolcemente.

<sei così dannatamente eccitante, anche se sono solo le 7 di mattina, e hai indosso una semplice maglia e dei pantaloncini. Ti amo Yerin>

Mi bacia la fronte, poi la punta del naso, le guance, e infine le labbra.

<si, si ok, ma adesso alziamoci...i ragazzi sicuramente stanno facendo colazione.>

Indosso di nuovo il mio "pigiama" per poi liberarmi da Jimin e avvicinarmi alla porta.

<la solita anaffettiva>bisbiglia.

Mi giro per guardarlo e il Jimin dominante di prima è scomparso, come se si fosse disintegrato, per lasciare spazio al Jimin bambino.

È seduto sul letto con gambe e braccia incrociate.

My Kidnapper {Park Jimin}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora