Capitolo 4

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"Aspetta,mi stai dicendo che ho insultato tutta la mattina la persona che mi è sempre stata accanto e il quale ho letteralmente amato fin da quando ero piccola.."rifletto ad alta voce mentre guardo il nulla pensierosa
"Aspetta mi hai insultato tutta la mattinata solo perché ti ho risposto così"risponde per poi spostare lo sguardo tra la strada e me
"non ti facevo così vanitosa"ribatte e scoppia in una grossa risata
Lo guardo abbastanza innervosita;"io non ti facevo così stronzo,pensa un po'"ribatto con abbastanza seccatura
riesco a sentire i suoi occhi color pece sulla mia pelle,sento come se mi stia mangiando con gli occhi,in un solo boccone,con foga e nervosismo,anche se non sto incrociando i suoi occhi riesco ad avere brividi sul tutto il corpo,sento le mani iniziare a sudare e non so cosa mi stia prendendo, riesco a percepire il gelo che ha dentro di sé come se fossimo al Polo Nord.
"Anche bambina a quanto pare"il suo tono è completamente cambiato,se prima era bassa,rauca ma sensuale,la voce con cui ha detto queste parole è bassa, rauca ma incazzato nero.
Mi giro verso di lui e vedo la mascella è completamente rigida,sta strizzando i denti quasi a spaccarli,tiene il volante con tutt'e due le mani con una forza impressionante,un movimento brusco e sembra come se si stia per spezzare in due,non distoglie gli occhi dalla strada e sembra completamente impassibile a qualsiasi cosa, il quale rispetto a prima rideva e scherzava come una persona normale,adesso sembra quasi uno psicopatico.
"Dove devo andare?"chiede senza distogliere lo sguardo dalla strada,gli indico la destra e lui gira in quella direzione,ad un certo punto lo sento accelerare di colpo,metto la schiena attaccata al sedile,e sento come se sto sprofondando in essa,sbarrò gli occhi e mi tengo al sedile,
"o mio dio"dico senza voce,con il cuore a mille e fiatone.
"Dove mi devo fermare?"mi chiede mentre guarda interessato dal suo finestrino,gli indico la mia casa e lui si ferma leggermente più indietro ad essa.
Mi giro verso di lui,lo guardo
e dico:"Ho detto qualcosa di male?.."
Si gira di scatto verso di me e dice"oh..no tranquilla"per poi rigirarsi verso il finestrino
"Ok.., comunque grazie per il passaggio,come posso ringraziarti?.."gli chiedo per cercare di rompere il ghiaccio che c'è palesemente tra di noi
"Certo che sei proprio una lunatica del cazzo"dice per poi girarsi verso di me,e vedere i suoi occhi, completamente neri e fumanti dalla rabbia,sento completamente il mondo crollarmi addosso;ho sempre sperato di incontrare la persona che ho sempre amato e stimato,ma avrei sperato di  incontrarlo al concerto,cantare insieme a lui,farmi autografare tutte le cose che ho su di lui e abbracciarlo,ma non avrei mai pensato di sentire uscire queste parole dalla sua bocca..
"Ok grazie ancora.."dico,per poi prepararmi a scendere,fino a quando non vedo un ragazzo passare accanto alla macchina, è zoppicante e si vede che non sta bene,non riesco a vedere chi è poiché è buio,lo guardo attentamente fino a quando questo ragazzo si sdraia con la testa all'indietro sulle scalette di casa mia e grazie alla luce esterna,che lascio sempre accesa per sicurezza,riesco a vedere la faccia del ragazzo.
Sbarro completamente gli occhi,metto una mano davanti la bocca e sento le lacrime prendere il sopravvento, le sento strisciare sulla mia guancia,sui lineamenti del viso e sul naso,allo stesso tempo sento gli occhi perplessi di Abel sulla mia pelle.
"Noah..."dico a bassa voce per poi scoppiare a piangere.

Cuori Infranti | Abel tesfaye Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora