Capitolo 11

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Guardo il messaggio completamente paralizzata,non riesco a crederci,è una foto di Dylan,in disco,insieme ad una ragazza mentre limonano.
Sento il mio cuore fermarsi,per poi trasformarsi in coriandoli,non riesco completamente a muovermi,vedo una goccia traboccare dagli occhi per poi atterrare sul mio telefono, appoggiato sulla balconata del bar.
Il barman mi guarda stranito mentre sta per darmi la bevanda,e in quel preciso momento,non c'è l'ho fatta,sono completamente scoppiata in un mare di pianto.Il barman si avvicina e mi chiede:"Ei,è tutto ok?che è successo..",alzo la testa e mi asciugo le lacrime come se non fosse successo nulla.
"Umh,si scusa,non è nulla,un piccolo problemino,nulla di che.."dico cercando di non far incrociare gli occhi con nessuno.
"Sei sicura?"mi chiede.
Faccio cenno di si con la testa, prendo il telefono,dove mi sono arrivate altre foto,più,un messaggio con scritto «Ah e comunque,gli studi di Dylan stanno andando benissimo 😘😘».
Spengo il telefono mi alzo dalla sedia con l'intento di andare verso la porta di ingresso e vedo Jane che viene verso di me, zoppicante e ubriaca fradicia,si avvicina a me e dice "Sam!visto che sei ancora qui,bevi questo e andiamo a ballare.."
"Jade,penso che dobbiamo tornare a casa."ribatto
"Oh mio dio,Sam,sei così noiosa,vivi un po' la vita per favore!"dice con tono da menefreghista,per poi avvicinarsi e forzarmi a bere quello schifo,l'ho mandato giù,e dopo qualche secondo sono completamente stordita.
"Visto?non ci è voluto tanto!"mi prende per mano e mi porta in mezzo alla folla,perdo il controllo di tutto il corpo e il mio cervello è stordito, e dopo mezz'ora,perdo completamente la testa.
Inizio a ballare in modo sensuale con la mia migliore amica e molti ragazzi ci provano con me,e non'appena mi ricordo di Dylan,mi viene la brillante idea di ripagarlo con la stessa moneta.
Ballo come se non ci fosse nessuno fino a quando non si avvicina un ragazzo,il quale si mette a ballare insieme a me,e man mano,ci avviciniamo sempre di più,fino a quando i nostri corpi si attaccano tra di loro,lo guardo negli occhi fino a quando non appoggio le mie labbra sulle sue,le sue mani sono sulla schiena,i quali,mi avvicina ancora di più a lui,non so nemmeno chi sia,ma è ciò che cercavo,lo prendo per mano e andiamo al parcheggio fuori.
Arrivati al parcheggio io sembro letteralmente che non sappia camminare,arrivo alla macchina di Abel lo appoggio e continuo a baciarlo per un po',poi con la coda dell' occhio prendo il telefono e cerco di fare un selfie,fino a quando non sento qualcuno che mi sfila il telefono dalle mani,mi giro e sento:
"David Quinn,hai il tuo miserabile culo sulla MIA macchina,quindi ti invito ad alzarti e a smammare prima che finisca male"
Dio mio perché sto deficiente deve sempre mettermi i bastoni tra le ruote..
David se ne va e Abel lo segue con lo sguardo,prendo la palla al balzo e cerco di riprendere il mio telefono,fallendo miseramente,Abel alza ancora di più il braccio in alto per non farmelo prendere e sposta lo sguardo su di me e dice:
"Riguardo a te,non dovresti prendere il primo coglione che trovi e limonartelo.."
"Senti non farmi la predica,non sei mica mio padre"ribatto.
"Mhm e dimmi un po',a che ti serviva quel selfie che stavi cercando di fare?"mi guarda con la testa inclinata.
"A nulla."dico,fredda
"Mh,non credo proprio"dice per poi guardare il telefono e iniziare ad interagire
"EI,NON SONO CAZZI TUOI!"grido,cerco di riprendere il telefono l'ennesima volta ma non faccio in tempo che vedo la sua espressione cambiare  completamente,mi guarda,io lo guardo,realizzo che ha trovato la foto e abbasso la testa.
"Sam..chi è?"chiede con voce fredda.
"È questo il motivo del selfie?"
Io rimango in silenzio e non lo guardo negli occhi,Abel guarda la foto,guarda verso il basso mentre si morde e bagna le labbra per poi dire:
"Se ti faccio avere la foto,mi prometti che tra noi non cambierà nulla,e che ti riporto a casa senza che fai storie?"
Alzo lo sguardo di scatto,Abel alza anche lui lo sguardo e mi guarda negli occhi.
"Si"dico tremolante e mando giù il groppone che avevo in gola.
Abel si avvicina mi prende e mi appoggia delicatamente sul cruscotto della macchina,si fa spazio in mezzo alle gambe spostandole in direzione opposta toccando leggermente il ginocchio con l'indice e il medio,mi fa scivolare più in giù dal cruscotto,e sono attaccata con il suo corpo,i nostri corpi adderiscono perfettamente l'uno all'altro,e io ho il cuore che sta rimbalzando all' impazzata come una pallina,riesco a sentire il suo profumo il quale mi sta facendo letteralmente impazzire,non riesco a controllare più nulla,Abel mi guarda e tentenna,io non ho nemmeno realizzato ciò che sta per succedere che ho già appoggiato le mie labbra sulle sue,chiudo gli occhi e mi vengono i brividi su tutta schiena,sento dentro la bocca un leggerissimo vortice che mi fa impazzire,Abel mi fa impazzire.
Le sue mani sono sui miei glutei,sono talmente soffici e delicate che mi dà piacere  anche il suo tatto,continuiamo così per un altro po',io ci sto preparando gusto,Abel attiva la fotocamera e fa la foto,dopo di ché tutto si ferma,quel momento si chiude in una foto, e tutto ciò mi fa restare senza fiato,Abel si stacca da me,fa due passi indietro,mi passa il telefono,abbasso lo sguardo per metterlo nella tasca della giacca e noto con la coda dell' occhio Abel che si lecca le labbra,e mi esce un piccolo sorrisino improvviso.
"Sali"dice e poi fa il giro per entrare nella parte del guidatore,io mi passo una mano sul viso,scivolo dal cruscotto,prendo la borsa e la giacca ed entro in auto.

Cuori Infranti | Abel tesfaye Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora