Capitolo 42. Un messaggio.

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Come avevo detto a Penny? Non dire baggianate. Non succederà mai.

E allora come è possibile che sono rinchiusa in uno degli spogliatoi accanto alle saune con Alex che si struscia su di me mentre con una mano cerca di spostare la coppa del reggiseno del mio bikini?

Non è da me fare certe cose in un qualsiasi ambiente che non sia la camera da letto ma sono ormai alcune ore che siamo qui alla Spa, ore in cui ammiro Alex con solo quel costume blu navy addosso e cerco di tenere a bada le mie voglie.
Ha un fisico perfetto, asciutto, muscoloso ma senza esagerare. Gambe toniche, braccia forti, degli addominali scolpiti che, dio, potrebbe fare una pubblicità di intimo. E quella V che sparisce nel pantaloncino sembra proprio un invito a scoprire ancora di più.

Capite che resistere non è semplice. A maggior ragione dopo che abbiamo fatto un massaggio di coppia particolarmente romantico, un idromassaggio in acqua a trentasette gradi ed un bagno in piscina costellato di baci, abbracci e coccole.

Quando, passando accanto agli spogliatoi con l'intenzione di andare a farci una sauna, Alex mi ha trascinata oltre una porta ed ha iniziato a baciarmi non mi ha nemmeno sfiorata l'idea di fermarlo.

Il fatto di essere in un luogo pubblico mi imbarazza un sacco ma, al contempo, mi eccita da morire. Certo, non siamo in un ambiente aperto, so che nessuno potrebbe mai vederci, ci siamo accuratamente accertati che lo spogliatoio fosse chiuso con il chiavistello prima di abbandonarci alla passione, ma potrebbero sempre sentirci. A quanto pare non sono tanto brava a starmene zitta zitta.

"Sch, cazzo Reb ci sentono." Mi ripete per la terza volta.

Cerco di stringere le labbra tra loro per non far uscire nemmeno un fiato ma quando lo sento entrare in me ansimo di nuovo, incapace di resistere.
Alex mi preme allora una mano in faccia, tappandomi la bocca e attenuando i miei incontrollati versi di piacere, mentre il ritmo delle sue spinte si fa ben presto forsennato.

Ci bastano pochi minuti, in quell'atmosfera di brivido e imprudenza, per raggiungere il culmine del piacere.

"Scusa l'irruenza, non c'era tempo per i preliminari." Alex si scusa senza motivo. È stato così eccitante!

"Sta zitto." Gli dico cercando di sistemarmi il costume e riacquistare un aspetto normale, che non lasci palesemente intendere ciò che abbiamo appena fatto.

"Ora però la sauna non credo sia indicata, ho già abbastanza caldo." Aggiungo quando siamo pronti per uscire dallo spogliatoio.

"Concordo. Opterei per una doccia fresca." Alex socchiude la porta dello spogliatoio e, non notando nessuno nei paraggi, mi prende per mano e mi trascina fuori per continuare la nostra giornata di relax.

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Quando decidiamo di andarci a lavare e rivestire il sole sta ormai tramontando. Il tempo è a dir poco volato e non so dire se sia merito del posto in cui eravamo o della compagnia. O, più probabile, delle due cose insieme.

Una volta usciti da lì, all'ora di cena, decidiamo di mangiarci un hamburger in un pub che a quanto pare Alex frequenta spesso. Poi mi ha convinta ad incontrare alcuni suoi amici.

"Vedrai, ti piaceranno. Stanno per arrivare qui." Mi dice mentre la cameriera libera il nostro tavolo dai piatti ormai vuoti.

"Sono amici d'infanzia?" Chiedo curiosa di sapere di più su di lui.

"Due si, dai tempi delle elementari. Un altro invece si è aggiunto al gruppo da pochi anni."

"E sono fidanzati?" Continuo la mia indagine.

"Solo uno. Gli altri solo un sacco di avventure, nulla di serio. Eccoli! Stanno arrivando."

Alex si alza, inizia a sventolare una mano per farsi notare dai suoi amici e poi si risiede accanto a me cingendomi le spalle con un braccio.

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