Capitolo 39. Qualcosa di importante.

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Stiamo andando di nuovo al cantiere della scorsa volta, quello con la scala senza ringhiera ed il panorama mozzafiato, lo capisco ancor prima di arrivare nel parcheggio.
Il fatto che mi stia portando di nuovo qui mi fa pensare che per lui ci sia qualcosa di importante in questo posto, o in questo particolare progetto di lavoro. Sento che c'è un motivo per cui mi vuol portare proprio qui, anche se non so quale sia.

Nonappena entriamo nell'ingresso noto con piacere che una moderna e stabilissima ringhiera in vetro è stata installata lungo la scala.

"Grazie a dio questa volta non rischierò di precipitare giù." Commento sollevata. Anche perchè questa volta indosso un tacco dieci che, per quanto comodo, non è l'ideale in un cantiere.

"Non rischiavi nemmeno la volta scorsa, era tutto in sicurezza. Comunque, per aumentare ulteriormente il tuo sollievo, è ormai in funzione anche l'ascensore." Si avvicina alle porte scorrevoli, preme il pulsante di chiamata ed in un attimo siamo all'interno.
"Almeno arriverai in cima con ancora un po' di fiato!" Mi prende in giro.

"Vorresti insinuare che sono davvero così fuori allenamento?!"

"Dipende per cosa." Mi guarda con un sorriso furbo mentre l'ascensore inizia la sua salita. "Il weekend a casa mia l'hai retto bene, anche se ci siamo dati parecchio da fare."

"Scemo!" Lo rimprovero ma col sorriso. "Eppure ti assicuro che in quel genere di attività non mi sono allenata un granchè nell'ultimo anno. Molto meno che nel fare le scale, diciamo."

"Allora hai proprio una dote naturale." Ammicca malizioso e fa per avvicinarsi a me, ma all'improvviso l'ascensore si ferma e le porte si aprono.

"A cuccia Blunt." Lo rimprovero.

Rassegnato mi fa strada fuori dall'ascensore e all'interno dell'appartamento.

È evidente che i lavori siano a buon punto. Rispetto la scorsa volta sembra una vera casa, non più un cantiere.
E che casa!
Il pavimento è ormai perfettamente piastrellato con quelle che dovrebbero essere grandi mattonelle in gress porcellanato ed effetto parquet. Sono di un grigio molto chiaro e le venature che danno l'effetto legno sembrano in rilievo. È moderno ed elegante.
Gli infissi sono stati posizionati, bianchi con le maniglie in acciaio satinato. Sono finestre e portafinestre davvero enormi, danno alla stanza una luminosità pazzesca e permettono di godere del panorama anche stando all'interno.
Le pareti sono state recentemente imbiancate, stando al profumo di pittura che pervade l'aria. Varie tonalità di grigio che si sposano perfettamente con il pavimento e che, non so spiegare come, rendono ancora più evidente quanto sia alto il soffitto di travi in legno bianco.
In un bagno, un mosaico di piccoli quadratini bianchi, grigi e neri è stato posato su una delle pareti, pronto probabilmente ad accogliere una mega doccia. I sanitari però mancano ancora, insieme agli interruttori delle luci e, ovviamente, ai lampadari e al mobilio.

Basta davvero solo un briciolo di immaginazione per capire quanto sarà meraviglioso questo appartamento una volta terminato.

Rimango letteralmente a bocca aperta quando arriviamo in una stanza, infondo al corridoio della zona notte, non troppo grande ma piena, piena, piena di quadri elettrici e fili. Piena! L'ho detto, piena? Mai vista una cosa così. Sembra una centrale elettrica, tipo. Anche se non so bene come sia una centrale elettrica.

Immaginavo che per far funzionare tutto l'impianto di una casa domotica servissero alcuni fili in più del solito ma, cavolo, ce ne saranno dieci milioni qui dentro! Sono sbigottita.

È in questa stanza che troviamo l'uomo che Alex, evidentemente, cercava. Sta trafficando con quella miriade di fili, tasti ed interruttori e, incredibile ma vero, sembra anche capirci qualcosa.

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