Secret love story.

quaranta

Arrivati in hotel ci dirigiamo verso la nostra camera, la numero 2106.  Corsi subito in bagno a struccarmi e a mettere il mio bel pigiama. In fondo non ho proprio detto una bugia a Carlos, sono davvero stanca, chi non lo sarebbe dopo 14h di volo.

Esco dal bagno e non vedo Carlos ma lo sento parlare sul balcone con qualcuno.

<< Non vedo l'ora di stare un po' di tempo con te anche io piccola. >> disse lui ignaro che io stessi ascoltando.

<< Non ti dico nulla, è una sorpresa. >> disse ancora lui.

<< Dai piccola devo andare. Tra una settimana torno ci vediamo al solito bar. >> disse. 

<< Non ti pentirai di avermi conosciuto quando partiremo. >> disse ancora.

Ad ogni frase che ascoltavo un pezzo dentro di me si rompeva ma feci finta di nulla e come appena lui staccò la chiamata, uscii sul balcone.

<< Amore tutto bene? Con chi parlavi? >> dissi io.

<< Tutto bene piccola. Era mia mamma le ho raccontato un po' della nostra mini giornata di oggi. >> disse lui abbracciandomi.

<< Va bene, vado a letto. Sono stanchissima. >> dissi io staccandomi dal suo abbraccio.

Come poteva mentirmi così guardandomi negli occhi.

Con gli occhi colmi di lacrime mi butto nel letto, sprofondando nelle lenzuola.

Carlos mi raggiunse poco dopo ma feci finta di dormire. Non volevo parlarci, mi aveva deluso, troppo.

Non ci misi molto che caddi realmente tra le braccia di Morfeo, cedendo lo spazio ai bei ricordi che avevo con mia mamma nella nostra vecchia casa.

Purtroppo il sogno è durato poco. Ero sveglia ormai da ore e pensavo ad un modo per farla pagare a Carlos e forse a qualcosa avevo pensato. Non era niente di complicato mi occorreva solo il suo telefono e che Sere e Luca fossero qui con me.

Volevo fargli capire quanto fosse doloroso giocare con il fuoco, volevo che si scottasse.