Capitolo 19

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Jane si avvicina e mi dice: "Racconta."
la guardo confusa e gli dico:
"Jane non è successo nulla,gli ho detto la verità,ciò che è l'Italia e il mio passato"
"Che ti ha detto?"
"Nulla di che,anche perché dopo un po' mi ha chiamato mia mamma quindi.."
"Approposito..tu gli avevi parlato di Dylan e di Abel vero?"
"No infatti glie l'ho detto poco fa"
"Ah okok,che ha detto su Abel?"
"All'inizio,quando gli avevo detto che stavo parlando con un amico,ovvero Abel,mi aveva chiesto chi era questa nuova fiamma,e io in quel momento ero tipo sbiancata...tu immaginati che nel mentre c'era Abel che mi guardava mezzo confuso,se diventavo rossa mi sotterravo,ti giuro."
Jane sbarra gli occhi e cerca di non ridere
"Che c'è..."chiedo
Jane si blocca,abbassa la testa e mi dice
"Amo...girati"
Io mi giro e mi ritrovo Abel appoggiato al balcone mentre fa su e giù con le sopracciglia per poi scoppiare a ridere.Mi giro verso di Jane e gli chiedo:
"Amo dov'è la pala?"
Tutt'e due sono completamente morti,non riescono più a smettere di ridere e io non so che fare,sono leggermente in imbarazzo e sento che sto diventando una torcia umana,letteralmente.Mi avvicino ad Abel e non riesco a guardarlo in faccia mi sento un nodo in gola e delle farfalle nello stomac-
sbarro completamente gli occhi e penso:«OH NO,NON DIRMI CHE-»
"Sam?"mi chiede Abel mentre cerca di guardarmi negli occhi
Alzo lo sguardo di scatto,lo guardo negli occhi e dico: "Scusa"dico con un leggero affanno mentre mi passo una mano sul viso.
"Sam, è tutto ok?ho fatto qualcosa di mal-"
"No!No Abel,non c'entri tu,ho solo bisogno di sciacquarmi il viso,chiedi a Jane per qualsiasi cosa,perdonami."dico per poi voltarmi e scappare in bagno.

~Pov Abel~

La guardo confuso mentre corre in bagno,per poi guardare Jane e spostare le pupille tra lei e la porta del bagno.
Jane mi guarda e dice:
"Abel tranquillo, sicuramente non sei tu, però al momento non so dirti che cosa ha,la conosco da anni ormai,ma non ho mai capito cosa le passa per la testa ogni volta che ha questi attacchi di panico."
Aggrotto le sopracciglia e la guardo confuso.
Jane mi guarda negli occhi e si avvicina.
"Abel,molto spesso Sam non si fida degli altri, perciò tende a chiudersi,in questo caso entra in gioco l'ansia,Sam quando ha attacchi d'ansia se ci hai fatto caso,inizia a giocare con le dita a muovere nervosamente la gamba destra,guarda il vuoto e si disconnette completamente dal mondo per catapultarsi tra i pensieri che molto spesso la affogano,ecco tutti questi avvenimenti sono capitati proprio poco fa,da dietro al balcone Sam muoveva la gamba, giocava con le dita ecc..
sicuramente ha avuto un attacco di panico."
"E gli succede spesso? le chiedo.
"Si purtroppo gli succede molto spesso, soprattutto quando ci sono cose che non vanno per il verso giusto.In quel caso si,la vedi impanicare."
Mi sento un vuoto sullo stomaco,mi dispiace che prova ciò,mi aveva già accennato di avere questi problemi ma non mi ha detto che erano così imprevedibili e forti,e soprattutto immagino quanto sia difficile controllare questi problemi.
"Riesce a controllarli?"
"Ci sono volte che cerca di calmarsi come in questo caso, in caso contrario,quando la situazione e molto difficile da sostenere ci sono volte in cui il suo cervello va in tilt,l'ansia e paranoia si mescola con gli attacchi di rabbia ed equivale a quella sera che ha iniziato a piangere,urlare,prendere a pugni e a calci solo per sfogare tutta la rabbia che aveva dentro di sé dopo aver visto  Noah in quelle condizioni...C'eri anche tu quella sera, ricordi?"
Annuisco e sento gli occhi pesanti,lei non si fida ancora del tutto di me e devo cercare di avere tutta la sua fiducia, NON DEVO farla soffrire,devo aiutarla,farò di tutto per farla sentire a suo agio e cercare di farla sentire sicura con me.

Cuori Infranti | Abel tesfaye Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora